Le recensioni di S&M: PRIMA LUZ – Antonio Vivenzio/Alberto Pederneschi

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PRIMA LUZ

Antonio Vivenzio – Alberto Pederneschi

Etichetta discografica: Felmay

Anno produzione: 2017

di Stefano Dentice

 

Prima LuzApollinee colorazioni impressioniste, echi scandinavi, pennellate di third stream, il tutto sublimato da un candore comunicativo e da una grazia interpretativa di pregevole fattura. Prima Luz è la nuova creatura discografica firmata da Antonio Vivenzio (pianoforte) e Alberto Pederneschi (batteria), entrambi autori degli otto brani presenti nella tracklist. Turbine è una composizione immersa in un climax onirico. L’incedere del pianista è materico, debordante di gusto, mai sopra le righe, adornato dal costrutto ritmico ricco, incisivo e raffinato cesellato dal batterista. Il mood lunare di L’Ultimo Ballo è struggente, avvolto da un senso di mestizia. Vivenzio dà vita a un eloquio essenziale, genuino e generoso, supportato dal leggiadro comping  spazzolato tessuto da Pederneschi. In Ombre Sospese aleggia un’aura di mistero. Qui Alberto Pederneschi crea tensione producendo dei suoni ipnotici, altamente evocativi; mentre il pianismo di Antonio Vivenzio è introspettivo, etereo. Generato in direzione contemporary jazz, Prima Luz è un album in cui vi è totale assenza di virtuosismi autoreferenziali. Bensì, ogni singola nota, è concepita e ponderata con ammirevole sensibilità espressiva, come se fosse scolpita nell’alabastro.

 

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