Royal Academy of Music – UKAAT Workshop – 7 febbraio 2016

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Romano ViazzaniInsegnanti di fisarmonica, studenti, professionisti, compositori e fan della UKAAT si sono tutti ritrovati presso la Henry Wood Room per il primo workshop, organizzato il 7 febbraio 2016, nella sede della prestigiosa Royal Academy of Music. La giornata è iniziata con una presentazione del M° Romano Viazzani (Presidente della UKAAT) che ha delineato gli obiettivi della stessa organizzazione, esposto i risultati ottenuti dall’inizio dell’attività (ormai 3 anni fa…) e le linee guida per il prossimo futuro.

L’apertura è stata poi seguita dal seminario sull’insegnamento delle competenze di base degli studenti, tenuto dal Prof. Owen Murray coadiuvato dallo stesso Romano Viazzani. Tema principale dell’incontro è stata la didattica e le sue ripercussioni sulle competenze di base: la postura, l’apertura del mantice e la presenza sul palco, tutti argomenti che hanno suscitato la viva attenzione dei partecipanti. Un clip video è stato mostrato anche per illustrare le grandi potenzialità intrinseche in una buona postura e sono stati esposti degli esempi per contribuire a migliorare alcuni aspetti delle performance. Tra le riflessioni più significative esposte nel corso della discussione, si è tenuto ad evidenziare le combinazioni di accordi dei bassi standard “Stradella”. Vari sistemi sono stati spiegati, con il Prof Owen Murray che ha illustrato comparativamente il sistema a note singole C-griff con la sua relazione speculare con la tastiera destra a bottoni C-griff. Poi il Vice Presidente Ian Watson a parlato del sistema B-griff in relazione con la tastiera destra a bottoni B-griff.Owen Murray

La fine della sessione del mattino è stata completata da un breve concerto dei giovani talenti del dipartimento di fisarmonica della Royal Academy of Music. Ben de Sousa e il Soprano Elly Broomfield hanno aperto le esibizioni, suscitando un forte impatto sul pubblico, suonando il Benedictus di Haydn da “Piccolo organo di massa” e Musica per un momento di Henry Purcell. Poi Inigo Mikeleiz-Berrade ha suonato un bellissimo e tipico pezzo  spagnolo Cordoba di Albeniz, seguito da uno studio di Chuiquilin de Bachin di Franck Angelis. Ancora musica da camera con Iosif Purits che ha accompagnato Cecilia Bignall al violoncello per la Sonata per Viola de gamba e clavicembalo di J.S. Bach e la Suite Populaire Espagnole di Manuel de Falla. Quasi a sottolineare il tema della dinamica e dell’articolazione, spiegato nella prima parte della giornata, questa performance è stata un esempio concreto di come la fisarmonica possa abilmente accompagnare un violoncello al punto da far credere che ci fosse un altro violoncello a suonare nel duo, tanto era ben congegnato il controllo di Purits sui bassi sciolti. UKAAT Workshop - 7th February 2016Una performance molto appassionata è stata quella di Bartosz Glowacki della Sonata in La Maggiore di Domenico Scarlatti e della Sonata No.3 Zolotaryo, tanto che il pubblico entusiasta lo ha richiamato in stage per il bis. La sublime parentesi musicale si è conclusa con la Piccola Toccata di Rodion Schedrin presentata da Iosif Purits.

Dopo un frugale pranzo, Roland Williams ha presentato il recente libro, scritto a quattro mani con Owen Murray, in cui si narra la storia della vita di Toralf Tollefsen (disponibile anche sul sito http://zzmusic.uk) e raccoglie alcune meravigliose registrazioni di Tollefsen, che ovviamente hanno ricevuto il plauso del pubblico.UKAAT Workshop - 7th February 2016

Una volta che la timidezza iniziale ha lasciato il posto alla voglia di suonare, le fisarmoniche hanno preso possesso del workshop e tutti i partecipanti si sono fatti trascinare dal jazz di Karen Street e dai suoi bassi sciolti bassi. I partecipanti hanno subito colto la somiglianza tra il suono particolarmente stimolante di Karen Street e il tocco della mano sinistra del jazz pianistico.

C’è stato spazio anche per una Jam session tra Simone Zanchini e Karen, alla quale si sono uniti gli studenti della Royal Academy che hanno reso il momento ancora più piacevole. Karen Street e poi ci ha dato una splendida performance del suo modo di suonare da solista così che il pubblico potesse vivere a pieno quello che è davvero il suo suono.

Simone ZanchiniInfine, Simone Zanchini ha tenuto una conferenza sul suo approccio all’improvvisazione e sull’influenza che i grandi del jazz hanno avuto sulla sua crescita jazzistica. Ci ha anche dato uno spaccato della sua idea di suono, degli esperimenti acustici e dell’innovazione che ha incorporato nella sua fisarmonica. Ha parlato dell’importanza della proiezione del suono in se stessi e la pratica inevitabile che consiste nell’imparare la “codifica” dei diversi stili e generi musicali, alcuni dei quali sono dovuti alla sua formazione classica presso il Conservatorio di Pesaro con il M° Sergio Scappini. Ha completato con 30 minuti di improvvisazione sbalorditive che hanno incorporato molti degli stili del jazz di cui aveva parlato durante il suo intervento.

Siamo onorati di affermare che tutti i feedback sull’evento sono stati molto positivi e riteniamo opportuno riproporre altri incontri come questo, vista anche la loro necessità nella crescita musicale di un giovane artista… Questo il pensiero conclusivo del M° Romano Viazzani.

 

Federica Celesti