Come è accaduto a molti dei grandi innovatori, anche Astor Piazzolla ha pagato un caro prezzo al suo desiderio di cambiare la tradizione, fino a essere definito “l’assassino del Tango” da chi non riusciva ad accettare un modo di intendere questo straordinario universo musicale che non fosse quello di Gardel.
Quest’anno si celebra il centenario della sua nascita (11 marzo 1921, Mar del Plata, Argentina) e il genio del musicista di origine italiane, come italiane sono le radici del Tango, è universalmente acclamato, ma il suo percorso, non tanto verso la gloria, perché l’apprezzamento sul piano internazionale non è mai mancato, ma verso quel riconoscimento in patria del suo valore come compositore tout court e di genio innovatore, è stato lungo e accidentato. Un personaggio molto complesso, un virtuoso del bandoneon che, probabilmente influenzato dal fatto di aver vissuto fino a 16 anni a New York, ha trovato nel jazz un punto di riferimento per i suoi esperimenti che hanno generato capolavori indiscussi.
Chissà se alla base di questa situazione ci siano le sue radici, ma è certo che l’Italia è stata, per Piazzolla, una seconda patria anche sul piano musicale, il luogo ideale per erigere le fondamenta del Nuevo Tango anche con l’ausilio di strumenti elettronici, batteria e avvalendosi di cantanti come Mina, Milva e Iva Zanicchi. Proprio in Italia, e con musicisti italiani, ha inciso uno dei brani più famosi di una discografia sterminata, quel “Libertango” che non manca mai negli omaggi al Maestro.
Sempre in Italia, e sempre con musicisti italiani, tra cui Bruno De Filippi e soprattutto il bassista Pino Presti e il batterista Tullio De Piscopo, che erano tra i preferiti di Piazzolla, ha registrato lo storico album con Gerry Mulligan, celebrando così la sua vocazione al matrimonio tra il jazz e il tango. Naturalmente, oggi nessuno discute più il genio di Astor Piazzolla, non accade in Argentina dove ormai le sue composizioni, dalle opere per orchestra, a brani celeberrimi come “Ballada par un loco” o “Adios Nonino” (dedicata al padre) fanno parte della cultura del Paese, ma un riconoscimento importante viene dal ricchissimo catalogo di omaggi resi da musicisti di ogni estrazione, come il grande virtuoso di violino Gidon Kremer, che nel suo “Hommage a Piazzolla”, esegue una delle più belle versioni di “Oblivion”, uno dei capolavori del celebre bandoneonista, una sorta di saggio in musica sulla malinconia che racchiude lo spirito più autentico del tango.
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Roberto Molinelli – Musicista versatile ed eclettico, unanimemente apprezzato in campo internazionale per la sua capacità di creare e realizzare, da oltre 20 anni, progetti di ogni genere musicale. Regolarmente invitato dalle maggiori istituzioni concertistiche nazionali ed estere, fin da giovanissimo suona come solista con orchestre e in recitals con pianoforte, vincendo, nel contempo, primi premi assoluti in concorsi nazionali e internazionali ed esibendosi in alcune delle più prestigiose sale da concerto italiane ed estere. Come direttore, compositore e arrangiatore collabora con numerosi artisti, tra i quali Josè Carreras, Andrea Bocelli, Celine Byrne, Gaston Rivero, Erwin Schrott, Eddie Daniels, Giovanni Sollima, Federico Mondelci, Enrico Dindo, Anna Serova. Molte sue première sono state eseguite in sedi illustri, tra le principali: Carnegie Hall di New York, Orchestra Filarmonica della Scala, Kremerata Baltica di Gidon Kremer, Russian Philharmonic Orchestra, Moscow Chamber Orchestra, I Concerti Euroradio, Teatro Comunale di Bologna. Numerose sono le sue collaborazioni con famosi artisti del mondo del cinema, del teatro e della popular music. Con l’attore Enrico Montesano ha realizzato un fortunato spettacolo, a un anno dalla scomparsa del celebre pianista e compositore Armando Trovajoli. Ha intrapreso collaborazioni con Tony Hadley, Amii Stewart, Antonella Ruggiero, Lucio Dalla, Enrico Ruggeri, Alexia, Mario Lavezzi, Giò Di Tonno e ha composto musiche per Cinema e TV. Con l’attore e cantante Neri Marcorè e gli GNU Quartet, ha diretto “Come una specie di sorriso”, tributo sinfonico a Fabrizio De Andrè. Con Rocco Papaleo ha omaggiato Luigi Tenco a 50 anni dalla scomparsa, con Michele Riondino ha realizzato “The fool on the hill”, rileggendo in musica la storia dei Beatles. Con il celebre giornalista sportivo Marino Bartoletti, ha realizzato “Musica a pedali”, spettacolo di teatro musicale con orchestra, sulla storia del ciclismo e del Giro D’Italia. Ha orchestrato alcuni dei più importanti successi internazionali di Andrea Bocelli, come “Con te partirò”, “Romanza” e “Canto della Terra”, eseguiti in tutto il mondo. Ha arrangiato e diretto il brano d’apertura del concerto finale del Premio Tenco 2016, tenutosi al Teatro Ariston di Sanremo, con registrazione e diffusione RAI. Una sua composizione originale è stata scelta come colonna sonora della campagna pubblicitaria Barilla, in onda ininterrottamente dal 1999 al 2006, in TV, Radio, Sale cinematografiche, in Italia e all’estero. Ha arrangiato e diretto l’Orchestra RAI del Festival Di Sanremo nelle edizioni 2005, 2009 e 2021, ottenendo il primo posto nella votazione della Giuria di Qualità del Festival per il miglior arrangiamento di “Biancaneve” (Mogol-Lavezzi), cantata da Alexia. È stato membro e Presidente della Giuria di SanremoLab – Accademia della Canzone di Sanremo per tre anni consecutivi, selezionando nuove proposte per il Festival della Canzone Italiana, tra tanti giovani cantanti provenienti da tutta Italia. Dal Dicembre 2019 è Direttore principale ospite della Russian Philharmonic Orchestra di Mosca (Russia), dal Gennaio 2009 è Direttore per l’Innovazione dell’Orchestra Sinfonica Gioacchino Rossini. Docente di viola presso il Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma.
