Le vie dell’interprete: la fisarmonica dallo studio al concertismo

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Inaugura la nuova collana editoriale del Nuovo C.D.M.I.
 
di Patrizia Angeloni

Le vie dell'interprete: la fisarmonica dallo studio al concertismoCon la pubblicazione de LE VIE DELL’INTERPRETE: LA FISARMONICA DALLO STUDIO AL CONCERTISMO, Vol. I, si inaugura la Collana editoriale Nuovo C.D.M.I. Adotta il futuro!
La Collana prende il nome dal progetto pluriennale, appunto, Adotta il Futuro!, che la storica associazione italiana ha formulato nel suo rinnovato percorso a partire dal 2017, comprendente una serie di attività a largo raggio volte a promuove studio, ricerca e documentazione in ambito didattico – artistico – storico – musicologico, in questo caso con una particolare attenzione alla creazione di contesti in cui i giovani musicisti possano integrare la propria formazione e allo stesso tempo esprimersi professionalmente.
Nuovo N.C.D.M.I. (logo nuovo)In questo primo volume troviamo quattro brevi saggi a firma di quattro giovani concertisti che hanno risposto all’invito aperto del Nuovo C.D.M.I. con la disponibilità dei propri lavori, spesso tratti dalle tesi di laurea, offrendo al lettore uno sguardo sul complesso e bidirezionale percorso che dallo studio muove verso il concertismo e viceversa. Il saggio introduttivo, a cura di Patrizia Angeloni, curatore della Collana e di questa raccola di saggi, ne chiarisce motivazioni e contenuti:

«Il cammino che conduce ogni musicista verso il concertismo si dipana in un dedalo di sentieri interconnessi, trasversali alle molteplici dimensioni che costituiscono la complessità della esperienza musicale. È un cammino inesauribile che si configura in un ampio raggio di azione e riflessione, cangiante come lo sono i contesti e i tempi che ne scandiscono la metamorfosi nella vita musicale di ognuno. Il cammino, quello vero, è fondato sullo studio, sempre. Uno studio che è necessariamente ricerca e in quanto tale assume la responsabilità del confronto, della discussione, della trasformazione continua.
La riflessione sulle possibili vie dell’interprete, dallo studio al concertismo, appare tanto più intrigante per quel concertismo fisarmonicistico che, appresa la lezione dal pensiero dei Maestri che per primi hanno individuato la fisarmonica da concerto, è già presente sulla scena artistica (o si affaccia ad essa) con piena consapevolezza di quanto sia compiuto, acquisito, consolidato e quanto ancora sia da esplorare, indagare, svelare a sé stesso e al mondo.
Umberto TurchiGrazie agli studi accademici, il concertismo giovane che imbraccia la fisarmonica sa interrogare la storia della musica e confrontarsi con essa; così la fisarmonica affianca gli strumenti consacrati dalla storia, ne integra le potenzialità, nutrendosi a sua volta; così ogni musicista dialoga ed interagisce offrendo la sua personale originalità attraverso quella del proprio, “nuovo” strumento. Attraverso ricerca e riflessione, si va sempre più delineando la figura del concertista fisarmonicista, della sua relazione con la musica e con la professione, con lo studio, con la responsabilità nei confronti della evoluzione del proprio strumento.
In questa raccolta di saggi, quattro giovani interpreti offrono al lettore uno spaccato di quattro momenti di studio e ricerca.
Umberto Turchi (L’interprete e la fisarmonica: rifessione aperta sulle relazioni tra identità musicale, scrittura e interpretazione) condivide una riflessione aperta, a più dimensioni, sulle relazioni tra identità musicale, scrittura e interpretazione, con particolare riferimento alla fisarmonica, ma estendibile a tutti gli strumenti e gli strumentisti. Turchi pone innanzi tutto la questione della identità strumentale, osservata nel contesto della storia della musica e degli strumenti musicali, e la osserva nel suo trasformarsi nella molteplicità delle identità musicali ad opera della scrittura compositiva. In questo contesto vengono presentate le caratteristiche dei fondamentali tecnico – sonori della fisarmonica, considerati sinteticamente nella relazione con il repertorio e le sue prassi esecutive. Ma che ruolo ha il musicista nel tutto musicale? Quali sono i limiti dell’interpretazione? Quali le relazioni con la identità strumentale e con il repertorio? Intorno a tali interrogativi, la riflessione personale dell’autore incrocia quella di protagonisti indiscussi del concertismo internazionale. Riccardo PuglieseNella interconnessione delle questioni poste, un flusso di interrogativi senza soluzione di continuità non conduce ad alcuna conclusione definitiva, proprio come specchio di quel processo di riflessione aperta che identifica il lavoro dell’interprete.
Riccardo Pugliese (Musica plasmata: le identità della fisarmonica nei programmi da concerto) fotografa invece una delle fasi più complesse e, per certi versi scientifiche e allo stesso tempo poetiche, del cammino dell’interprete: la creazione di un programma da concerto, processo in cui l’esecutore si pone in relazione con l’identità del proprio strumento, incrociando il suo essere musicista con il repertorio e la sua funzione nella storia della musica. Fabrizio CausioPugliese indaga i vari aspetti che contribuiscono a determinare scelte anche differenti ed individua proprio due programmi come esempio di un modus operandi centrato sulla considerazione delle identità musicali della fisarmonica così come disegnate dal linguaggio compositivo, trasversali ad epoche e stili differenti.
La scelta di ogni composizione presuppone una ampia ricerca: ne offre un esempio Fabrizio Causio (Uroš Rojko fra tradizione e modernità: Fünf tangos per fisarmonica) che individua i Fünf Tangos di Uroš Rojko, recentemente pubblicati, condividendo interessanti spunti per la lettura e la interpretazione. A partire dalla presentazione della figura di uno dei compositori più interessanti e richiesti del nostro tempo, vengono chiariti i tratti fondamentali degli orientamenti estetici, del linguaggio e della produzione musicale di Rojko, produzione di cui la fisarmonica è spesso protagonista. Cinzia LuisatoL’approfondimento sui Fünf Tangos, ne illustra il processo compositivo così come dichiarato dall’autore stesso opportunamente intervistato, processo in cui l’essenza del tango piazzolliano, cui i cinque tanghi sono ispirati, viene tradotta nella originale scrittura del compositore sloveno.
Cinzia Luisato (Fisarmonica in sala) individua invece il tema della connessione tra esecutore e contesto esecutivo, conducendo la riflessione ad un contesto ben preciso: quello della sala di registrazione. I parametri da controllare nel corso di una esecuzione sono molteplici: alcuni presentati dalla partitura stessa, altri presenti come diretta conseguenza della azione interpretativa, altri determinati dal contesto esecutivo. Accanto alle differenti declinazioni del contesto in ambito concertistico, Luisato considera quindi, con particolare attenzione, la sala di registrazione, presentando un excursus attraverso tutti i passaggi che conducono il musicista esecutore a divenire, allo stesso tempo, musicista ascoltatore.

