La musica fa bene al cuore e all’anima. Intervista a Gianni Mirizzi

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Mirizzi FisarmonicaTi sei affacciato al mondo della fisarmonica da giovanissimo, prima guidato dal M° Pino Di Modugno, poi dal M° Giancarlo Caporilli. Dopo tantissime esperienze maturate nei palcoscenici, nei teatri e anche nelle piazze in Italia e all’estero, come ti consideri oggi: un musicista classico o contemporaneo? Prediligi la musica folk, elettronica o altri generi?

Mi considero soprattutto un musicista che suona col cuore. Il mio rapporto con la fisarmonica è qualcosa di particolare, nel senso che la ritengo la mia linfa vitale. Quando suono cerco di esprimere quello che ho dentro, è come un viaggio all’interno della mia anima e dei miei sentimenti. Spazio fra i vari generi, dal classico al contemporaneo, dal varietè al folk, ma negli ultimi anni sono particolarmente attratto dal jazz e dall’improvvisazione.

Ti ho spesso ascoltato, in occasione dei tanti festival o delle fiere di settore, alle prese con delle fisarmoniche midi e/o digitali. Qual è la tua opinione al riguardo? Credi si possa trattare di un normale avvicendamento dettato dall’evoluzione tecnologica o ritieni che questa tipologia di strumento viaggi su un binario diametralmente opposto a quella notoriamente “tradizionale”?

L’evoluzione tecnologica, come giusto che sia, si è imposta anche nel settore musicale portando alla creazione di fisarmoniche digitali di buon livello. A mio parere la fisarmonica tradizionale non sarà mai sostituita da quella digitale, in quanto quella acustica riesce a trasmettere all’artista e al pubblico sensazioni difficilmente eguagliabili da quella digitale.

Parlaci della tua scuola, com’è l’approccio dei giovani con la fisarmonica, com’è considerata dalle nuove generazioni e quali sono i tuoi metodi d’insegnamento? Adotti i programmi didattici comuni a tanti docenti o preferisci personalizzare le tue lezioni?

Nell’ideale collettivo la fisarmonica si identifica generalmente con la musica popolare e spesso è vista come uno strumento che attrae un pubblico adulto. Invece non è affatto così perché oggi la fisarmonica trova ampio spazio nei vari generi musicali e grazie ad alcuni artisti si è diffusa ed è apprezzata anche tra i giovani. Infatti, nella mia scuola ci sono tanti bambini e ragazzi affascinati da questo strumento e dalle sue potenzialità. Altri miei allievi invece hanno sempre amato questo strumento e con pazienza e passione hanno aspettato la libertà dal lavoro e dagli impegni familiari per dedicarsi allo studio della fisarmonica, riuscendo a raggiungere ottimi livelli proprio perché spinti da una passione intensa coltivata negli anni. Pur adottando un programma didattico ben preciso è logico che debba adeguarlo alle esigenze e alle capacità di ogni singolo allievo ed è proprio questo che rende così affascinante e mai noioso insegnare agli altri.

Credo che concorderai sul fatto che l’artigianato castelfidardense rappresenti in assoluto un’eccellenza a livello mondiale. La tua è una fisarmonica Giustozzi: cosa ti ha colpito e quali sono, a tuo parere, i valori aggiunti di questo strumento?

Quello che mi ha colpito subito della ditta Giustozzi sono un insieme di qualità positive: la serietà, la competenza, la cura dei dettagli, l’uso di materiali di ottima qualità, ma soprattutto la grande passione che Giampiero Giustozzi, titolare dell’azienda, ha per le fisarmoniche, in quanto mette le mani in prima persona in ogni strumento che porta la sua firma.

Sfogliando il catalogo dell’azienda di cui sopra, tra i top della produzione spunta proprio il mod. Gianni Mirizzi. Al di là della soddisfazione personale, perché Giustozzi ha voluto dedicarti uno strumento così importante?

Questo bisognerebbe chiederlo a Giustozzi…. ciò che posso dirti è che questo strumento è nato dall’unione delle nostre esperienze, infatti Giustozzi ha reso reali le mie idee e le mie esigenze, ottenendo così una fisarmonica professionale di alto livello particolarmente indicata per musica jazz e classica ma adatta anche al liscio e al folk.

Nella Formula 1 l’apporto e le indicazioni del pilota sono determinanti ai fini della realizzazione di una macchina vincente. A tuo parere, lo stesso teorema è applicabile anche alla costruzione di una fisarmonica? Ritieni che gli strumenti sul mercato abbiano ormai raggiunto un livello assoluto o pensi che con il tempo si possano apportare ulteriori migliorie?

Certo, è proprio in base a questo teorema che, come ho detto prima, è nata la fisarmonica modello Gianni Mirizzi. Gli strumenti sul mercato hanno raggiunto ottimi livelli, ma come per ogni cosa c’è sempre modo di migliorare.

Tornando per un attimo al mondo dell’elettronica… Negli anni è stata perfezionata la qualità di campionamento dei suoni e sono state introdotte librerie di nuovissima generazione, sono stati montati tasti sensibili alla dinamica e mantici con sensore di pressione, i bassi sciolti, per non parlare poi dei tanti accessori, ingressi usb, hard disk e così via. Non me ne vogliano le aziende produttrici, ma io ho sempre considerato questo uno strumento diverso, non una fisarmonica, ma qualcosa di complementare, sicuramente affascinante e accattivante, ma comunque differente. Stando così le cose (ribadendo la mia personale e discutibilissima opinione) quello che manca è una letteratura specifica per lo strumento, qualcosa che possa sfruttarne l’enorme potenzialità anche in termini di polifonia. A me piacerebbe vedere una “fisarmonica” di questo genere nelle mani di un bravo compositore contemporaneo… Tu cosa ne pensi?

Sono perfettamente d’accordo con te, anche per me la fisarmonica è solo quella tradizionale. Quella digitale è certamente affascinante ma comunque differente; è uno strumento completo, con grandi potenzialità e soprattutto “moderno” e sicuramente un bravo compositore, attratto da questo tipo di fisarmonica, può evidenziarne al meglio le qualità.

Tra i tanti tuoi colleghi musicisti che hai frequentato o che ti è capitato di conoscere indirettamente ce n’è uno che stimi in maniera particolare e che magari può rappresentare per te una fonte d’ispirazione?

Stimo molto il grande Pino Di Modugno ed Emanuele Rastelli.

Ipotizzando un futuro sempre più roseo per la fisarmonica, il tuo come lo vedi? Quali sono i tuoi progetti in cantiere?

In cantiere ci sono molti progetti: l’uscita di 2 CD e di un film per il quale ho scritto un brano intitolato “La voce”, alcuni lavori teatrali. Ma quello a cui tengo in particolar modo è il “Gianni Mirizzi Project”, trio jazz composto da fisarmonica, contrabbasso e batteria. A prescindere da questi progetti il mio futuro lo vedo pieno di soddisfazioni perché ho la fortuna di poter fare quello che ho sempre desiderato, cioè porre la musica al centro della mia vita… e come disse il famoso filosofo Platone “La musica fa bene al cuore e all’anima”