Fisarmonica e viola tra performance e ricerca artistica
Il diario di Carlo Sampaolesi per IAC – ARTIficio SONORO
Ancora una nuova produzione artistica creata grazie al percorso di formazione professionale continua della Italian Accordion Culture (IAC) attivato attraverso il progetto Scrivere per Fisarmonica di ARTIficio SONORO – Atelier Internazionale, ideato e diretto da Patrizia Angeloni per IAC, e finanziato da Erasmus+ Programme – Action KA1 – Scope VET Project n° 2023-1-IT01-KA122-VET-000148608 – OID E10282245 “Mobilità per la Crescita delle Competenze nel Settore Musica”.
Con l’obiettivo di creare dei percorsi professionalizzanti nel settore delle della musica e in particolare nell’ambito di quella colta con e per fisarmonica, gli atelier hanno quindi permesso a fisarmonicisti ed esperti musicali di interfacciarsi con Istituzioni artistiche, di produzione e di alta formazione europee attraverso un periodo di mobilità volto all’approfondimento e alla scoperta di aspetti professionalizzanti nell’ambito musicale. Vogliamo qui condividere l’esperienza del fisarmonicista Carlo Sampaolesi, ospitato dal 9 al 20 febbraio scorso dall’Istituzione ed Ensemble belga ICTUS, all’interno di un programma che ha previsto la collaborazione con il compositore/violista Victor Guaita Igual volta a creare un nuovo brano musicale per fisarmonica e viola.
È nato così again rubbed smooth, un progetto in cui si sperimenta la lenta e sottile trasformazione che la musica subisce nel processo di ricordo e rielaborazione di un evento sonoro. I due, intimamente seduti l’uno di fronte all’altro, creano un’improvvisazione di dieci minuti in cui ogni gesto, suono e relazione con l’altro devono essere memorizzati. Al termine della prima improvvisazione, dopo qualche secondo di silenzio, il brano riparte dall’inizio, già fantasma che si dispiega contemporaneamente alla memoria recente dell’originale. Il processo si ripete, ogni dieci minuti, in un ciclo continuo in cui ogni suono-gesto riappare come ricordo di un evento precedente. Questo processo di cancellazione e addizione (involontaria) permette a ciò che è essenziale di rimanere, creando al contempo una tensione nell’ascolto dovuta al continuo vagare all’interno dei ricordi che costituisce l’azione performativa.
Dal diario di lavoro di Carlo Sampaolesi, tutte le fasi della realizzazione del progetto:
“Il progetto di mobilità inizia, effettivamente, il 9 Febbraio 2024 con l’arrivo a Bruxelles. A partire dal giorno seguente, incontro il compositore/violista Victor Guaita Igual, ospitati in uno dei due studi di registrazione dell’ensemble ICTUS, presso Av. Van Volxem 164, 1190 Forest. Dal giorno 10 Febbraio, fino al giorno 19 compreso, lavoriamo alla creazione di un nuovo progetto musicale che coinvolga la fisarmonica e la viola, all’interno della residenza ospitata dall’ensemble, con orari di lavoro che vanno dalle ore 10 del mattino fino alle 18. La collaborazione si apre con la ricerca e l’approfondimento di un tema di lavoro musicale. Questo viene ritrovato, fin dal primo giorno, nel macro-argomento della Memoria, analizzata in questa circostanza come strumento per comporre e improvvisare. Entrambi ci interessiamo fin da subito a questa pratica, con l’obiettivo di farla diventare un’esperienza musicale “auto-generativa”, facendo diventare l’esercizio del suonare un modo per cercare di ricordare ciò che si è ascoltato, filtrato dalla propria esperienza e memoria. Con l’aiuto del Direttore Generale dell’ensemble Tom Pauwels approfondiamo, nei primi tre giorni di residenza, l’argomento della Memoria, leggendo, ascoltando e confrontandoci con parte di una letteratura pre-esistente che aveva già proposto queste riflessioni in ambito artistico. A seguito dello studio, su tutti, del lavoro del compositore francese Gérard Pesson e della coreografa americana Trisha Brown, abbiamo lavorato in modo da traslare alcune metodologie utilizzate in altre esperienze artistiche nell’ambito musicale, analizzando in modo critico anche chi aveva già affrontato espedienti simili in merito al suono, come gli artisti The Caretaker e William Basinski.
