Videoclip n. 14 sulla tecnica della Fisarmonica Diatonica

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Integrazioni al Metodo di base per FISARMONICA DIATONICA a 8 bassi

di Edgardo e Alessandro MUGNOZ

– Articoli/Videoclips per “Strumenti&Musica” a cura di Alessandro Mugnoz –

 

Alessandro MugnozXIV Video (14° articolo)

Questo nuovo videoclip sulla fisarmonica diatonica tratta del “bellow shake”, ovvero della oscillazione ritmica del mantice, per la mano sinistra.

Il “bellow shake”, come visto nella puntata precedente, consiste nell’alternanza più o meno rapida del movimento del mantice – apertura/chiusura – mentre si mantiene premuto uno o più tasti. Abbiamo anche appurato che, mentre nelle fisarmoniche unitoniche tale tecnica produce generalmente effetti simili al “tremolo” degli archi, nelle fisarmoniche bitoniche si ottengono vari risultati differenti davvero molto interessanti, a seconda delle note interessate e della parte di strumento su cui si applica l’effetto.

Sul manuale sinistro, data la particolare struttura fonica dei modelli a 8/12 bassi, avremo i seguenti effetti:
a) ribattutto (bellow-shake analogo agli strumenti unitonici) su note singole, ovvero bassi – generalmente sulla sottodominante; b) ribattutto (analogo agli strumenti unitonici) su accordi, – generalmente sull’armonia di sottodominante (Fa M, negli strumenti in Sol/Do); c) tremolo, in genere su intervalli di 4a o 5a, ai bassi; d) trillo doppio combinato con ribattuto simultaneo, nei relativi accordi; e) trillo combinato con ribattuto simultaneo, nei relativi bicordi – solo negli strumenti che hanno la possibilità di togliere la terza dalle armonie precostituite.

Ovviamente tali effetti, come già illustrato nel precedente videoclip, saranno tanto più brillanti ed efficaci quanto più veloce e precisa sarà l’oscillazione stessa del mantice. Per arrivare a risultati soddisfacenti si consiglia sempre di iniziare lo studio di tale tecnica partendo da andamenti piuttosto lenti, ma con movimenti precisi, per poi aumentare gradualmente la velocità di esecuzione.
Tale esercizio risulterà poi di fondamentale importanza non solo per tale tecnica specifica ma anche, e soprattutto, per ottenere una sempre maggiore padronanza del mantice.

Ulteriore suggerimento: tenere il manale piuttosto aderente al dorso della mano sinistra, così come le cinghie devono ben aderire alle spalle. Ad ogni modo occorre tener presente che, a differenza delle fisarmoniche unitoniche, tale tecnica risulta generalmente più agevole sulle diatoniche, data la loro maggior leggerezza e maneggevolezza.

Nel videoclip si fa riferimento agli esercizi n. 5.12, illustrati a pag. 147 del nostro testo, ma si raccomanda vivamente di esercitarsi successivamente anche con varie metriche e differenti ritmiche, inventando propri esercizi e/o piccoli brani, magari con l’aiuto del proprio insegnante.

Buono studio!

 

Alessandro Mugnoz

 

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