Loris Douyez: creare legami attraverso la musica

0 78

Loris DouyezEnfant prodige belga della fisarmonica, che ha già ottenuto prestigiosi riconoscimenti in ambito internazionale, Loris Douyez ha emesso i primi vagiti nel 1999, a Mons. Alla tenerissima età di 4 anni ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo della musica. Il giovanissimo fisarmonicista belga ha arricchito il suo percorso didattico seguendo diverse masterclass di violino, ma soprattutto di fisarmonica, con svariati docenti di chiara fama come Gorka Hermosa, Roman Jbanov, Massimiliano Pitocco, Frank Angelis, Renzo Ruggieri ed Anibal Freire. Il suo primo concerto è datato 2006, a soli 7 anni, mentre in qualità di compositore, fra la pletora di titoli artistici da lui conseguiti nel corso della sua attività professionale, ha conquistato il premio di composizione per il suo lavoro “Disco-Samba” in Francia. Per Strumenti&Musica racconta le sue esperienze più significative ed enuclea il suo pensiero musicale.

Il tuo primo approccio con la musica è avvenuto grazie al violino. Poi, allo studio di questo strumento, hai affiancato la fisarmonica. Com’è nata l’esigenza di dedicarti anche all’accordion?

«Il desiderio di imparare la fisarmonica è sempre stato presente in me. Ma penso che la molla sia scattata quando ho fatto il mio primo viaggio a Castelfidardo».

Nonostante la tua giovanissima età ti sei già esibito in Italia, Canada, Francia, Russia, Portogallo. Sotto l’aspetto della cultura musicale, hai notato particolari differenze fra queste cinque nazioni?

«Credo che ogni Paese abbia la sua cultura, i suoi modi di vivere. Ma ciò che mi arricchisce di più durante i miei viaggi è la musica tradizionale. Sono ispirato dalla gente e dai loro temi popolari, al fine di dar vita alle mie composizioni».

Dal 2015 sei membro del “Douyez Duo”, con te al violino e tuo padre Olivier alla fisarmonica, ma anche del quintetto Hybris, formazione per fisarmonica classica. Dal punto di vista stilistico, quali sono le principali differenze fra questi due gruppi?

«Ritengo che non ci siano grandi differenze. La musica crea legami e consente a persone di diversa estrazione di costruire una bellissima famiglia musicale. Nel duo con mio padre suoniamo principalmente musica del mondo, mentre il quintetto Hybris è più orientato verso la musica classica».

Loris DouyezHai riscosso un enorme successo in moltissimi concorsi internazionali ai quali hai preso parte. Dunque, già così giovane, ti sei contraddistinto come un fisarmonicista dall’immenso talento, riconosciuto a livello mondiale. A chi dedichi tutte queste eccezionali gratificazioni professionali?

«Quello che ho vinto, o ottenuto, l’ho fatto prima per me stesso e poi per la mia famiglia, che mi ha sempre sostenuto. Devo ringraziare mio padre, che è il mio maestro».

Anche in veste di compositore sei stato molto apprezzato pure fuori dai confini del Belgio. Per ciò che riguarda appunto la composizione, soprattutto sul piano armonico, come definiresti i tuoi brani originali?

«La mia musica è ispirata a tutto ciò che mi piace suonare o ascoltare. Vale a dire classica, jazz, musica tradizionale o rock».

Fra i tuoi vari progetti più recenti spicca lo Stratos Duo insieme al sassofonista Arnaud Scutnaire. Quale repertorio proponi con questa formazione?

«Con Arnaud Scutnaire suoniamo tutte le mie composizioni per sassofono e fisarmonica. Presto sarà pubblicato un nuovo disco».

Quale modello di fisarmonica utilizzi in studio di registrazione e dal vivo?

«È sempre la stessa fisarmonica, sia in studio che nei live: il modello Bayan 31 dei fratelli Alessandrini».