Intense conversazioni fra ottone e avorio
Hermon Mehari – Alessandro Lanzoni, “Arc Fiction”
Un appassionato inno alla massima libertà d’espressione, una sentimentale ode a una concezione interpretativa che si affranca totalmente da tarpanti gabbie coercitive. Arc Fiction è la nuova opera discografica firmata da due fulgidi talenti del jazz come Hermon Mehari (tromba) e Alessandro Lanzoni (pianoforte). La tracklist del CD consta di undici composizioni originali, eccezion fatta per Donna Lee (Charlie Parker). End of the Conqueror, B/Bb, Reprise in Catharsis, Volver, Peyote, Boston Kreme e Penombra sono brani partoriti dalla fertilità compositiva di Mehari e Lanzoni, mentre Savannah e Fabric autografati dal solo pianista, così come per Dance Cathartic siglata solo ed esclusivamente dal trombettista. Musicista particolarmente creativo ed eclettico, Hermon Mehari è attualmente uno fra i più stimati trombettisti jazz della sua generazione in ambito internazionale. Nato a Dallas (Stati Uniti) nel 1987, ha vinto la “National Trumpet Competition” degli Stati Uniti nel 2008, il concorso internazionale di “Trombe Jazz Carmine Caruso” nel 2015, è giunto secondo nella “International Trumpet Guild Competition” a Sydney (Australia) e, andando a ritroso, è stato semifinalista della prestigiosa “Thelonious Monk Jazz Competition” nel 2014. Nel 2009 pubblica Diverse, il primo disco dell’omonima formazione di cui è membro fondatore, album grazie al quale ha raggiunto la “Top 40” di “Jazzweek Radio”. Nel corso della sua proficua carriera ha condiviso palco e studio di registrazione al fianco di svariati jazzisti blasonati a livello mondiale, tra i quali: Roy Haynes, Bobby Watson, Ben Van Gelder, Logan Richardson, Jaleel Shaw, Joe Sanders, Hubert Laws, Randy Brecker, Dave Pietro, Clay Jenkins, Aaron Parks, Peter Schlamb, Ryan J. Lee, Rick Rosato, Tony Tixier, Kae Dilla, DeAndre Manning, Hugo LX, Karl McComas-Reichl, Jeff Hill, Zach Morrow. Essendo uno fra i musicisti preferiti del leggendario sassofonista Bobby Watson, Hermon Mehari è presente in Check Cashing Day (2013), invece nel 2014 pubblica Our Journey, seconda produzione discografica della sua band Diverse. Nel 2017, ecco Bleu, il suo primo attesissimo CD in qualità di leader, mentre il secondo (sempre da leader) è intitolato A Change for the Dreamlike. Trasferitosi e stabilitosi a Parigi cinque anni fa, è impegnato in tour mondiali con la sua formazione o nelle vesti di sideman. Inoltre, alla sua brillante attività concertistica, ha unito quella didattica occupandosi di pedagogia e dirigendo numerose masterclass a tutte le latitudini. Seppur giovane, Alessandro Lanzoni è già un’affermata realtà della scena jazzistica italiana e non solo. Pianista sensibile, dal fervido estro armonico, improvvisativo e compositivo, ha fatto incetta di premi e riconoscimenti dalla straordinaria importanza come il “Premio Massimo Urbani” (2006), il Primo Premio al “Luca Flores” (2008), il “Best Young Soloist” al prestigiosissimo concorso “Martial Solal” di Parigi (2010), il “Top Jazz 2013” come “Miglior Nuovo Talento dell’Anno” assegnatoli dai giornalisti di “Musica Jazz”, il “Memorial Tullio Besa” per la XIII edizione (2014) e il “Premio Renato Sellani” (2015) in occasione della prima edizione. Nel 2019, per la nota etichetta Cam Jazz, ha registrato un disco intitolato Unplanned Ways in trio insieme a due giganti del jazz mondiale del calibro di Thomas Morgan (contrabbasso) ed Eric McPherson (batteria), mentre Mirage è stato pubblicato quest’estate. Diversions, Dark Flavour e Seldom, a proposito di produzione discografica, sono tre album assai importanti per Lanzoni, ottimamente accolti dalla critica specializzata e, restando in tema di critica musicale, il famosissimo storico del jazz Ira Gitler, dopo averlo ascoltato in “Piano Solo” nel palazzo dell’ONU, si è espresso così su di lui: «Non dovrebbe essere giudicato come un giovane musicista. È già eccezionale e rischia di diventarlo ancora di più». Durante il suo ricchissimo percorso professionale ha calcato il palco e ha condiviso lo studio di registrazione assieme ad alcune vere e proprie stelle del jazz internazionale, ad esempio: Enrico Rava, Kurt Rosenwinkel, Seamus Blake, Joe Sanders, Lee Konitz, Roberto Gatto, Aldo Romano, Ralph Alessi, Jeff Ballard, Larry Granadier, Ambrose Akinmusire, Aaron Goldberg, Miguel Zenon, Michael Blake, Barbara Casini, Ares Tavolazzi, Nico Gori, Walter Paoli, Lello Pareti, Cocco Cantini, Maria Pia De Vito, Fabrizio Bosso, Fabrizio Sferra, Gianni Basso, Renato Sellani, Rosario Giuliani, Michel Benita, Baptiste Herbin. Il suo cristallino talento è esploso anche all’estero, in nazioni quali Stati Uniti, Germania, Austria, Israele, Cina, Colombia, Panama, Francia, Spagna, Svezia. Per ciò che concerne l’aspetto didattico, è attualmente docente di pianoforte jazz all’università di “Siena Jazz” e al conservatorio “Antonio Buzzolla” di Adria (provincia di Rovigo). Ora, freschissima di stampa, ecco la sua nuova creatura intitolata Arc Fiction con Hermon Mehari. End of the Conqueror è una composizione eterea, ispirata. Qui Mehari e Lanzoni dialogano cesellando fitte trame intrise di abbacinante lirismo, snocciolando note dal forte potere evocativo, ascetico, che toccano le corde più intime. Il mood di Reprise in Catharsis è burrascoso, in solco free. In questo brano il duo dà vita a una conversazione fitta, concitata, nella quale si intersecano fraseggi tensivi e ipnotici, in cui non mancano godibili inflessioni bluesy rimarcate soprattutto da Hermon Mehari. In Volver l’atmosfera è elegiaca. Qui il trombettista e il pianista conversano intensamente curando la dinamica con saviezza e gran gusto, dipingendo un immaginifico affresco sonoro che provoca un sensibile aumento della temperatura emozionale. Concepito nel segno del contemporary jazz, in cui il free è realmente un elemento caratterizzante, Arc Fiction alterna momenti di profonda placidità comunicativa a frangenti tumultuosi, palpitanti, densi di ardimentose alchimie armoniche, quasi a fotografare l’umore di quel determinato istante in cui il duo dialoga mettendosi completamente a nudo, lasciandosi ispirare e guidare da quell’estemporanea creatività che rappresenta lo zenit dell’intera fatica discografica.
(Foto di James O’Mara)
Hermon Mehari – Alessandro Lanzoni, Arc Fiction
Etichetta discografica: Mirr
Anno produzione: 2021