Neri Pollastri, Riccardo Tesi… “Mi aspetto una vita come quella che ho fatto”

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“MI ASPETTO UNA VITA COME QUELLA CHE HO FATTO”

Neri Pollastri, “Riccardo Tesi. Una vita a bottoni”

Riccardo Tesi - Una vita a bottoniUn libro da acquistare e da conservare gelosamente sullo scaffale dedicato ai migliori lavori di critica musicale. Davvero un lavoro filologico minuzioso ed esaustivo quello di Neri Pollastri, che in Riccardo Tesi. Una vita a bottoni (Squilibri, 2016) ripercorre la carriera di un grande protagonista della musica popolare italiana. Ma anche di quella classica, del jazz, della canzone d’autore e del rock. Riccardo Tesi compie 60 anni e li dimostra tutti. Artisticamente parlando, s’intende. Nel senso che la sua maturità come compositore, strumentista e uomo di palcoscenico è sotto gli occhi – e nelle orecchie – di tutti. L’organetto di Tesi – e lo si percepisce anche solamente ascoltando il bel CD allegato al libro – trasmette vibrazioni che arrivano dirette all’anima. E senza nulla togliere ai suoi partner, si vorrebbe (anche quando al piano c’è un signore che si chiama Stefano Bollani) che i suoi assolo non finissero mai.

L’artista toscano si nutre fin dall’infanzia e dall’adolescenza di suoni e sonorità policromi e multiformi: da Bella Ciao del Nuovo Canzoniere Italiano, comprato dal padre alla Festa dell’Unità, ai Jethro Tull, che ascolta assieme agli amici di Pistoia, sua città natale, da Bob Dylan ai Deep Purple, da Francesco Guccini ai Procol Harum. Nella sua musica ci sarà spazio per tutto questo e ne ritroveremo le eco disseminate in tutto il suo percorso artistico, dai primi passi con Caterina Bueno alla sua Banditaliana, passando per le collaborazioni con Fabrizio De André e Ivano Fossati.Riccardo Tesi - Una vita a bottoni

Neri Pollastri, instancabilmente e con ricchezza di particolari, nel suo libro entra nei meandri anche meno noti e più remoti della vita musicale di Riccardo Tesi, sviscerando album, brani, collaborazioni, progetti e sogni e lasciando allo stesso Tesi la possibilità di inserirsi nella narrazione “tecnica” con ricordi, impressioni, emozioni del tutto personali, che non trascurano la vita privata e familiare. Ad aprire ogni capitolo c’è la testimonianza di un critico musicale, di un collega o di un amico. Ma le figure, qui, spesso si fondono e si confondono. Come dice Enzo Gentile nel primo di questi attestati: “[…] l’amicizia […] nel mestiere del giornalista può essere cattiva consigliera”. Particolarmente divertenti le dichiarazioni – sotto forma di note biografiche – di Ezio Guaitamacchi, che, lapidario e sintetico, stigmatizza così il nostro: “Negli anni ’60, quando tutti i ragazzi volevano essere uno dei Beatles, Riccardino si era preso una cotta per il duo di Piadena”.

Quasi superfluo dire che gli organetti di Riccardo Tesi sono tutti, rigorosamente e fin dal primo, prodotti nella “nostra” regione Marche.

A corredo del libro, ma parte essenziale di esso, una discografia con tanto di foto delle copertine degli album e un repertorio fotografico che potrebbero costituire un volume a sé. La narrazione si conclude con un’intervista dello stesso Pollastri a Riccardo, che alla domanda: “[…] come vedi i tuoi prossimi trentott’anni di musica?” risponde: “[…] mi aspetto una vita come quella che ho fatto, che sono felice di aver fatto e che non ho intenzione di cambiare. Una cosa che auguro a tutti, a cominciare da mia figlia”.

Neri Pollastri, Riccardo Tesi. Una vita a bottoni

Squilibri, 2016, € 22,00.