Le recensioni di S&M: NIGHT WINDOWS – Alberto La Neve

50

NIGHT WINDOWS

Alberto La Neve

Etichetta discografica: Manitù Records

Anno produzione: 2019

di Gianmichele Taormina

 

Night WindowsNella coraggiosa dialettica che accompagna da sempre la musica e l’arte, l’improvvisazione e l’astrattismo, il jazz e la poesia dei colori, si muove con smagliante ispirazione narrativa l’espressione e il personalissimo suono di Alberto La Neve. Eccellente sassofonista paolano, classe ’81, Alberto La Neve approda a questo suo lavoro discografico registrato quasi totalmente in solitudine. I riferimenti cui trae origine il giovane compositore calabrese attingono senza pudore all’opera di Edward Hopper. Pittore intimista e circostanziato, Hopper racconta la vita privata e invisibile della fragile America degli anni Cinquanta. Lì si nasconde l’uomo inosservato, l’introverso individuo inghiottito nel silenzio riflessivo della propria solitudine, ipnotizzato nell’intimità confessional delle complesse relazioni interpersonali che dalla sua fragile esistenza ne consegue. La Neve coglie istintivamente questi vertici seducenti e sovrapponibili, ora espandendoli, altrove rimodulandoli con un fraseggio proiettato nel continuo estroso gioco delle dinamiche. Il sassofonista (sax soprano, sax tenore, loop machine e multi effects) crea così delle circostanziate basi ritmiche per proseguire in prospettiva, proprio come in un quadro di Hopper, l’elaborazione e la magia del ridisegno; tracciato ideale per i propri personalissimi incantevoli fraseggi. Le linee geometriche e melodiche del compositore, lungo il percorso di questo bel lavoro, si stagliano in questo senso evidenti, dipanandosi con grande spazialità emotiva. Magnifica è l’articolazione scenografica di Nighthawks, costituita da un accattivante tema di trascinante tensione modale. In altri ambiti il sassofonista si fa più riflessivo, si muove verso l’ignoto della notte, scuote involucri interiori, come nell’eterea Manhattan Bridge Loop, brano che apre soffusamente il disco, oppure in Night Windows e nella chiaroscurale Morning Sun, splendido acquarello dove la sobrietà strumentale si fa sempre più affascinante e rarefatta. In New York Movie il rituale folclorico è invece più evidente. Il risultato è incantevole. Ma è nella ipnotica Room in Brooklyn con Fabiana Dota alla voce che il cerimoniale si propizia, lasciando larga prassi al canone tradizionale, al bordone del nuovo secolo, a un incantesimo che sa di plastico, di surreale, ma anche di antico. In definitiva un concept album, questo Night Windows, ricco di sapienza e variegata umanità contemporanea, di senso della misura e di notevole rigore concettuale. Dunque, complimenti ad Alberto La Neve per il suo originale laboratorio creativo, costituito di bella sapienza emozionale proiettata dentro un radioso, indicibile ignoto.