Massimiliano Pitocco è universalmente riconosciuto come uno dei massimi esponenti della scuola di fisarmonica classica. Docente presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma e il Gaetano Braga di Teramo, è invitato a tenere masterclass e seminari nelle più importanti istituzioni accademiche in Italia e nel mondo. Molti dei suoi allievi si sono distinti nei più prestigiosi concorsi internazionali. Dopo essere stato avviato allo studio dello strumento dal M° Di Zio a Pescara, ha frequentato il Conservatorio di Parigi con Max Bonnay diplomandosi nel 1992. Ha perfezionato i suoi studi con Friedrich. Lips, Vladimir Zubitsky, Jacques Mornet e Mogens Ellegaard. Completa il suo percorso di formazione studiando organo con Giovanna Franzoni, Ton Koopman, Daniel Roth, Lionel Rogg e Michael Radulescu, fuga e composizione con Edgar Alandia. Vince, con la fisarmonica bayan nel 1986 e nel 1988, il prestigioso Premio Internazionale “Città di Castelfidardo” che oggi lo annovera come membro della giuria internazionale. Profondo conoscitore dell’opera di Piazzolla, ne diventa uno dei principali divulgatori eseguendo opere del maestro argentino, tra le quali la “Maria de Buenos Aires, nelle principali sale da concerto con formazione da lui fondate: “Four for Tango”, “Neotango”, “TrisTango”, il sestetto “Viento de Tango” grazie anche a prestigiose collaborazioni come quella con Milva. Ha lavorato con Luis Bacalov, Ennio Morricone, Ivan Fedele, Sylvano Bussotti, Gidon Kremer, Nicola Piovani, Vinicio Capossela, Davide Riondino e con gli attori Michele Placido, Enzo Decaro, Alessandro Haber e Pino Quartullo. Al suo attivo anche numerose colonne sonore per il cinema e la televisione e incisioni discografiche per la Dynamic, Wergo, Sculture d’Aria, Riovoalto-Ducale, Wide, Azzurra e MAP. Nelle sue tournée si è esibito, tra l’altro, nei teatri di Monaco, Francoforte, il Concertgebouw di Amsterdam, Bruxelles, Amburgo, Lisbona, Belgrado, Stoccolma, Vienna, Parigi, Lione, Lussemburgo, Budapest, Konzerthaus a Berlino, la Tonhalle di Zurigo e Lucerna, Città del Mexico, Sydney, Tokyo, Yokohama, San Paolo in Brasile oltre che nei maggiori teatri italiani e le più importanti sale da concerto. Nel 2018 viene premiato a Montecitorio tra le Cento Eccellenze italiane con una “Menzione d’onore”, quale riconoscimento al suo ruolo di riferimento nella scuola italiana e internazionale di fisarmonica bayan e bandoneon.
L’Orchestra del Conservatorio “Luisa D’Annunzio” di Pescara nasce nel 2008 con lo scopo di offrire agli studenti un approfondimento didattico e l’opportunità di un’esperienza formativa già di carattere professionale. Composta da studenti, ex studenti e docenti del Conservatorio, l’Orchestra rappresenta un importante punto di riferimento artistico e culturali per le realtà di produzione e distribuzione del territorio, un efficace strumento formativo di prassi orchestrale per gli studenti e una straordinaria opportunità, per i giovani talenti del Conservatorio, di misurarsi con il repertorio solistico con orchestra. È stata ospite del Festival delle Orchestre Giovanili di Ischia e della “Settimana Mozartiana” di Chieti, oltre che nelle stagioni concertistiche dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, della Società dei Concerti “Luigi Barbara” di Pescara, degli “Amici della Musica” di Campobasso, della “Camerata Musicale Sulmonese”, del Teatro dei Marsi di Avezzano, del Teatro “Ventidio Basso” di Ascoli Piceno, del Teatro Marrucino di Chieti e del Teatro “Vespasiano” di Rieti.