Pur nella diversità degli stili, sono evidenti negli scritti le basi comuni di una formazione condivisa che si occupa della fisarmonica da concerto così come nella sua storia è configurata dalle esperienze artistiche più significative. Il rigore scientifico dello studioso convive talvolta con la curiosità e con la freschezza dell’intento divulgativo, sempre tutti al servizio di una indagine profondamente motivata dal proprio essere musicista, spesso pervasa da quel brivido che dipinge ogni intuizione come rivelatrice di sostanza, forse non nuova al sapere umano, ma certamente determinante nel cammino di chi la coglie.
Così i quattro saggi offrono l’opportunità di camminare, per un breve tratto, al fianco dei loro autori, condividendone dubbi, sguardi, certezze, esperienze, nella consapevolezza della acquisizione di un principio su tutti: l’indivisibilità della esperienza umana e professionale, là dove ascolto e ricerca sono germe dell’identità personale e musicale, identità che è forza, radice, strumento, futuro.» (Angeloni P. – a cura di -, 2019,  Le vie dell’Interprete. La fisarmonica dallo studio al concertismo. Saggi di Fabrizio Causio, Cinzia Luisato, Riccardo Pugliese, Umberto Turchi. Vol. I, pp. 5-6, Youcanprint)

Il volume, disponibile on line (Feltrinelli, Mondadori, IBS, Unilibro, Hoepli, E-price, Youcanprint), sarà presentato dagli autori al PIF di Castelfidardo, sabato 21 settembre alle ore 15.00 in Sala Convegni e il 28 settembre, alle 16.15 a Cremona Musica.

Gli autori, in breve:

FABRIZIO CAUSIO (1993). Consegue il Diploma di Fisarmonica e il Diploma Accademico di II livello in Discipline Musicali – Fisarmonica con Patrizia Angeloni al Conservatorio “O. Respighi” di Latina. Integra la sua formazione con numerosi seminari e master class in ambito concertistico e didattico. È vincitore del 4° premio al Premio Abbado (già Premio delle Arti 2015, MIUR), sezione Fisarmonica. È attivo come solista e in ambito cameristico (in trio e quartetto di fisarmoniche, in duo con saxofono e con soprano) e presente anche con prime esecuzioni in stagioni concertistiche come Suono Italiano, Città del Vaticano; Festival di musica contemporanea Le Forme del Suono, Latina; Montmagny Festival, Canada; Early Music Festival, Latina; Istituto Italiano di Cultura, Budapest, Istituto Italiano di Cultura, Hong Kong. Svolge attività didattica come docente di fisarmonica e di musica di insieme in scuole di vario ordine e grado.

