Carmine Ioanna: musica senza barriere né etichette

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Carmine Ioanna - Ottavianelli AccordionsCarmine Ioanna è uno fra i fisarmonicisti italiani più creativi ed eclettici sulla scena odierna. Vulcanico e sopraffino compositore, attraverso questa piacevole chiacchierata snocciola i contenuti principali legati a “Soli in Viaggio”, il suo nuovo disco licenziato dalla prestigiosa etichetta francese “Bonsai Music”.

L’8 giugno di quest’anno hai dato alla luce un nuovo disco intitolato “Soli in Viaggio”, prodotto dalla nota etichetta francese “Bonsai Music”. Puoi spiegare la gestazione di questo album?

«Venivo da tre anni di concerti per il mio primo album: “Solo”. Live fatti di tanti incontri musicali e umani culminati con la notizia che sarei diventato papà nel 2017. Così ho voluto cristallizzare questo momento bellissimo della mia vita, ed è venuto fuori Soli In Viaggio».

Quali sono le principali caratteristiche di questo lavoro discografico?

«Sicuramente è un insieme di cose che non si sommano, ma dialogano. Ognuno ha portato un pezzetto della sua storia all’interno dell’album, mettendolo al servizio della musica. Anche questa volta credo che l’elemento volto a legare tutto sia la melodia».

Hai inciso questo disco al fianco di Daniele Castellano alla chitarra, Alex Gorbi al basso e Francesco Savoretti alle percussioni, ma ti sei avvalso della preziosa presenza, in qualità di ospiti, di Rosa D’Agnese alla voce, Luca Aquino alla tromba, Ketty Teriaca al pianoforte e dell’attrice Claudia D’Amico. Quali sono le qualità più importanti di questi sette artisti che ti hanno spinto a sceglierli per contribuire alla realizzazione del CD?

«Certamente l’approccio molto aperto alla musica, senza barriere ed etichette. Sono persone e artisti meravigliosi, ai quali sono infinitamente  grato per la disponibilità e la sensibilità con le quali hanno suonato nel disco. Ciascuno di loro ha una provenienza musicale diversa, dal jazz di Luca Aquino al folk di Rosa D’Agnese, passando per il rock di Alex (Gorbi, ndr) e Daniele (Castellano, ndr). E questo mi ha permesso di avere una tavolozza di colori veramente ampia da cui attingere, con sfumature molto particolari».

“Soli in Viaggio” consta di dodici brani. Fra questi, uno, più di tutti, credi che possa rappresentarti maggiormente sotto l’aspetto umano e artistico?

«Non saprei, perché ogni brano è una piccola parte del viaggio. Probabilmente Apollo 11, ma forse solo perché è il primo che ho composto in ordine cronologico».

Per la prima volta hai utilizzato l’elettronica applicata alla fisarmonica. Questa scelta deriva dalla tua mente sempre più onnivora e aperta a qualsiasi forma di innovazione?

«Sì, ho cominciato ad assaporare l’elettronica grazie a Luca Aquino, con cui ho suonato tantissimo. E ne sono rimasto folgorato. Da lì è nata l’idea di provare ad utilizzarla con la fisarmonica. E mi si è aperto un mondo».

“Soli in Viaggio” arriva dopo quattro anni trascorsi dal tuo primo progetto discografico, da te prima citato, ossia “Solo”. In questo arco temporale è cambiato qualcosa a livello compositivo e stilistico?

«Beh, lo spero! Non si può sdoppiare il musicista dalla persona, e ognuno di noi è in costante trasformazione. Io continuo a vivere la musica come un divertimento e senza farmi troppe domande».

Carmine Ioanna - Ottavianelli AccordionsTornando alla tua nuova opera, quale messaggio artistico intendi trasmettere e diffondere a coloro che la ascoltano?

«Il messaggio è che la musica non ha etichette, e catalogarla significherebbe perdersi un pezzetto dello stesso messaggio che tutti i più grandi ci hanno lasciato in eredità, cioè l’emozione e l’energia che essa produce tra chi la fa e chi la ascolta. Senza filtri».

Per ciò che riguarda i concerti, quale effetto sta sortendo “Soli in Viaggio” sul pubblico?

«Abbiamo fatto un po’ di concerti e altri sono in programma. A noi, alcune volte, si unisce qualche ospite, fra i tanti anche Roy Paci, con il quale condivido un altro progetto. E ogni volta finiamo travolti dall’entusiasmo del pubblico, come se ci fosse un abbraccio collettivo liberatorio. Io sono grato alla musica, che mi permette di vivere queste emozioni».

Parlando nello specifico della strumentazione, quale fisarmonica stai suonando in questo momento e quale hai utilizzato per registrare questo nuovo CD?

«Da un po’ sto collaborando con Ottavianelli Accordions, un marchio che ha sposato in pieno il mio tentativo di sviluppare la fisarmonica. Siamo in perfetta sinergia, e a breve ne vedremo delle belle».

 

(foto Simone Graziani)