“Ai musicisti l’ultima parola” – Intervista a Leonardo Menghini (Scandalli)

499

Aleksandar Nikolic e il bandoneon ScandalliDici Bandoneon e pensi subito al tango. Ma di Bandoneon vogliamo parlare non con un famoso ballerino argentino, bensì con un rappresentante di uno dei marchi storici di fisarmoniche di Castelfidardo, Leonardo Menghini, uno dei soci di Scandalli. Scandalli, infatti, all’ultima Musikmesse di Francoforte (aprile 2016) ha presentato, in anteprima assoluta, il primo Bandoneon della propria storia aziendale.

Strumenti&Musica. Leonardo, il Bandoneon ha una lunga tradizione alle proprie spalle. Pare che il primo prototipo risalga al 1840. Si tratta di una tradizione ancora viva o la state “resuscitando” voi?

Leonardo Menghini. Il Bandoneon è ancora ben vivo in certi Paesi, primo tra tutti l’Argentina. Grazie ad Astor Piazzolla, però, il tango, e in generale la musica dove il Bandoneon ha un ruolo fondamentale, ha avuto un incremento di popolarità in molti Paesi del mondo. La produzione di Bandoneon di qualità, però, è abbastanza limitata, e noi, dopo lunghe insistenze da parte dei nostri amici musicisti, abbiamo deciso di fare un tentativo per realizzare un Bandoneon di alta qualità.

Strumenti&Musica. A quali altri generi musicali, oltre al tango, si associa il Bandoneon?

Leonardo Menghini. Indubbiamente, il Bandoneon è uno strumento molto usato nel tango, anzi direi che è imprescindibile; ma in realtà è molto usato anche in diversi contesti. A dire il vero, anche Piazzolla stesso ha scritto molta musica non proprio identificabile nel genere del tango, anche se il suo stile viene sempre catalogato, impropriamente, in questo genere. In ogni caso oggi diversi compositori hanno rivolto al Bandoneon la loro attenzione; il suono è molto espressivo e suggestivo, e si presta molto bene alla musica d’insieme, anche con strumenti e in contesti di tipo classico.

Strumenti&Musica. Ho letto che sono esistite più di 100 diverse configurazioni di questo strumento. Oggi? È ancora così o si è andati verso una standardizzazione?

Leonardo Menghini. Qui tocchiamo una nota dolente per un produttore… abbiamo visto diversi Bandoneon moderni e antichi, e non sono sicuro di averne visti mai due perfettamente uguali. Oltre tutto, ormai ci sono molti fisarmonicisti che si interessano o suonano già il Bandoneon, anche se spesso preferiscono usarne un tipo che abbia un layout delle tastiere più simile possibile a quello di una fisarmonica a bottoni a bassi sciolti. Noi pensiamo di limitarci a due versioni, per il momento, ma vedremo in futuro cosa ci chiederanno i musicisti.

Strumenti&Musica. Qual è il sistema adottato da Scandalli e in che cosa consiste?

Leonardo Menghini. Abbiamo realizzato il sistema RHEINISCHE TONLAGE (Rheinsche pitch), il più usato nel tango argentino, e abbiamo pianificato la realizzazione anche della versione Peguri, molto richiesta dai fisarmonicisti.

Strumenti&Musica. Se non sbaglio, le voci del Bandoneon hanno qualcosa di particolare, rispetto a quelle di altre tipologie di fisarmonica. Il materiale…

Leonardo Menghini. Stiamo cercando di arrivare il più vicino possibile al Bandoneon del secolo scorso, soprattutto a livello di suono e di dinamica. Le voci dei Bandoneon erano, e devono essere anche oggi, diverse da quelle della fisarmonica; fare un Bandoneon con un suono che sembra quello di una fisarmonica non ha nessun senso. Abbiamo fatto diversi esperimenti, ma comunque le ance sono montate su placche intere, di zinco, e le ance stesse hanno forma e dimensioni uguali a quelle dei vecchi Bandoneon. In ogni caso pensiamo anche che non dobbiamo fare una “copia” esatta di un vecchio strumento, il Bandoneon Scandalli avrà una caratterizzazione e saranno i musicisti ad avere l’ultima parola sul gradimento.

Strumenti&Musica. E per le altre parti dello strumento? Quali materiali avete privilegiato e perché?