CINZIA LUISATO (1992). Diplomata in Fisarmonica al Conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco Veneto con Ivano Paterno e laureata in Archeologia all’Università degli Studi di Padova, attualmente è professoressa di fisarmonica presso il Liceo Musicale “C. Marchesi” di Padova. Ha all’attivo i dischi: “Anoci V” (ed. Momenti®, 2015); “1518 Balocchi” (ed. Momenti ®, 2015) un brano del quale è stato trasmesso a Radio Rai3; “Nova compagnia del Careteo” (EMI Digital®, 2017); “Abbastanza bene” (ed. Barvin, 2019) e la pubblicazione di un saggio in “MAP#4 – Expert musicianship” (Youcanprint, 2018). Socia fondatrice dell’Associazione “Oscillazioni ONLUS” (2014) per la quale svolge un’intensa attività di collaborazione didattica con altre associazioni musicali e responsabile per il coordinamento delle attività del Nuovo C.D.M.I. (Centro Didattico Musicale Italiano) di Castelfidardo.

RICCARDO PUGLIESE (1999). Attualmente studente al Triennio Accademico del Conservatorio “Ottorino Respighi” di Latina, nella classe di Fisarmonica di Patrizia Angeloni, ha compiuto i precedenti studi al Liceo Musicale “Farnesina” di Roma sotto la guida di Fabio Colaceci. Attivo come solista, in ensemble e in orchestra, ha suonato, tra l’altro, alla Sala Accademica del Conservatorio S. Cecilia, all’Auditorium Parco della Musica, al Teatro Torlonia di Roma; alla Grande Salle del Conservatorio di Ginevra; al Teatro Goya di Caspe. Il suo repertorio spazia dalle trascrizioni dei periodi rinascimentale e barocco alla musica contemporanea, anche con prime esecuzioni. Parallelamente alla attività di fisarmonicista, studia composizione e si dedica alla direzione di coro in collaborazione con alcune istituzioni romane.

UMBERTO TURCHI (1997). Si forma alla Scuola di Fisarmonica di Patrizia Angeloni, prima alla Scuola Comunale “G. Verdi” di Prato, poi al Conservatorio “O. Respighi” di Latina, dove nel 2018 consegue il Diploma Accademico di I Livello e dove attualmente frequenta il Biennio Accademico di II Livello in Discipline Musicali – Fisarmonica. Integra il suo percorso formativo con master class e seminari in ambito fisarmonicistico e studi in pianoforte e composizione oltre che in area umanistica. Pur dedicandosi ai repertori della musica antica, è attento alla produzione contemporanea per il suo strumento, spesso con prime esecuzioni. Il suo primo impegno concertistico, tra attività solistica e cameristica (in duo con flauto dolce, con saxofono, con clarinetto, con percussione; nelle formazioni fisarmonica ed elettronica,  fisarmonica in ensemble polistrumentale, duo e trio di fisarmoniche) spazia in diversi ambiti, tra cui:  Festival Le forme del Suono – Musiche della Contemporaneità, Latina; GAMO, Firenze; Musei Vaticani; Museo Marino Marini, Firenze.

Il curatore
PATRIZIA ANGELONI (1962). Da sempre impegnata nella diffusione della fisarmonica da concerto, Patrizia Angeloni si forma ed è attiva in ambiti diversi, affiancando alla attività artistico – professionale in ambito concertistico una intensa attività intorno allo sviluppo della letteratura originale e di trascrizione, con attenzione alla ricerca musicologica ed un costante impegno in ambito didattico ed editoriale.
È docente di Fisarmonica al Conservatorio “O. Respighi” di Latina ed incaricata da alcuni Conservatori per Metodologia dell’Insegnamento Strumentale, Pratiche di Musica di Insieme e Tecniche di consapevolezza ed espressione corporea. Si occupa di Progetti di Ricerca nell’ambito della formazione strumentale. Ha pubblicato saggi, trascrizioni, opere didattiche e articoli per riviste specializzate in settori diversi.
Studia fisarmonica da concerto con Salvatore di Gesualdo; riconosce tra i suoi Maestri anche Hugo Noth e Joseph Macerollo.
Consegue il Diploma di Fisarmonica nel p.v. ordinamento e successivamente il Diploma Accademico di II livello. Compie studi umanistici e didattico-musicali integrati in ambiti diversi (Didattica della Musica, Composizione, Fauto traverso, Funktionale Methode di G. Rohmert, Metodo Feldenkrais, MusicArtherapy). Fin dagli esordi negli anni ’80, agli albori del concertismo fisarmonicistico, lavora alla ricerca intorno all’impiego della fisarmonica in ambito artistico, dal repertorio rinascimentale e barocco a quello contemporaneo, proponendo programmi da concerto anche orientati verso dimensioni non ancora esperite della musica da camera e, più recentemente, delle performance arts.
Collabora con diverse istituzioni e università europee.