Fisarmonica a tutto tondo. Intervista a Mario Stefano Pietrodarchi

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Pietrodarchi

Mario Stefano frequenta, dal 1993 al 2001, i corsi del M° C. Calista e successivamente del M° C. Chiacchiaretta presso la Scuola Civica Musicale F. Fenaroli di Lanciano. Nel 2007 si diploma con la Lode presso il Conservatorio Musicale Santa Cecilia di Roma. Ha frequentato corsi di perfezionamento in Italia e all’estero con J. Mornet, W. Zubitsky, A. L. Castano, C. Rossi, Y. Shishkin, M. Pitocco.

Nel Giugno 2002 è stato ospite al “Premio Barocco” trasmesso in diretta su Rai1 da Gallipoli al fianco della nota cantante Antonella Ruggiero. Nel Ottobre 2003-2004-2005 ha svolto concerti in veste di solista con l’Orchestra Internazionale d’Italia in Cina e Korea.

Nel 2005 ha collaborato con il Teatro dell’Opera di Roma e la Fondazione Lirico Sinfonica “Petruzzelli” di Bari per la realizzazione dell’Opera “Ascesa e Caduta della Città di Mahagonny” di Kurt Weill sotto la direzione del M° J. Webb. Nel 2006 è stato ospite nella serata “I colori del Mare” a Montreal Jazz Festival insieme a Gabriele Mirabassi e Pietro Tonolo per un progetto della casa discografica EGEA.

Nel 2008 ha partecipato alla registrazione per la colonna sonora del film “Caos Calmo” di Nanni Moretti e nel 2009 del film “Italians” di Giovanni Veronesi.

Vanta numerose prime esecuzioni assolute grazie alla ricerca di un nuovo repertorio Italiano per Fisarmonica e Orchestra tra cui ricordiamo: “Concert Piece” di Andrea Scarpone, “Dentro” di Fabio Conocchiella, “Express Suite” per Fisarmonica e String Orchestra di Enrico Blatti.

Nel 2010 si esibisce con Luis Bacalov e l’Orchestra della Magna Grecia, e sempre nello stesso anno viene diretto dal M° Donato Renzetti con l’Orchestra Sinfonica Internazionale Giovanile.

Il 25 Dicembre 2010 suona al fianco dell’Orchestra Giovanile Italiana nel Concerto per la Vita e per la Pace trasmesso in mondo visione per la Rai da Betlemme.

Il 1 Gennaio 2010 è ospite in qualità di solista dell’Orchestra Giovanile Italiana per il Concerto di Capodanno presso il Teatro Comunale di Firenze.

Il 1 Giugno 2011, al fianco di Erwin Schrott, suona all’Arena di Verona per i festeggiamenti dei 150° anni dell’Unità d’Italia trasmessi in diretta su Rai1.

Il 1 Agosto 2011, in qualità di solista, esegue al fianco dell’Orchestra Internazionale d’Italia, sotto la direzione del M° Omer Wellber, la prima esecuzione assoluta per Fisarmonica-Mandolino-Nastro Magnetico e Orchestra “The retourn of the Jackals” del compositore Israeliano Michael Wolpe.

Nel 2012 ha registrato in qualità di ospite il DVD “Live in Portofino” al fianco di Andrea Bocelli.

Nel 2013 si è esibito nella serata del “Teatro del Silenzio” in qualità di ospite al fianco di Andrea Bocelli, Riccardo Cocciante, Pino Daniele, Simona Molinari. Il 22 Febbraio 2014 ha suonato all’Ulker Sports Arena di Istanbul al fianco di Andrea Bocelli. Dal 15 al 19 Aprile 2014 è stato protagonista presso il Teatro dell’Opera di Roma nella realizzazione del “Verdi Dance” con la coreografia di Misha van Hoecke.

Dunque, iniziamo “dalla fine”… sei da poco subentrato ufficialmente a Roberto Lucanero nella carica di direttore artistico del PIF di Castelfidardo. Una bella eredità e soprattutto una grossa responsabilità… quali saranno le innovazioni che apporterai a questa “storica” manifestazione?

Sono onorato di questa opportunità che il sindaco mi ha dato, mi impegnerò al massimo per realizzare un’edizione davvero speciale, senza dimenticare tutto quello che di buono è stato fatto in tutti questi anni dai miei predecessori.

Non posso parlare dei dettagli in quanto inizieremo presto degli incontri che ci porteranno a capire come strutturare al meglio un’edizione davvero importante: la quarantesima.

Una cosa tengo a precisare, vorrei essere il direttore artistico di tutti, di tutti i fisarmonicisti, di tutte le aziende e di tutta la cittadinanza.

