Magia e complicità di due gemelle fisarmoniciste
La musica come linguaggio universale per comunicare al mondo intero
Far “cantare” la fisarmonica per esprimere con alto senso estetico il proprio senso melodico. Wanxu Zhao e Wanchen Zhao, ossia Gemini Duo, sono due fisarmoniciste cinesi gemelle, trasferitesi in Danimarca, assai sensibili ed empatiche, che credono fortemente e fermamente nella potenza del linguaggio ecumenico della musica, attraverso la fisarmonica, che crea la giusta connessione con tutti i popoli del mondo. Nel corso della loro carriera hanno fatto incetta di esperienze particolarmente significative, spaziando fra svariati generi musicali mostrando il loro eclettismo stilistico e la loro policromatica personalità artistica.
Siete entrambe cinesi, ma dal 2019 vivete a Copenaghen, in Danimarca. C’è una particolare motivazione artistica che vi ha spinto a trasferirvi in Europa?
Partecipammo per caso al “Nord Accordion Festival” in Norvegia, dove incontrammo il Prof. Geir Draugsvoll. Il suo amore e il suo entusiasmo per la musica ci hanno davvero ispirato e ci hanno fatto decidere di proseguire il nostro percorso fisarmonicistico in Danimarca.
Avete iniziato a studiare pianoforte all’età di quattro anni. Successivamente, invece, avete scoperto le infinite possibilità espressive della fisarmonica, decidendo così di dedicarvi completamente a questo strumento. Qual è stata la scintilla che vi ha fatto innamorare della fisarmonica?
Dopo aver suonato il pianoforte per otto anni, abbiamo iniziato a cercare vari video musicali su Internet. E finalmente siamo state attratte da due bei ragazzi muscolosi che, in piedi, sul palco, suonavano due piccoli strumenti, cioè le fisarmoniche. Eravamo così felici pensando di poter suonare uno strumento da portare in spalla, rispetto al pianoforte. Oggi, rispetto al peso del piano, suoniamo uno strumento di quindici chili. Inoltre, ci siamo innamorate del suono della fisarmonica. Ora possiamo suonare uno strumento da far “cantare”, perché attraverso la fisarmonica interpretiamo le melodie in modo totalmente diverso rispetto al pianoforte. Quindi, quando abbiamo deciso di proseguire il nostro percorso artistico, abbiamo puntato tutto sull’accordion.
Avete un vasto repertorio di vostre composizioni originali. Quali sono le principali fonti di ispirazione e quali le caratteristiche più importanti della vostra musica?
Pensiamo che comporre musica originale sia molto importante per lo sviluppo della fisarmonica. Noi ci poniamo l’obiettivo di valorizzare il grande potenziale di questo strumento soprattutto nella musica da camera, cercando di dimostrare la sua versatilità specie delle sue sfumature timbriche. Essendo gemelle, abbiamo un approccio più intimo, ci ispiriamo l’una con l’altra. Quindi interpretiamo la musica attraverso il nostro legame di sangue, con la magia e la fusione che si creano fra di noi. Avvertiamo la sensazione di poter donare alla musica una certa dimensione suonando le partiture con la bellezza e l’energia del repertorio cameristico.
Inoltre, trascrivete composizioni di Čajkovskij, Stravinsky, Piazzolla, reinterpretate in chiave moderna, con una (ri)lettura innovativa. Dal punto di vista melodico, armonico e ritmico, che tipo di caratteristiche hanno i vostri arrangiamenti di questi brani?
La fisarmonica sembra una piccola orchestra portatile che può produrre diversi suoni e svariati colori. Quando lavoriamo con il nostro professore Geir Draugsvoll, di solito usiamo i vari registri armonici, diversi nella musica da camera per far sì che le due fisarmoniche si trasformino appunto in una sorta di orchestra, come per esempio nel repertorio di Čajkovskij e Stravinsky. Per Piazzolla, invece, ci concentriamo di più sulle peculiarità stilistiche della musica popolare, come il tango.
Vi siete esibite in tutto il mondo, oltre a vincere prestigiosi concorsi internazionali di fisarmonica. Tra le varie nazioni che vi hanno ospitato per i concerti, da parte del pubblico, avete notato un’accoglienza umana e un apprezzamento artistico differenti da un Paese all’altro?
