La fisarmonica è viva!

Echi dal salotto di Nuovo C.D.M.I. incontra

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Miranda Danielle Valérie CorteseSi conclude il Nuovo C.D.M.I. incontra, un palinsesto frizzante di webinar e conversazioni online svoltosi con diciotto relatori tra musicisti, compositori, ricercatori, docenti e formatori didattici organizzato dal Nuovo Centro Didattico Musicale Italiano.

Ben diciotto appuntamenti con interpreti di rilievo nazionale e internazionale sono entrati nelle nostre case dall’11 gennaio al 17 maggio 2021, secondo un calendario tematico ben articolato con lo scopo di trasmettere ai suoi partecipanti una visione a 360° dell’esser musicista ieri e oggi.

Non si può negare che, inizialmente, gli organizzatori del Nuovo C.D.M.I. avessero un pizzico di scetticismo sul riscontro a un’iniziativa con modalità differenti da quelle consuete: incontrarsi virtualmente sembrava un’avventura fredda, forse non gestibile dal punto di vista relazionale; invece, gli appuntamenti settimanali si sono trasformati, da subito, in condivisioni godibili, al pari di un salotto in cui ognuno, davanti al proprio schermo, ascoltava una storia o raccontava la propria, interagiva con delle domande, sorrideva, rifletteva e il tutto verso un’unica direzione, la ragione della musica nella vita, nella formazione, nei progetti, negli strumenti e nella creatività.

A distanza di una settimana dal gran finale con Renzo Ruggieri, è possibile affermare che l’esperimento dell’incontrarsi online ha funzionato: musicisti, docenti e allievi di tutta la penisola, dalla Sicilia al Friuli Venezia Giulia, si sono potuti riunire nell’interesse della conoscenza e nel nome di un pensiero comune, quello di ascoltare e di imparare dal prossimo, maturando insieme considerazioni e nuove idee.

Musica come esperienza di vita, come formazione didattica, Musica come desiderio di viaggiare, come ricerca e scoperta della propria identità, Musica come artificio ingegneristico. E, ancora, Musica come “Stelle della Via Lattea”, come “Inevitabile Incontro”, Musica come evento inscindibile dalla Natura umana, di cui nessuna civiltà si è mai privata nel corso della storia.

Molte  le riflessioni conclusive giunte dai partecipanti  alla segreteria del Nuovo CDMI:

“Buongiorno, innanzitutto vorrei ringraziarvi perché con questo webinar mi è stata data una grande opportunità di apprendimento sul mondo della musica e della fisarmonica. Penso che per chi come me sta entrando in questo mondo, è stato molto utile partecipare a questi incontri. Infatti proprio questi mi hanno fatto capire molto sulla musica, dalle basi agli argomenti più complicati, ma soprattutto ho potuto conoscere la storia di grandi icone della fisarmonica. Inoltre mi è piaciuto molto perché non sono incontri per soli fisarmonicisti ma per qualsiasi musicista e infatti sono stati trattati vari argomenti come ad esempio la composizione” (Debora Bergamini).

A dire il vero i primi commenti arrivarono già a fine gennaio, come questo che riportiamo di Margherita Fioravanti: “Grazie per l’incontro di ieri (con Gianni Coscia) che mi ha lasciato un sapore di buona e calda semplice vitalità. Mi sento dietro un influsso luminoso di sostegno e fiducia. Quello che importa non è poi tanto imparare qualcosa, ma allenarsi ad un abitare poetico della nostra umanità e adoro che ieri sia passato attraverso quella tenerezza brusca e sincera”.

La partenza non poteva che essere con le icone della fisarmonica Gianni Coscia, Fausto Di Cesare e Paolo Gandolfi, simboli di grande rilevanza artistica, che hanno inciso nel mondo fisarmonicistico e artistico in genere, e che, tuttora, rappresentano dei cardini di riferimento per lo stato dell’arte e dell’esser musicista. “Non innamoratevi del vostro strumento” è il pensiero inconfondibile di Gianni che a più riprese è stato ricordato nelle varie puntate successive: il non sentirsi esclusivamente legati ad un unico timbro strumentale, ma essere innanzitutto amante del Suono, della sua ricerca, come farebbe un compositore, un direttore d’orchestra. In La musica è un tutto (Feltrinelli, 2012) Daniel Barenboim scrisse: “La musica è suono e il suono è un fenomeno meramente fisico… in fin dei conti, l’unico criterio per giudicare un’esecuzione musicale si basa sul grado della sua udibilità”.