La tua attività concertistica ti porta in giro per il mondo con i grandi della musica internazionale. Dalle esperienze con il soprano Anna Netrebko a quelle con Andrea Bocelli. La fisarmonica non ha davvero più confini… raccontaci qualcosa dei tuoi progetti passati e futuri…

In questi anni ho avuto l’opportunità di suonare in oltre trenta nazioni, esperienze bellissime in qualità di solista, solista con orchestra e progetti vari.

Ho avuto delle collaborazioni bellissime al fianco di musicisti del calibro di Andrea Bocelli, Erwin Schrott, Anna Netrebko, Josè Carreras.

Una bellissima collaborazione che ormai dura da diversi anni è quella con il compositore marchigiano Roberto Molinelli, dopo tantissimi concerti in giro per il mondo è uscito un disco registrato al suo fianco dal titolo “Cine y tango”.

Tra un concerto e l’altro non va dimenticato che sei anche il docente della cattedra di fisarmonica del conservatorio di Vibo Valentia “Fausto Torrefranca”. Quali sono le prospettive per i giovani fisarmonicisti nel sud dell’Italia? Ci sono possibilità lavorative per musicisti in carriera?

Dedico tanto tempo all’attività didattica, cerco sempre di inculcare ai miei allievi la voglia di fare e costruire qualcosa di importante.

Ho avuto tanti allievi di enorme bravura, ragazzi che si sono contraddistinti in concorsi nazionali ed internazionali, ho donato loro tantissimo del mio tempo ma in cambio mi hanno regalato tantissime soddisfazioni e gliene sono grato.

Riconosco ai giovani del sud Italia una grandissima capacità di entusiasmarsi con determinazione.

Ti senti più fisarmonicista o bandoneonista?

Sicuramente mi sento più fisarmonicista, ma preferirei non sentirmi nessuno dei due, cerco di essere libero di pensare alla musica e lo strumento qualsiasi esso sia è solo un mezzo per fare musica.

Guardi un bandoneon e, inevitabilmente, pensi alle opere di Astor Piazzola… esiste una letteratura diversa? Fatta eccezione per il “genio” argentino, c’è qualche altro artista e compositore degno di considerazione?

Nel corso degli anni ho avuto l’opportunità di coinvolgere vari compositori soprattutto italiani per costruire un repertorio nuovo sia per fisarmonica che bandoneon.

Nel 2008 Andrea Scarpone, giovanissimo compositore, mi ha scritto un concerto per bandoneon e strings: è risultato un lavoro fantastico, dalla prima esecuzione alla Filarmonica di Minsk è nato un dvd chiamato proprio “Live in Minsk”.

Un altro lavoro che tengo a sottolineare sempre per bandoneon e archi è “Dentro” di Fabio Conocchiella.

Hai studiato e collaborato con alcuni tra i più grandi fisarmonicisti contemporanei. Qual è il tuo punto di riferimento, il modello da imitare, ammesso che ne abbia uno…

Ho avuto la fortuna di lavorare con molti docenti, sono stati tutti dei tasselli importanti del mio percorso.

È molto importante confrontarsi con varie scuole di pensiero, da tutte ho cercato di catturare il meglio.

Credo vivamente che non ci sia un modello da imitare, non si deve diventare cloni di nessuno, bisogna ascoltare tanto e crearsi una identità propria.

Voliamo con la fantasia… tuo figlio ti chiede di studiare la fisarmonica, cerchi di dissuaderlo? Scherzi a parte, meglio il sistema a piano o a bottoni, i bassi sciolti per quinte, cromatici o cos’altro ancora?

Questo problema non mi tange assolutamente, perché intanto non ho figli e poi come ho detto in precedenza lo strumento qualsiasi esso sia è semplicemente un mezzo per esprimerci.

Penso che non esista un sistema migliore di un altro, ci sono dei repertori che legano meglio con un sistema e altri che vanno meglio per tutt’altro sistema.

Non sarebbe il caso di “standardizzare” un sistema universale per la gioia dei produttori e, magari, anche degli insegnanti?

Con la prima standardizzazione già si raggiunsero degli obiettivi importanti, dovranno passare ancora anni per arrivare ad altri traguardi.

La fisarmonica è ancora uno strumento troppo giovane, deve percorrere e sperimentare ancora tante strade per raggiungere una propria identità.

Potessi tornare indietro con il tempo, sarebbe sempre e comunque “fisarmonica”?

Dopo aver notato solo poco tempo fa che all’interno del mio nome c’è la parola fisarmonica credo che non avrei potuto scegliere altrimenti.