Chi è stato il primo bandoneonista di tango? Una disputa ultrasecolare

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Andando alla ricerca del primo suonatore di bandoneon, dai testi di storia del tango vengono fuori delle vicende interessanti. Da parte di alcuni si farebbe riferimento a un tale Moore, inglese, o altri sostengono irlandese, che sarebbe arrivato in America Latina nel 1870. La cosa appare assai bizzarra dal momento che sia l’Inghilterra, sia l’Irlanda sono i paesi di maggiore diffusione della concertina e non di certo del bandoneon. Inoltre, ad influire su questa anomalia, ci potrebbe essere un ulteriore intreccio linguistico, tale da generare equivoci, nel fatto che in Germania il bandoneon è sostanzialmente nato dagli stessi produttori delle concertine (ricordiamo che dai due centri di produzione maggiori derivarono la Carlsfelder Konzertina e la Chemnitzer Konzertina). Un altro «bandoneonista primordiale» è stato individuato in un musicista di strada (che suonava per chiedere l’elemosina), che era solito esibirsi in prossimità del mercato di via Moreno a Buenos Aires. Si chiamava Ruperto, detto “el ciego”. Al di là del problema della cecità, risulta poco credibile che una persona indigente avesse accesso ad un ascolto significativo di tanghi. La sola possibilità potrebbe essere stata rappresentata degli organetti meccanici di strada, ma questi saranno il frutto della popolarità del tango in una fase di avviato consenso attorno al nuovo genere, non, presumibilmente, agli albori.

Domingo Santa Cruz (foto Todotango)Molto più interessante è la storia che narra di Pedro Avila (personaggio rimasto piuttosto sconosciuto), di Domingo Santa Cruz e di suo padre José. Questi musicisti erano suonatori di fisarmonica e, dopo un fantomatico incontro con Moore (o, comunque, con un suonatore di bandoneon), avrebbero cambiato strumento passando a quello che diventerà il principe del tango. Questo riferimento alla presenza della fisarmonica anteriormente a quella del bandoneon andrebbe pertanto a confermare quanto scritto da Tulio Carella nel suo libro Tango – mito y esencia. Dunque, si potrebbe asserire che Domingo (e suo padre José) passarono dalla fisarmonica al bandoneon ritenendo quest’ultimo più adatto al tango. Sarebbe bello poter indagare la questione tecnica relativa al passaggio da uno strumento unitonico ad uno – presumibilmente – bitonico. Purtroppo, ciò non è possibile per mancanza di fonti attendibili. Elementi storici credibili ci sono, però, sulla figura di Domingo Santa Cruz. Nel libro Evocación del tango di Juan Silbido, risulta documentato come egli non fosse capace di leggere la scrittura musicale. Union Civica Tango (composed by Domingo Santa Cruz - music sheet cover)Oltre che bandoneonista, Santa Cruz era un compositore e, nel 1904, scrisse un tango che sarebbe diventato famoso: Unión Civica. Ammaliato dalla figura di un politico dell’epoca, tale Manuel Aparicio, leader del quartiere Almagro, Santa Cruz compose questo tango, che, sostanzialmente, porta il nome del partito politico da lui fondato. Il brano fu trascritto in note musicali da Alfredo Bevilacqua. La non conoscenza dello studio formale della musica non costituì affatto un freno alla sua carriera di bandoneonista. Era molto noto per la sua abilità e si è distinto come colui che ha ideato le variazioni al bandoneon. Héctor e Luis Bates, nella loro Storia del tango, affermano su di lui: “Già nel 1905 si era esibito nei caffè più famosi dei quartieri Barracas e La Boca; da menzionare anche le sue esibizioni al caffè Baldomero. Domingo Santa Cruz fu tra i primi ad arrivare in centro [città, n.d.r] con il tango. Era un suonatore meraviglioso con una destrezza incredibile”. Domingo aveva un fratello pianista, che era sempre presente nei suoi gruppi e, entrambi, poterono vantare amicizie con personaggi del livello di Juan Maglio e Augusto Pedro Berto. Superati i quarant’anni, si ammalò di tumore all’intestino. Per soccorrerlo economicamente, partì all’istante una gara di solidarietà: per diversi giorni, alcune stazioni radiofoniche avrebbero trasmesso gratuitamente esecuzioni delle orchestre di Francisco Canaro, Julio De Caro, Francisco Lomuto, Ricardo Brignolo, Ernesto de la Cruz, Edgardo Donato, Rosario Granados, Juan Maglio. Per lui si era mosso il gotha del tango dell’epoca. Sorsero, però, delle complicazioni e, il 5 agosto 1931, Domingo Santa Cruz morì.

Una figura attorno a cui non c’è chiarezza è quella di Pablo Romero “El Negro”, considerato uno dei primi a suonare tanghi col bandoneon nella zona del barrio Palermo di Buenos Aires. Versioni contraddittorie lo menzionano sia come primo bandoneonista della storia, sia come allievo di “El Pardo”, cioè Sebastián Ramos Mejía. Antonio Francisco ChiappeAltra figura discussa è l’uruguaiano Antonio Francisco Chiappe, nato a Montevideo nel 1867. Trasferitosi a Buenos Aires nel 1870 nel quartiere di Barracas, era un magnifico bandoneonista, che vantava il suo talento con inserzioni pubblicitarie sui giornali, lanciando sfide con scommesse in denaro a chi suonava meglio il valzer I pattinatori di Waldteufel, anche se, nella sua carriera, non si esibì che in feste di famiglia o a casa propria. Enrique CadicamoNel 1964, il poeta e scrittore argentino Enrique Cadícamo è intervenuto nella disputa per l’individuazione del primo bandoneonista della storia. Il suo intervento è stato certamente «di peso». In primo luogo, perché compose una poesia intitolata Poema al primer bandoneonista; in secondo, perché è unanimemente considerato tra i più grandi scrittori di testi di tango-cantato di tutti i tempi: sarebbe sufficiente citare la sua grande collaborazione con Carlos Gardel, ma si può aggiungere il “Premio Konex” di platino ricevuto nel 1985 come miglior autore di tango del decennio in Argentina; il “Konex al Mérito” nel 1984, come autentico testimonial del tango; l’omaggio alla sua lunga carriera da parte del governo argentino, che, nel 1987, lo dichiarò Ciudadano Ilustre de Buenos Aires; la nomina, nel 1996, di “Personalità Emerita della Cultura Argentina”. Enrique CadicamoEbbene, Enrique Cadícamo, con la sua arte poetica, cantò le gesta di Sebastián Ramos Mejía, noto anche come “El Pardo” Sebastián. Tra l’altro, il testo della poesia narra della sfida con Chiappe per la miglior esecuzione del pezzo di Waldteufel, e cita i fratelli Santa Cruz e il fatto che Sebastián fosse anche un tramviere.
Sebastián Ramos Mejía è passato alla storia come uno dei primi musicisti ad introdurre il bandoneon nel tango. Musicista intuitivo, pare che sapesse leggere la musica, dal momento che Carlos Posadas scrisse spartiti per lui, adattando tanghi al bandoneon. Si esibiva in vari locali di Buenos Aires e, qualche volta, anche a Montevideo. Formò un duo di bandoneon con Carlos Alberto Barbagelata. Probabilmente, compose dei tanghi, ma nessuna partitura (neanche manoscritta) è arrivata ai giorni nostri. Nonostante il peso dell’intervento di Cadícamo, dopo la pubblicazione degli studi dello storico del tango Roberto Selles, oggi, tutti riconoscono la priorità temporale dell’attività di Antonio Francisco Chiappe.