Il respiro segreto del pianoforte

Antonio Faraò – “Kind Of…”

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Kind Of... Piano soloC’è un momento, nel silenzio della notte, in cui il pianoforte smette di essere uno strumento e diventa l’estensione di un respiro. In Kind Of… Antonio Faraò non suona: evoca. Il suo primo viaggio in “Piano Solo” non è un semplice approdo nel suo mondo solitario, ma una sorta di confessione in musica, un diario scritto con le dita immerse sul bianco e sul nero. L’ architettura e la poderosa costruzione di questo disco crea dodici stanze sonore, dodici riflessi di uno stesso volto. Otto composizioni nascono dall’universo interiore e personale del grande pianista milanese d’adozione, mentre quattro sono i classici del jazz ricomposti e selezionati da Faraò come irrinunciabili frammenti di un sogno. There Will Never Be Another You si apre come un gioco che diverte e trascina. Una reinterpretazione diremmo inarrivabile! O Que Será danza romanticamente tra saudade e dolce malinconia del ricordo. Round Midnight si fa invece specchio notturno di un Monk filtrato e reinventato. Una musica che dilata il mistero monkiano in una nuova geometria trasversale. Differente ed esorbitante è I Didn’t Know What Time It Was: versione che spazia e si espande raggiungendo vertici assoluti. Faraò non cita, trasfigura. Non insegna, interroga.  Ogni standard viene immerso in un bagno di luce e di inimitabile improvvisazione che lo rende nuovo, come se il pianista stesse ridipingendo antichi affreschi con dita di fuoco e seta. È Il racconto dell’anima. Kind Of …, la title track, si erige a mantra luminoso, un battito cardiaco che respira dentro una ballad dai sapori chiaroscurali. Pina si muove come una carezza          sospesa, piccola gemma di sincerità emotiva. MT, dedicata a McCoy Tyner, è invece un labirinto armonico dove l’eco di Tyner si fonde con la geometria imprendibile dello stesso Faraò. E poi Ballad for Four, che fluttua come una cometa lenta nel cielo imprendibile del jazz: fragile, ma impossibile da dimenticare. In questo splendido e inaspettato lavoro ogni brano è costruito con una logica poetica, non teorica, dove la coerenza diventa un atto di coraggio e la rottura un gesto d’amore verso la libertà. Il tocco di Faraò è una contraddizione perfetta: raffinato come un diamante, ma pulsante come un treno sempre in corsa. La mano sinistra costruisce cattedrali invisibili, la destra vi danza dentro come una voce che prega. La sua tecnica, superiore ma mai esibita, serve la musica, non l’ego. È una meravigliosa​ calligrafia che spazia dal lirismo alla tempesta espresse con una naturalezza felina. Spesso, in queste stupende tracce, si percepisce una tensione poetica costante: ogni pausa è un respiro, ogni accordo è un pensiero, ogni nota diviene frammento di un discorso interiore che si apre e si chiude come un ventaglio di luce. Con Kind Of…, Faraò si guarda allo specchio e sorride al suo riflesso.    Dopo decenni di dialoghi e collaborazioni straordinarie con giganti come Benny Golson, Wayne Shorter e McCoy Tyner, il pianista nato a Roma sceglie stavolta il silenzio come suo più alto interlocutore. Il risultato è un’opera di rara sincerità dove virtuosismo e carezzevole vulnerabilità si intrecciano. Proprio come due mani che non vogliono mai separarsi. Non è solo un disco di jazz: è un atto di presenza, un “sono qui” sussurrato al mondo con una dolcezza che non chiede applausi, ma ascolto sincero. Un disco che si apre al suono come assoluta verità. Kind Of… è più che un album: è un autoritratto in movimento, una geografia spaziale dipinta con imprendibili ottave e inusuali silenzi. Antonio Faraò riesce nell’impresa di rendere il pianoforte non un mezzo, ma un luogo che​ diviene voce propria. È un disco da ascoltare tutto d’un fiato, non una, ma dieci, cento volte, perché a ogni ascolto cambia forma, come l’acqua o la memoria. La memoria e la realtà di un inimitabile interprete e di un grande poeta del pianoforte.

 

(Foto copertina del disco di Marco Glaviano – Foto Antonio Faraò di Roberto Cifarelli)

Etichetta discografica: Notes Around AG

Anno produzione: 2025

 

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