Concorso nazionale di organetto – Si assegnano oggi i premi del primo concorso nazionale di organetto e fisarmonica diatonica organizzato in collaborazione con l’A.M.I.S.A.D,, che ha richiamato un centinaio di musicisti provenienti da ogni angolo d’Italia. La giuria presieduta dalla direttrice d’orchestra e concertista bielorussa Svetlana Malets Skorobogataia completerà oggi (dalle 9 in sala convegni) le audizioni: alle 21 in piazza della Repubblica il concerto in ensemble dei vincitori e a seguire le jam session al “Dopo Festival” nell’area dell’O’Brian di via Marconi.
La fisarmonica nel francobollo – Biancaneve che dirige i sette nani (Redonda 1987), I pirati dei caraibi (Turks & Caicos, 1985), Qui Quo Qua che aprono allegramente il mantice nell’esemplare edito dalle poste romene per il bicentenario dei fratelli Grimm. C’è tanta Disneyland ma anche tanta arte da apprezzare tra le rarità esposte nella mediateca di piazza Leopardi. La mostra (orari: 18 – 20) a cura del costituendo circolo filatelico fidardense e del Museo della fisarmonica su collezione di Giancarlo Cocito, racconta in maniera originale la storia della fisarmonica attraverso le immagini ritratte sui francobolli provenienti da tutto il mondo. Oltre 300 pezzi da Corea, Cina, Tanzania, Brasile, Germania, Slovenia, Malta, ecc.; quattro pannelli delle Poste italiane, varie buste annullate e curiosità varie: un angelo con la fisarmonica, Marlene Dietrich, un Chagall, l’edizione del 1943 coniata in Belgio a favore dei prigionieri di guerra. E nella giornata di sabato 21, ci sarà anche lo speciale annullo filatelico in omaggio a Paolo Soprani.
Per eventuali approfondimenti:
LA FISARMONICA di LEONARDO DA VINCI esposta presso il Museo Internazionale di via Mordini è una perla frutto della passione del liutaio Mario Buonoconto, che ha realizzato l’opera rigorosamente a mano sulla base di uno schizzo del grande scienziato ed artista del Rinascimento italiano contenuto nel Fol. 76r. del Codice Madrid II ritrovato nella Biblioteca Nacional de Madrid. Un disegno – ha spiegato il maestro friulano – che nessuno conosceva fino al 1970, ma di cui si intuiva l’importanza. Di fatto, anticipa di circa 300 anni l’invenzione della fisarmonica. Le indicazioni che Leonardo ha lasciato sono essenziali ma significative: una tastiera verticale, un mantice a doppia azione che funziona in entrambi i versi, una serie di canne di legno o di carta la cui genialità sta nel generare un flusso d’aria continuo che produce il suono. Ci sono voluti anni di ricerca e lavoro certosino per annodare il percorso filologico che va dal Rinascimento ai giorni nostri. Quello che riproduce lo strumento di Leonardo è un suono flebile, tipico dell’epoca e delle canne d’organo incastonate ciascuna a mo’ di flauto; caratteristica ben diversa rispetto alla fisarmonica tradizionale ad ancia libera, cui i musicisti chiedono oggi sempre maggiore potenza.