L’incarnazione della nobiltà d’animo in un mantice
Gianni Coscia – “La Violetera”
94 anni e non sentirli! Sì, senza dubbio è una frase fatta, un classico modo di dire. Ma nel caso specifico di Gianni Coscia, vera e propria figura iconica della fisarmonica jazz italiana, artista riconosciuto e stimato in tutto il mondo, questa espressione è decisamente calzante. Ultranovantenne, il maestro Coscia decide di registrare, per la prima volta in assoluto nella sua lunghissima carriera, un disco in “Accordion Solo” intitolato La Violetera. Sono ben diciannove i brani presenti nel suo album: nove originali figli della sua feracità compositiva come Sigla 1950, Ritratto di mio Padre, Tre Bimbi di Campagna, Adagio da Passeggiata, Valzeretto, Tema e Specchio Deformante, Tributo a Frumento, Tangoli e Tanghetti. Mentre Laura (David Raskin), Stardust (Hoagy Carmichael), Our Love is Here To Stay (George Gershwin), Love for Sale (Cole Porter), Por una Cabeza (Carlos Gardel), La Violetera (José Padilla), Garganta con Arena (Humberto Vicente Castagna), Round About Midnight (Thelonious Monk), Dove andranno a finire i Palloncini (Gorni Kramer-Pietro Garinei-Sandro Giovannini) e Donna / Prime Lacrime (Gorni Kramer-Pietro Garinei-Sandro Giovannini-Eldo Di Lazzaro) completano la tracklist con omaggi e tributi amorevoli, brani questi naturalmente (ri)letti attraverso i sopraffini arrangiamenti di Gianni Coscia, a dei compositori leggendari. Mito della fisarmonica jazz italiana, compositore di straordinaria raffinatezza, irrinunciabile punto di riferimento per tutti i fisarmonicisti jazz della nuova generazione, Gianni Coscia rappresenta un’istituzione del suo strumento. Durante il suo longevo percorso artistico ha calcato il palco e condiviso lo studio di registrazione con numerosi musicisti di statura nazionale e mondiale quali Richard Galliano, Marcel Azzola, Peppino Principe, Wolmer Beltrani, Enrico Rava, Paolo Fresu, Giorgio Gaslini, Renato Sellani, Luciano Berio, Dino Piana, Gianluigi Trovesi, Antonello Salis, Enzo Pietropaoli, Stefano Bollani, Andrea Dulbecco, Battista Lena, Max De Aloe, Daniele Di Bonaventura, Gabriele Mirabassi e molti altri ancora. Sempre attivo non solo da concertista ma anche discograficamente, ecco la sua nuova creatura, la prima in “Accordion Solo”, dal titolo La Violetera. Sigla 1950 è una composizione dal tema evocativo, in cui Coscia si esprime cesellando dinamiche di pregevole fattura e soluzioni armoniche di grande finezza. Il tutto impreziosito da un gusto melodico di assoluto livello. Ritratto di mio Padre, ça va sans dire, è una tenera e calorosa dedica. Il fisarmonicista espone il tema con trasporto emotivo e grazia. Qui il suo fraseggio è verace, intenso, enfatizzato da una musicalità sorgiva. In Tre Bimbi di Campagna si respira un’atmosfera solare, festante. Dal playing di Gianni Coscia emerge gioia, brillantezza melodica ed enfasi comunicativa. Da Adagio da Passeggiata ecco tutto il luminoso lirismo del fisarmonicista, che tratta bottoni e mantice con guanti bianchi di velluto. Brano che si chiude con un’elegante terza piccarda. Il cullante andamento ternario di Valzeretto è denso di fascino, anche per le primissime misure del tema di “thielemansniana” memoria, che ricorda appunto Bluesette del “mitologico” armonicista e chitarrista jazz belga Toots Thielemans. Coscia, da par suo, si esprime sempre con la sua proverbiale eleganza interpretativa, ricca di sostanza emozionale. Da Tangoli si percepisce subito, fin dalle prime battute, la carica di energia espressiva del fisarmonicista, che preme un po’ di più sull’acceleratore e dà vita a intarsi armonici estremamente interessanti. Tanghetti, come se non bastasse, è l’ennesima prova del notevole controllo in fatto di dinamica e della bellezza delle scelte armoniche operate da Gianni Coscia, che adorna il suo brano con una notevole vigoria comunicativa. La Violetera è una creazione discografica di enorme importanza per il maestro Gianni Coscia, proprio perché è la prima volta in cui, alla veneranda età di 94 anni, decide di mettersi artisticamente a nudo affrontando un “Accordion Solo” dove lui fa “cantare” la sua fisarmonica, gestendo il mantice con aulicità, con sapienza da “accademico” del suo strumento. Un lavoro nobile realizzato da un artista dall’animo nobile che, nonostante le sue novantaquattro primavere e soprattutto nonostante la sua gloriosa carriera, continua ancora a mettersi in gioco con commovente umiltà e amore. Per la musica. Al servizio della musica.
(Foto di Sanzio Fusconi)
Gianni Coscia, La Violetera
Etichetta discografica: Tǔk Music
Anno produzione: 2025