All’Auditorium di Roma, Kissin interpreta Grieg
Ogni ritorno a Santa Cecilia di Evgeny Kissin, l’ex fanciullo prodigio del pianoforte che incantò anche Herbert von Karajan e ormai interprete profondo e maturo tra i massimi al mondo, è di per sé un evento eccezionale e imperdibile. Protagonista dell’appuntamento sinfonico che si terrà nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma sabato 4, lunedì 6 e martedì 7 febbraio (ore 18) è ilConcerto in la minore Op. 16 per pianoforte e orchestra di Edvard Grieg. Senz’altro tra i più popolari concerti per piano di ogni tempo, esso fu creato a soli 24 anni dal compositore norvegese, specializzato in brani brevi per pianoforte o per orchestra, qui impegnato invece in una composizione di largo respiro che è un meraviglioso, lirico e tardoromantico viaggio tra le melodie popolari del suo paese e i fiordi scandinavi, bagnati dalla particolarissima luce dei paesaggi nordici. Il concerto si aprirà con i drammatici e compulsivi accordi della splendida Ouverture Tragica di Brahms, densa di echi beethoveniani, e si concluderà con la Seconda Sinfonia di Čajkovskij detta “Piccola Russia”. Sul podio dell’Orchestra di Santa Cecilia torna dopo 35 anni di assenza il direttore ingleseJames Judd (Vladimir Jurowski è stato costretto a rinunciare ai concerti a causa di una improvvisa indisposizione).