Quel “crucco” di Mozart

Flavio Testi, Camilla Testi, “Parigi 1914-1918. Musica e musicisti durante la guerra”

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Parigi 1914-1918Fin dalle prime battute della “Premessa”, anzi, fin dal titolo stesso di questo libro, ho pensato: “Speriamo che abbia un seguito! Speriamo che Camilla Testi ci proponga presto nuovi appuntamenti con le vicissitudini dei musicisti nella Parigi tra le due guerre, durante l’occupazione nazista e oltre”. Sono un vorace lettore di scritti sugli intellettuali francesi dall’inizio del Novecento agli anni Settanta dello stesso secolo (ognuno ha le proprie perversioni e questa, lo confesso, è una delle mie), ma alla mia collezione ne mancava uno specificamente dedicato ai musicisti. Pittori e scrittori a bizzeffe, ma musicisti no. Eccolo, finalmente! L’ho divorato in un pomeriggio e, non appena ne avrò il tempo, lo rileggerò, ascoltando contemporaneamente i brani musicali cui si fa riferimento nel testo.

L’idea di Parigi 1914-1918. Musica e musicisti durante la guerra, che l’editore Zecchini ha mandato in libreria lo scorso settembre, nasce dal desiderio di Flavio Testi (compositore e musicologo, 1923-2014) di dare seguito ad un proprio libro del 2003, dedicato allo stessa tema, ma nel periodo compreso il 1900 e il 1914. Ricerche documentali, appunti, annotazioni e alcune pagine più che abbozzate non trovarono, però, lo sperato compimento a causa della morte dell’autore. Quel "crucco" di Mozart - DebussyA distanza di sette anni dalla sua scomparsa, ci ha pensato la figlia Camilla (giornalista, traduttrice e molto altro) a portare a conclusione quel lavoro con il quale il padre aveva voluto “riprendere il discorso là dove l’aveva lasciato” con la precedente opera, ma, stavolta, ambientato in un clima del tutto differente, quello della tragedia della Grande Guerra. Il resoconto della situazione politica ed economica, il quadro culturale che si va delineando in quell’epoca, le vicende artistiche e umane dei protagonisti – i musicisti parigini, per l’appunto – si sviluppano in una narrazione avvincente e in una prosa brillante come quella che ci si aspetta leggendo un romanzo. Un bel romanzo. Invece, siamo al cospetto di un saggio che ha tutti i parametri della scientificità: citazione esatta delle fonti, note esplicative, indice dei nomi. Tutti dettagli onnipresenti nelle pubblicazioni di questo editore.

La Parigi – e l’Europa intera – di quegli anni trasuda dramma a piè sospinto: i morti in battaglia, naturalmente, i traumi fisici e psicologici dei sopravvissuti, certamente. Ma, restringendo il campo alla musica, anche gli artisti arruolati nelle file dell’esercito o in amletico dubbio circa la partecipazione diretta agli eventi bellici; il pubblico più avvezzo all’ascolto dei canti patriottici che a quello delle opere di Debussy o di Ravel. Quel "crucco" di Mozart - Ravel soldatoE, poi, l’insorgere del nazionalismo musicale accanto a quello più generale: in un crescendo di delirio sciovinista, anche se non ufficialmente si censura la musica tedesca. Nasce e si espande la Ligue nationale pour la défense de la musique française, che vuole mettere al bando quei “crucchi” di Mozart, Schumann, Schubert, Mendelsshon, Bach, Haydn e, soprattutto, Wagner.

Alcuni passaggi del racconto di quella Parigi sembrano evocare l’attuale spettro della pandemia, pur “senza voler fare paragoni impropri, insensati o esagerati”, come precisa la stessa Camilla Testi nella “Premessa”. Eppure, chiudono tanti editori musicali, chiudono le sale da concerto, chiudono le testate giornalistiche specializzate, restano senza lavoro compositori ed esecutori, scenografi e costumisti, “mentre i partiti sottoscrivono l’union sacrée, o tregua politica […]”.

In conclusione, chi è il/la protagonista di questo racconto? Me lo sono chiesto più volte durante la lettura e mi sono dato questa risposta: la follia umana della guerra. Ma, in ogni drammaturgia che si rispetti, ogni protagonista ha il proprio antagonista. In questo caso tutti quei musicisti, quegli artisti, che, mentre “cadevano le bombe” lavoravano nell’ombra affinché germogliassero “fermenti destinati a svilupparsi in seguito”.

 

Flavio Testi è stato compositore di musica sinfonica, sinfonico-corale, cameristica e, soprattutto, teatrale. Traduttore di libretti d’opera, è stato, inoltre, autore di numerosi saggi di musicologia.

Camilla Testi è giornalista freelance e traduttrice dal francese. A Parigi, nel 1994, ha conseguito una maîtrise in Lettere moderne alla Sorbonne. Appassionata di musica, da bambina iniziò lo studio del violino presso il Conservatorio di Milano. Da tempo, si occupa degli archivi di famiglia, comprendenti le carte e i libri appartenuti al padre Flavio e al nonno materno, Enrico Piceni, critico d’arte e teatrale, collezionista, traduttore, capoufficio stampa della Mondadori. Nel 2018, ha pubblicato Flavio Testi, un compositore nel Novecento. Musica, teatro, incontri (Angelo Pontecorboli editore), anche nell’intento di ripercorrere da una prospettiva inconsueta la musica italiana del secondo Novecento.

 

Flavio Testi, Camilla Testi, Parigi 1914-1918. Musica e musicisti durante la guerra

Editore: Zecchini, Varese

Anno di edizione: 2021

Pagine: 178, , ill., rilegato € 27,00

 

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