Leonardo Menghini. Per quanto riguarda la meccanica, credo che oggi sia possibile fare meglio che in passato, come d’altra parte succede sulle fisarmoniche. Però dire che sia possibile e arrivare al risultato non è per niente facile. Noi crediamo di aver trovato delle soluzioni ottime. I legni, invece, sono quelli tradizionali, noi abbiamo scelto abete italiano, palissandro, ebano, noce… si parla non solo di questioni di sonorità, ma anche di estetica, visto che uno strumento così deve, a nostro avviso, essere anche un oggetto di alto artigianato.

Strumenti&Musica. Immagino che dietro questo progetto ci sia un lungo lavoro di elaborazione. Quanto è durata la fase di studio e di preparazione?

Leonardo Menghini. L’idea è partita alcuni anni fa, e nell’ultimo anno abbiamo deciso finalmente di realizzare i primi prototipi.

Aleksandar Nikolic e il bandoneon ScandalliStrumenti&Musica. Chi è stato chiamato a lavorare a questo progetto? Tutte risorse interne alla Scandalli? O avete coinvolto consulenti esterni all’azienda?

Leonardo Menghini. Abbiamo lavorato in team con diversi musicisti e artigiani, in particolare con il Prof Aleksandar Nikolic di Belgrado, del gruppo “Beltango”.

Strumenti&Musica. Ci sono delle analogie con le tablature degli organetti diatonici o sono proprio un’impostazione e un approccio diverso?

Leonardo Menghini. No, si tratta proprio di layout diversi. Il Bandoneon è molto lontano dagli organetti, per lo meno dalla maggioranza. Non esistono Bandoneon che abbiano a sinistra accordi precomposti, e anche la disposizione delle note e l’estensione sono completamente diversi. Anche il timbro e l’accordatura, come anche il mantice diviso in tre parti, caratterizzano lo strumento in modo completamente diverso, anche per il modo di suonare. Basti pensare che negli “organetti”, come nelle fisarmoniche, la cassa destra rimane fissa, e il braccio sinistro muove solo la parte dei bassi azionando il mantice, mentre invece nel Bandoneon il musicista apre e chiude il mantice con entrambe le braccia.

Strumenti&Musica. Dopo la fisarmonica sembra adesso tocchi al Bandoneon scalare delle posizioni nella hit dei musicisti/musicanti/musicologi… Piazzolla a parte, sai indicarmi qualche altro interprete che ha contribuito ad esaltarne le qualità timbriche? Esistono una metodologia “seria” e un repertorio dedicato?

Leonardo Menghini. Questa è una domanda da fare a musicisti e studiosi… io credo che Astor Piazzolla abbia con il suo genio fatto diventare internazionale un genere musicale e uno strumento (per lo meno il suo suono) che erano prima meno visibili, magari più limitati a certi Paesi e ambienti musicali.

Strumenti&Musica. È ipotizzabile per il Bandoneon, in Italia, un percorso analogo a quello della fisarmonica? Potranno esserci in futuro delle cattedre dedicate nei nostri Conservatori e, nel qual caso, allo stato attuale, ci sono dei docenti adeguatamente preparati?

Leonardo Menghini. I Conservatori sembrano ormai aver perso la rigidità di anni fa, ho sentito parlare di corsi, alcuni credo sperimentali, su strumenti e generi molto particolari o etnici, quindi credo che se ci sarà una buona richiesta ci saranno anche corsi di Conservatorio. Conosco diversi musicisti che, provenienti dalla fisarmonica, si stanno dedicando sempre di più anche al Bandoneon. È interessante notare che alcuni di questi, che cominciano col sistema Peguri per la sua immediatezza (venendo dalla fisarmonica a bassi sciolti), successivamente provano o proprio decidono di passare al modello bisonoro.

Strumenti&Musica. E all’estero?

Leonardo Menghini. Non abbiamo dati molto certi, però in Germania e Francia abbiamo notizie di una crescita di interesse molto sensibile, e magari altri Paesi sono nella stessa situazione anche se noi non ne sappiamo molto. In ogni caso la sensazione generale è positiva.

Strumenti&Musica. Per concludere, la domanda di rito che rivolgiamo sempre ai nostri interlocutori: come sta rispondendo il mercato? Avete maggiori riscontri in Italia o all’estero? E, all’estero, in quali aree, più precisamente?

Leonardo Menghini. Abbiamo molte richieste di informazioni e diversi ordini “a scatola chiusa”. Abbiamo presentato il Bandoneon Scandalli molto recentemente e ancora non abbiamo cominciato le consegne, perciò vedremo entro un anno quali saranno i primi risultati. Ma siamo molto confidenti nel nostro prodotto, come sempre.