Una consapevolezza presa accuratamente in esame dal fisarmonicista Paolo Gandolfi e dal direttore d’orchestra e pianista Fausto Di Cesare, persone di grande generosità per il loro pensiero e per la vivacità della loro presenza durante le conversazioni, come un palco di una casa immaginaria da cui trasmettere saggezza.

Alla stregua delle icone, le generazioni successive vedono l’affermarsi di grandi interpreti con la fisarmonica da concerto, quali Ivano Battiston e, successivamente, Massimo Signorini, disponibili a raccontare le loro ricche esperienze da solisti e in orchestra. Ivano Battiston evidenzia, tra l’altro, la centralità della musica cameristica nel proprio slancio artistico, una leva essenziale per la ricerca e la crescita del suo pensiero musicale nello sviluppo della sua carriera.

“La Fisarmonica è viva! Il messaggio più importante che il Webinar del Nuovo C.D.M.I. mi ha trasmesso. Che la sua bellezza e particolarità risiede nella sua estrema varietà. Ho capito che ‘non è lo strumento che fa il musicista ma il musicista fa lo strumento’, come afferma Massimo Signorini. Grazie ad essa possiamo ascoltare un organo ‘espressivo’, le voci di un coro, l’assolo di uno strumento ad ancia, il ripieno di un’orchestra… Se ci pensiamo, attraversa trasversalmente quasi ogni luogo del mondo…” dice Giuseppe Patera.

E in vari luoghi del mondo, in particolare del Sud America, ci siamo stati tutti insieme per guardare le bellissime foto del fisarmonicista viennese Daniel Stratznig, partito con uno zaino e una piccola fisarmonica per fare un lungo viaggio colorato dalla Colombia alla Terra del Fuoco.

Il viaggio con uno strumento musicale è senz’altro una carta in più, permette di fare incontri inaspettati, di conoscere tante persone e situazioni e questa modalità ha letteralmente entusiasmato i tanti allievi iscritti. Va evidenziato che i giovani musicisti dei conservatori e dei licei musicali sono stati veramente numerosi, la loro partecipazione al Nuovo C.D.M.I. incontra li ha identificati come i veri protagonisti di tutto il palinsesto per la loro fedele presenza e devozione nel non voler perdere nessun appuntamento. Come racconta Antonio Zappavigna: “La mia unica assenza mi ha fatto saltare il primo webinar del mese di febbraio del Nuovo C.D.M.I. incontra, mi sono documentato successivamente, però, e letto alcuni scritti interessanti di Giuseppe Manfredi in merito alla Fisarmonica e il capolavoro di ingegneria”. Matilde Toni: “Da giovane fisarmonicista quale sono, per me è stato un piacere ed un’opportunità l’aver partecipato al ciclo Nuovo C.D.M.I incontra. Aver avuto l’occasione di conoscere e confrontarsi con i maestri della fisarmonica contemporanea è stato motivo di grande crescita sia musicale che umana, grazie ad una condivisione di esperienze e vissuti che hanno condotto all’approfondimento di tutte quelle componenti che caratterizzano questo strumento a livello tecnico, storico ed interpretativo, e che rendono la fisarmonica lo strumento unico ed appassionante che noi oggi conosciamo. È stato dunque bello, nonostante la lontananza fisica che ci ha separati, aver sentito una così forte congiunzione di passioni intorno ad una tematica tanto interessante. Auguro una buona prosecuzione a tutto il team del Nuovo C.D.M.I., che ringrazio per la bellissima iniziativa e per l’eredità culturale che si stanno impegnando a lasciare a noi giovani musicisti”.

