Vibrazioni d’amore per mantice e bottoni
Gianni Coscia & Alessandro D’Alessandro – “93-39 / 39-93”
Mantice e bottoni per due. Una vera e propria leggenda vivente della fisarmonica jazz italiana, riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo come Gianni Coscia, e un puro talento dell’organetto, ormai affermatosi da diversi anni a livello nazionale e non solo, come Alessandro D’Alessandro. Da questo meraviglioso incontro artistico, corroborato da un profondo rispetto umano reciproco e da una sincera stima personale vicendevole, ecco venire alla luce 93-39 / 39-93, nuova creatura discografica che porta la firma di questi due musicisti d’eccellenza. Nove i brani che vanno a formare la tracklist: A Time for Us (Rota), Danza dei Pastori (Coscia-Frescobaldi), Donna (Kramer – arrangiamento D’Alessandro), Luna Tucumana (Yupanqui – arrangiamento D’Alessandro), In Cerca di Cibo (Carpi), Geppetto (Carpi), Mi Ricordi Georgia Brown (Battisti-Bernie-Pinkard – arrangiamento Coscia), Azzurro (Conte – arrangiamento D’Alessandro) e The Wedding (Ibrahim – arrangiamento D’Alessandro). Fisarmonicista e compositore di rara eleganza, illuminante senso estetico, sobria cantabilità e sopraffino senso melodico, Gianni Coscia è un’autentica istituzione della fisarmonica, da annoverare fra i più grandi fisarmonicisti europei specializzati in jazz degli ultimi cinquant’anni. Nel corso della sua longeva carriera ha condiviso palco e studio di registrazione con uno stuolo di musicisti blasonati sulla scena nazionale e mondiale come Richard Galliano, Marcel Azzola, Peppino Principe, Wolmer Beltrami, Enrico Rava, Paolo Fresu, Giorgio Gaslini, Renato Sellani, Luciano Berio, Dino Piana, Gianluigi Trovesi, Antonello Salis, Enzo Pietropaoli, Stefano Bollani, Andrea Dulbecco, Battista Lena, Max De Aloe, Daniele Di Bonaventura, Gabriele Mirabassi, Adriano Celentano, soltanto per menzionarne alcuni. Organettista fra i più innovativi, ardimentosi e spregiudicati dell’ultimo decennio, Alessandro D’Alessandro è un musicista che gode di ottimi consensi in Italia e all’estero, in Paesi come Francia, Inghilterra, Lussemburgo, Svizzera, Germania, Albania, Polonia, Danimarca, Cile e tante altre nazioni ancora. Grazie al suo fulgido talento stringe collaborazioni particolarmente significative al fianco di numerosi artisti di statura nazionale e internazionale come Sergio Cammariere, Rocco Papaleo, Petra Magoni, Gigliola Cinquetti, Daniele Sepe, Maria Pia De Vito, David Riondino, Erica Mou, Peppe Barra, Angelo Branduardi, Franco Battiato, Roy Paci, Gabriele Mirabassi, Daniele Di Bonaventura, Lino Cannavacciuolo, Fausto Mesolella, Patrizio Fariselli, solo per nominarne alcuni. Soffermandosi invece sui suoi nuovi progetti discografici, eccolo protagonista da co-leader, insieme a Gianni Coscia, di questo album intitolato 93-39 / 39-93. Danza dei Pastori è una composizione evocativa, che profuma di terra, che sembra voler raccontare storie di vita. Coscia e D’Alessandro, con feeling, gusto, grande consapevolezza espressiva e sobrietà interpretativa, dialogano intensamente dando vita a paesaggi sonori densi di fascino. Il mood di Luna Tucumana è romantico, rimarcato dall’anima soulful del fisarmonicista e dell’organettista. Gianni Coscia e Alessandro D’Alessandro conversano a suon di mantice e bottoni attraverso un’alta carica emotiva enfatizzata da un intrigante gioco chiaroscurale di dinamiche, spesso con dei crescendo “rossiniani” che alzano sensibilmente il livello del pathos e della tensione. In Cerca di Cibo è un brano struggente, adornato con intarsi armonici di pregevole fattura, anche qui con una sapiente gestione della dinamica che crea un maliardo stato di suspense. Coscia e D’Alessandro incastrano i loro suoni con rara eleganza, creando un dipinto di “voci” dall’alto tasso emozionale. Il tutto intriso di nuance timbriche che carezzano le corde interiori. Azzurro, ormai da considerare quasi come se fosse un secondo inno nazionale, è particolarmente interessante soprattutto per l’adattamento concepito da Alessandro D’Alessandro, per l’utilizzo di sostituzioni armoniche e progressioni degne di nota. L’intro di The Wedding, già nell’immediatezza del primo ascolto, lascia con il fiato sospeso. Dal tema, interpretato con grazia e levità, sgorga tutto il calore umano del duo, che lavora di fioretto per far impennare il livello dei decibel misurato dal termometro emozionale. Ispirati e guidati da uno spirito jazzistico sempre presente, arricchito da notevoli arrangiamenti, 93-39 / 39-93 è una toccante dichiarazione d’amore rivolta alla musica. Un album, questo, in cui le dinamiche sono preziose come il platino, dove l’importanza della cantabilità di ogni singola linea melodica, anche delle linee melodiche improvvisate, è vitale come la regolarità del ritmo cardiaco. Gianni Coscia e Alessandro D’Alessandro, due generazioni a confronto, parlano la stessa lingua. Una lingua universale, ecumenica, quella che unisce indistintamente e incondizionatamente tutti i popoli del mondo. La lingua più bella per distacco. La lingua più bella per antonomasia: la lingua della musica!
(Foto di Sanzio Fusconi)
Gianni Coscia & Alessandro D’Alessandro, 93-39 / 39-93
Etichetta discografica: Encore Music
Anno produzione: 2025