La musica non ha confini – e crediamo sia la lingua comune di tutti i popoli del mondo. Quando ci esibiamo in Paesi diversi ci sono molti momenti in cui non parliamo la stessa lingua, ma possiamo comunque comunicare proprio attraverso la musica. Siamo molto entusiaste e desiderose di utilizzare la musica come linguaggio universale, per poterci connettere e comunicare con culture diverse in tutto il mondo.
Per quanto riguarda lo strumento, quale modello di fisarmonica utilizzate in studio di registrazione e dal vivo?
Suoniamo entrambe la “Scandalli Extreme”. Ci piace molto la sua “voce” delicata e la sua espressività.
Nei prossimi mesi avete in programma di realizzare nuovi album o siete solo ed esclusivamente concentrate sui concerti?
Abbiamo terminato alcune registrazioni e speriamo di avere l’opportunità di fare un album nei prossimi mesi. Ma abbiamo anche in programma di portare la nostra musica a un pubblico più vasto tramite concerti e concorsi.
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Magic and complicity of two accordion twins
Music as a universal language to communicate to the whole world
Making the accordion “sing” to express your melodic sense with a high aesthetic sense. Wanxu Zhao and Wanchen Zhao, or Gemini Duo, are very sensitive, empathic twin Chinese accordionists who moved to Denmark, who strongly and firmly believe in the power of the ecumenical language of music, through the accordion, which creates the right connection with all peoples of the world. During their career they have hoarded particularly significant experiences, ranging among several musical genres showing their stylistic eclecticism and their polychromatic artistic personality.
You are Chinese, but since 2019 you live in Copenhagen, Denmark. Is there a particular artistic motivation that prompted you to move to Europe?
We happened to attend the “Nord Accordion Festival” in Norway, where we met Prof. Geir Draugsvoll. His love and enthusiasm for music really inspired us and made us decide to pursue our accordion journey in Denmark.
You started studying piano at the age of four. Subsequently, however, you discovered the infinite expressive possibilities of the accordion, thus deciding to devote yourself completely to this instrument. What was the spark that made you fall in love with the accordion?
After playing the piano for eight years, we started looking for various music videos on the Internet. And finally, we were attracted by two handsome muscular guys who, standing on stage, were playing two small instruments, i.e., the accordions. We were so happy thinking that we could play a shoulder instrument instead of the piano. Today, compared to the weight of the piano, we play an instrument weighing fifteen kilos. We also fell in love with the sound of the accordion. Now we can play an instrument to “sing”, because through the accordion we perform the melodies in a totally different way compared to the piano. So, when we decided to continue our artistic journey, we bet everything on the accordion.
You have a large repertoire of your own original compositions. What are the main sources of inspiration and what are the most important characteristics of your music?
We think composing original music is very important for the development of the accordion. We set ourselves the goal of enhancing the great potential of this instrument especially in chamber music, trying to demonstrate its versatility especially in its timbral nuances. Being twins, we have a more intimate approach, we inspire each other. So, we play the music through our blood relationship, with the magic and fusion that is created between us. We feel that we can give the music a certain dimension by playing the scores with the beauty and energy of the chamber repertoire.
Also, transcribe compositions by Tchaikovsky, Stravinsky, Piazzolla, reinterpreted in a modern key, with an innovative (re)reading. From a melodic, harmonic and rhythmic point of view, what kind of characteristics do your arrangements of these compositions have?
The accordion looks like a small portable orchestra that can produce different sounds and different colors. When we work with our professor Geir Draugsvoll, we usually use the various harmonic registers, different in chamber music to make the two accordions transform into a sort of orchestra, as for example in the repertoire of Tchaikovsky and Stravinsky. For Piazzolla, on the other hand, we focus more on the stylistic peculiarities of popular music, such as the tango.
You have performed all over the world, as well as winning prestigious international accordion competitions. Among the various nations that hosted you for the concerts, did you notice a human acceptance and artistic appreciation different from one country to another?
Music has no borders – and we believe it is the common language of all people in the world. When we perform in different countries there are many moments where we don’t speak the same language, but we can still communicate through music. We are very excited and eager to use music as a universal language to connect and communicate with different cultures all over the world.
As for the instrument, which model of accordion do you use in the recording studio and live?
We both play the “Scandalli Extreme”. We really like his delicate “voice” and his expressiveness.
In the coming months are you planning to make new albums or are you only and exclusively focused on concerts?
We have finished some recordings and hope to have the opportunity to make an album in the next few months. But we also plan to bring our music to a wider audience through concerts and competitions.