Dopo aver trascorso i primi tre giorni di residenza a studiare l’argomento, sono iniziate le prime prove d’improvvisazione per valutare alcune diverse direzioni in merito alla metodologia. Questo processo ha richiesto altri tre giorni di lavoro, caratterizzati dal tentativo di traslare diverse pratiche di memoria all’interno di un’esperienza musicale. Tutti i processi sono stati catalogati in registrazioni, che sono state poi sempre riascoltate e commentate in maniera critica, con l’obiettivo di riuscire a implementare la pratica affinché anche il risultato sonoro fosse soddisfacente per il gusto musicale degli ascoltatori. Citando alcuni esempi di pratiche proposte, il duo ha tentato di eseguire delle improvvisazioni cercando di suonare solamente ciò che era nel ricordo di brani musicali della tradizione classico/contemporanea, studiati anni prima e ri-suonati cercando di traslare solamente l’esperienza della memoria, prestando meno attenzione all’importanza delle note effettive. Questo esercizio, seppur non soddisfacente da un punto di vista sonoro, ha fatto emergere alcuni elementi tipici del ricordare che sono caratteristici dell’umano, a differenza delle macchine che riescono a riprodurre fedelmente ciò che è stato precedentemente presentato: l’invenzione, la reiterazione di passaggi a noi familiari e la variazione di elementi che il nostro cervello ricorda in modo non conforme alla realtà. Questi aspetti, che appunto caratterizzano il “ricordare e riprodurre” umano rispetto a quello digitale o informatico, sono stati poi gli elementi fondamentali che hanno caratterizzato la seconda parte della residenza affinché si potesse creare un processo compositivo auto-generato. Dopo numerosi tentativi che hanno portato il duo ad affinare la tecnica, migliorando le tempistiche, testando alcuni elementi e indicazioni musicali per poi confermarle o smentirle empiricamente, siamo arrivati a una soluzione, forse ancora non del tutto definitiva, per presentare questa composizione/improvvisazione dal titolo again rubbed smooth. Il processo consiste nel suonare, con l’ausilio di un timer, un’improvvisazione in duo fisarmonica e viola della durata di dieci minuti. Terminato il tempo, dopo una pausa di trenta secondi, i due riavviano il timer e ricominciano a suonare la medesima improvvisazione, solamente con l’ausilio della memoria. Questo processo di “erosione” e “mutazione” viene ripetuto per cinque volte, per una durata complessiva di sessanta minuti di esecuzione, cronometrati sempre dal timer. Le uniche due regole stabilite della composizione/improvvisazione sono: tentare di suonare un incipit ben riconoscibile, così da facilitare la comprensione del pubblico quando il ciclo ricomincia e, di pari importanza, ogni gesto o suono non ricordato si trasforma in stasi. Questo processo vuole far emergere come la memoria umana sia incline a inventare, modificando la propria percezione dell’esperienza appena ascoltata, andando così a creare involontariamente qualcosa di nuovo. Il processo di erosione si affianca quindi a quello di creazione, portando involontariamente alla mutazione della prima improvvisazione, che finisce per diventare qualcos’altro.
L’ultimo giorno di residenza a Bruxelles, il 19 Febbraio, il duo ha organizzato una prova aperta riservata ad alcuni musicisti di Ictus Ensemble e ad altri conoscenti artisti, invitati per l’occasione. Il fine dell’esibizione era quello di raccogliere dei feedback in merito alla comprensibilità del processo, l’apprezzamento ed eventuali riflessioni ulteriori che avrebbero potuto far avanzare ancora di più il lavoro. Il risultato del concerto è stato molto positivo, non solo per la positiva risposta da parte del pubblico, ma soprattutto per i consigli costruttivi che abbiamo ricevuto a seguito della performance. Da ciò è emerso che, musicalmente il processo risulta molto affascinante e apprezzabile nella versione per fisarmonica e viola. È difficile però, per il pubblico che ascolta, riuscire a ricordare il primo elemento musicale, rendendo faticoso e poco chiaro il processo di mutamento causato dalla memoria dei musicisti. Il nostro impegno per lo sviluppo del progetto sarà quindi quello di individuare delle soluzioni che permettano di rendere più tangibile il processo di erosione e modificazione del gesto musicale originale. A oggi, la testimonianza del lavoro di ricerca di again rubbed smooth è all’interno di una registrazione effettuata a posteriori, il 18 Maggio 2024, e le indicazioni che costituiscono il processo per creare la composizione/improvvisazione verranno pubblicate a breve dalla casa editrice Ars Spoletium Publishing&Recording.