Una vita per il Conservatorio Rossini
Il congedo di una colonna portante dell'istituzione pesarese
Entrata a seguito di concorso nazionale pubblico nei ruoli del ministero della Istruzione, la dottoressa Marilena Castellaneta, ora in procinto di andare in congedo, nel 1988 venne destinata come direttore amministrativo al conservatorio di Rovigo per poi essere trasferita l’anno dopo a Pesaro. Qui è rimasta fino a questi giorni quando ha salutato dirigenti e personale con commosse parole ripercorrendo il lungo iter della sua esperienza professionale. Apprezzata e stimata dai dipendenti, la dottoressa Castellaneta li ha caldamente ringraziati per la collaborazione ricevuta.
Le competenze di un direttore amministrativo di un conservatorio, figura vitale ma poco conosciuta, includono la gestione amministrativa, finanziaria, patrimoniale e contabile dell’istituzione, la guida degli uffici, la direzione e il coordinamento del personale non docente, e la partecipazione al consiglio di amministrazione con voto consultivo. Deve anche vigilare sulla legittimità degli atti, gestire i rapporti con gli organi di controllo e curare la trasparenza, la privacy e gli aspetti legati alla contrattazione collettiva. In particolare lo Statuto del conservatorio statale Rossini all’art. 31 fissa in ben dieci punti le attribuzioni del direttore amministrativo. Questi è uno dei tre pilastri si cui si regge la conduzione degli istituti musicali, val dire il presidente cui è attribuita la rappresentanza legale ma la cui operatività è molto rimessa al suo spirito di iniziativa. Può fare molto per attrarre risorse per il conservatorio, per accrescerne la presenza nel territorio stimolando eventi ed iniziative. Ma può anche limitarsi – disattendendo però sostanzialmente i compiti del suo ruolo – a firmare di tanto in tanto qualche carta. Una figura elastica insomma. Poi c’è il Direttore, preposto alla didattica, alle attività di produzione musicale ed al Consiglio accademico. Ed il Direttore amministrativo, appunto, senza l’operatività del quale la macchina si inceppa. Ma non c’è adeguata considerazione per tale mansione cui non è stato permesso neppure l’approdo alla dirigenza. È dignitoso anche il livello direttivo ora riconosciuto, ma non coerente con l’enorme crescita dei doveri cui il direttore amministrativo deve far fronte. Come dimostrano le tappe salienti del lavoro della dottoressa Castellaneta in una struttura divenuta nel tempo assai complessa per l’accavallarsi di nuove leggi, e che l’hanno vista affrontare – in aggiunta alla ricca attività “ordinaria”, anch’essa sempre ricca di problemi – la riforma dei conservatori introdotta nel 1999, la gestione delle pratiche di pensione e dei concorsi travasate dal ministero sulle spalle degli istituti musicali, le nuove e complicate normative sulla trasparenza e sulla sicurezza nei posti di lavoro, la delicata gestione dell’epidemia covid. Per finire con la utilizzazione dei fondi (circa 5 milioni) assegnati al conservatorio Rossini per un parziale restauro e la messa in sicurezza di Palazzo Olivieri, sua sede. Tutto con la gracile anche se assai motivata e laboriosa entità burocratica dell’Istituto. La mia collaborazione con il Direttore (altro pregio: così preferisce essere appellata senza smanie di versioni al femminile) in qualità di presidente del Conservatorio iniziò nel 1993 e si è protratta per oltre vent’anni (abbiamo quindi scavalcato insieme il secolo ed anche …il millennio) durante i quali ho potuto costatare come la figura del Direttore Amministrativo, poco valorizzata dal ministero, rivesta un ruolo essenziale perché la macchina operativa funzioni a pieno ritmo affinché direttore, docenti e studenti possano proficuamente praticare al meglio la nobile arte della musica. In una maiolica del ceramista durantino Sivio Biagini ho fatto fissare il “riconoscente apprezzamento per la competente ed efficace azione nella gestione dell’Istituto” di questo servitore dello Stato il cui senso civico la portava giorni fa a manifestare viva soddisfazione per la celebrazione di San Francesco, ma anche dubbi sulla opportunità di associare ad essa un’altra giornata di assenza dal lavoro “con tutte le mancate entrate e le spese a carico del già magro bilancio statale che la stessa comporta”.
(Foto: Giorgio Girelli e Marilena Castellaneta con la maiolica a lei dedicata – La Maiolica opera del Maestro Silvio Biagini)