Nella “tavolozza” dei colori strumentali è stato importante affrontare anche aspetti più tecnici, grazie ad Alessandro Mugnoz per l’analisi del contesto storico in cui nacquero i tanti prototipi strumentali ricollegabili alla fisarmonica; il profilo ingegneristico di uno strumento così sofisticato e complesso nella sua costruzione di Giuseppe Manfredi; una dissertazione sulla Fisarmonica che non c’è, ma con orizzonti risolutivi anche per gli strumenti standard nella formazione di base di Ivano Paterno; Patrizia Angeloni e la consapevolezza corporea del musicista come ricerca attiva per l’individuazione di strategie posturali dinamiche in relazione con il suono e con lo strumento. E, ancora di Patrizia Angeloni, una conferenza nel mese di maggio sui paradigmi della formazione, una visione innovativa dell’autrice sulle metodologie di studio, dall’apprendimento sistemico all’esperienza senso-motoria grazie alle scoperte delle neuroscienze dell’ultimo ventennio.

“Sono un allievo del M° Ivano Battiston il quale mi dice sempre che il nostro percorso deve essere pieno di cose che caricano la nostra molla interiore per poter dare il meglio di noi stessi ogni volta che ci viene richiesto e posso dire con sicurezza che questo insieme di seminari è stato un grandissimo caricatore di questa molla, almeno per quanto mi riguarda. Grazie grazie grazie al N.C.D.M.I.!!!” Simpaticissimo Matteo Burani: in effetti le “molle interiori” sono state numerose in questi seminari e tutte hanno potuto afferrare un ampio spettro di riflessioni personali, magari condivise poi a lezione con i propri docenti.

Indispensabile dare uno spazio anche a giovani interpreti di conservatorio e post-conservatorio, che hanno potuto dar voce ad una propria ricerca nel mese di marzo con la relazione di Cinzia Luisato, Le Vie dell’Interprete firmato dalla Luisato stessa e da Fabrizio Causio, Umberto Turchi e Riccardo Pugliese, in cui ognuno analizza il cammino dell’interprete, dallo studio al concertismo. Uno spaccato di quattro momenti: la creazione di un programma da concerto, la ricerca intorno alla produzione del compositore, le connessioni tra esecutore e contesto esecutivo con particolare riferimento alla sala di registrazione.

Nuovo C.D.M.I. incontraE cosa significa essere organettista nel nostro presente? Roberto Lucanero ci racconta un panorama solare, con molti iscritti, persone appassionate a cui insegnare la tradizione popolare composta da tempi, accenti e fraseggi tipici della danza di determinati luoghi. Un interessante approccio etnomusicologico, dagli studi al DAMS di Bologna all’indagine musicale delle radici delle comunità locali: “I webinar si interrompono con la serata di Roberto Lucanero, una serata che mi riporta alle origini, origini popolari per me che arrivo da un paesino della Jonica in provincia di Reggio Calabria, una serata ricca di emozioni, ricordi del passato e ricca anche di tante riflessioni” racconta Antonio Zappavigna. In fondo, lo strumento musicale ci parla anche delle nostre origini, se glielo permettiamo.

Luigino Pallotta e Miranda Cortes si soffermano sugli stimoli della didattica, la formazione di base, la formazione intermedia dei licei musicali, il valore delle scuole civiche e private, la situazione, tutto sommato non rosea, delle iscrizioni per il nostro strumento… il lavoro da svolgere è ancora enorme e Luigino Pallotta narra il suo impegno nel lavorare meticolosamente con gli allievi e la pubblicazione del suo metodo per piccoli fisarmonicisti alle prime armi Give me five&five.

Chiedersi chi è il musicista, chi è il docente e chi è l’allievo oggi, quale il loro ruolo è doveroso secondo Miranda Cortes. Sono figure senz’altro interdipendenti, ruoli in evolvere nel corso del tempo, con un’unica grande responsabilità: essere perennemente curiosi, essere insaziabili ricercatori, essere consapevoli dello stato dell’Arte e dei mutamenti  in corso. Innegabile che la divulgazione della fisarmonica da concerto debba oramai spalmarsi su tutte le fasce di età e chieda in modo pressante l’aggiornamento dei materiali didattici armonizzati sulla base dei repertori concertistici. Occorre una maggior disponibilità di repertori cameristici e orchestrali adatti ai vari livelli di studio efficaci per la prassi strumentale a scuola. Scuole private, SMIM, licei musicali, tutti convergono sull’importanza formativa ed educativa della musica d’insieme, un pilastro di queste istituzioni che assegnano a questa materia una quota ore pari o superiore alle lezioni frontali.

Un appello ai compositori pertanto, che possano scrivere per il nostro strumento anche con queste finalità.

“Secondo webinar in calendario tratta la composizione, o meglio Come non comporre del Maestro Simone Faliva, una serata ricca di spunti e riflessioni per me, sia dal punto di vista compositivo che interpretativo” cita Antonio Zappavigna.

Il coinvolgimento di tre compositori di fama è stata una grande opportunità per il nostro pubblico. Con l’originale Simone Faliva siamo stati coinvolti in un dibattito surreale e allo stesso tempo  stimolante per gli argomenti che si sono susseguiti durante la conversazione. Paolo Rotili e Stefano Bonilauri hanno esplicitato una concezione del Musikos, cittadino educato nelle arti e nelle scienze, con una preparazione profonda e dovuta, indispensabile per immergersi con affidabilità nella dimensione artistica, ma anche attenta alle “trappole” del proprio tempo.

“Finale con il Maestro Renzo Ruggeri, un artista che mi ha lasciato emozioni indescrivibili, tantissimi consigli e spunti interessanti, dalla didattica all’esecuzione musicale, dal concetto di arte a come trovare dentro se stessi la strada musicale” esprime l’appassionato Antonio Zappavigna in un suo lungo scritto e aggiunge: “Mi avete regalato un’esperienza emozionante, unica, ricca di spunti e riflessioni, ispirazioni, sogni, consapevolezze, curiosità. Aspettando nuovi progetti, nuovi incontri, nuove tematiche, nuovi orizzonti. GRAZIE. GRAZIE. GRAZIE.”

“… i miei complimenti al N.C.D.M.I. per questa bellissima iniziativa che ci ha accompagnato in questo brutto periodo di pandemia. Viva la musica e speriamo di poterci rivedere quanto prima di persona” (Daniele Palazzo). “Grazie a tutti per le belle serate che avete saputo donare… professionalità ed umanità Vera” (Mario Lunetti). “Tutti gli incontri sono stati molto interessanti ed istruttivi. Grazie al N.C.D.M.I.” è il commento di Laura Venditti.

Siamo felici di aver potuto donare, in questi mesi invernali e di preludio primaverile, una programmazione utile a sollecitare l’immaginazione, il pensiero critico, l’apertura di nuovi orizzonti,  l’umiltà intellettuale e il desiderio di comprendere sempre, al di là di tutto, nel nome della Conoscenza.

Si cali il sipario, ma solo temporaneamente, con il pensiero di Carlo Casabianca e un arrivederci a presto:

“… Di certo è stata una interessante esperienza ascoltare tanti attori del mondo della musica e, nello specifico, della fisarmonica. Un modo importante per parlare di questo strumento a 360 gradi, con testimonianze importanti delle varie figure, docenti, concertisti, compositori, direttori artistici, di orchestra, giornalisti, organizzatori, costruttori. Un panorama molto ampio, che mette a confronto molte informazioni e molti punti di vista e testimonianze. Sono appuntamenti che arricchiscono chiunque voglia partecipare ed approfondire il mondo della fisarmonica, in tutte le sue direzioni. È fondamentale parlare e confrontarsi sui tanti argomenti e talvolta problemi. Complimenti sinceri all’organizzazione del Nuovo C.D.M.I. che sta muovendo passi importanti per questo strumento e, soprattutto, per i giovani che vogliono intraprendere la strada della musica con questo strumento che, a mio avviso, ha ancora molto da dare e da scoprire. Ho sempre sostenuto che il confronto tra i vari ruoli è molto costruttivo, ma, soprattutto, l’importanza è nello scambio di esperienze e di idee che sviluppa una sorta di rete, ossia di collaborazione, che fa crescere le situazioni e le realtà”.