Dal 4 all’8 ottobre “Tortona città della Musica” – prima edizione

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60° DELLA MORTE DEL M° LORENZO PEROSI

Prima edizione della manifestazione

”TORTONA CITTÀ DELLA MUSICA”

Lorenzo PerosiIl grande compositore tortonese rivoluzionò in tutto il mondo la musica nella liturgia, fu ‘lanciato’ da Toscanini ed ebbe apprezzamenti dalle più insigni figure del ‘900 nella musica. Tortona lo ricorda con una grande manifestazione nazionale, dal 4 all’8 ottobre, voluta da Diocesi e Comune di Tortona, Fondazione CR Tortona, Pro Iulia Derthona e Orionini (è la terra di Don Orione, il Santo della carità), è sostenuta dal Consiglio regionale del Piemonte e ha anche il patrocinio del MiBACT. Inaugurazione il 23 settembre con il concerto dell’orchestra del Regio di Torino. Poi, dal 4 all’8 ottobre, Tortona si trasformerà in un grande palcoscenico a cielo aperto, con una fitta agenda di eventi aperti al pubblico animati da professionisti, artisti e giovani talenti, nei luoghi più belli della città, con concerti, laboratori, spettacoli di strada, premi, mostre. Obiettivo, spiega il direttore artistico don Paolo Padrini: “Perosi riportò la gente in chiesa a cantare, senza rinunciare alla dimensione artistica. Con questa iniziativa vogliamo festeggiare la musica e l’arte come tesoro da condividere con generosità, come servizio e anche motore dell’economia. Così la settimana della musica diventa anche un modo per far scoprire o riscoprire un territorio nel nome di un artista che lo ha reso celebre a livello internazionale, fecondo di talenti in ogni campo, a due passi da Milano, Torino e Genova”. 

 

Tortona (AL). Ancora una volta la provincia italiana è capace, con fantasia e generosità, di proporsi quale un motore culturale della nostra bella Italia. Lo dimostra la città di Tortona, nel basso Piemonte (provincia di Alessandria), a un passo da Milano, Torino e Genova, con il progetto della prima ‘Settimana della musica’ in occasione del 60° della morte del grande musicista tortonese il Maestro Lorenzo Perosi che si spense il 12 ottobre 1956 all’età di 84 anni. Lorenzo Perosi, autore di una rivoluzionaria riforma del canto nella liturgia, compose oratori, Messe polifoniche e mottetti che si disffusero presto in tutto il mondo; la produzione di ispirazione laica rilanciò in tutta Europa la fama della musica italiana sinfonica dopo Verdi. La ricchezza e la creatività musicale di Perosi fu apprezzata non solo dalla popolazione ma, anche fuori dall’ambito religioso ed ecclesiastico, da tanti importanti compositori quali Puccini, Mascagni, Boito, Massenet; l’oratorio Mosè di Perosi fu eseguito il 16 novembre 1901 in prima mondiale a Milano da Arturo Toscanini. Nel 1899, era stato proprio Toscanini, neo direttore artistico alla Scala di Milano, a voler far conoscere in quel teatro la musica del Perosi, dirigendo l’oratorio “La risurrezione di Lazzaro” e dando così ampia pubblicità al sacerdote tortonese e alla sua musica; infine le note della Messa da requiem con il Dies irae di Perosi accompagnarono l’estremo saluto a Toscanini nella cattedrale di New York dove il Maestro era deceduto con i sacramenti della Chiesa. Si ricorda Perosi inoltre per essere stato “Direttore perpetuo della Cappella Musicale Pontificia Sistina”, dove sostituì con i fanciulli gli ultimi cantori evirati.

Oggi, una manifestazione internazionale promossa da Diocesi e Comune di Tortona, Fondazione CR Tortona, Pro Iulia Derthona e Orionini ne ripropone l’opera, la figura, l’ispirazione artistica al senso del sociale e del comunitario, le cui radici affondano in un territorio che non a caso ha dato i natali  al ‘Santo della carità’ don Luigi Orione,  fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza (Orionini), compagno di gioventù e di seminario di Perosi e amico sia dell’artista concittadino, sia di Toscanini, come testimonia la fotografia con dedica di Toscanini a Giuseppe Perosi trovata nell’Archivio Don Orione.

La settimana della musica di Tortona sarà animata da artisti tortonesi contemporanei come il pianista Umberto Battegazzore e il violinista Vittorio Marchese (concertista internazionale e docente al Conservatorio “Niccolò Paganini” di Genova) e verrà dedicata in parte anche al tenore tortonese Giuseppe Campora; coinvolgerà inoltre giovani promesse dei più importanti conservatori italiani e professionisti quartettisti d’archi di fama per trasformare in un unico palcoscenico diffuso i luoghi più belli della città, palazzi e piazze, teatri e giardini, con concerti, laboratori spettacoli di strada, premi, mostre, happening, facendo diventare la musica un confronto corale sul ‘bello’, condivisione e opportunità per mettere in circolo idee e promuovere nuove ispirazioni; una kermesse straordinaria, rigorosamente a libera partecipazione, che porterà il pubblico in ambienti esclusivi come la Pinacoteca della Fondazione CR Tortona, storico museo del Divisionismo, la Biblioteca del Seminario, la Cappella dove è stato ordinato sacerdote don Orione, e tanti altri. Tutto all’insegna della “carità intellettuale e culturale – spiega don Paolo Padrini, Direttore artistico dell’evento. Perosi riportò la gente in chiesa a cantare, senza rinunciare alla dimensione artistica. Con questa iniziativa vogliamo festeggiare la musica e l’arte come tesoro da condividere con generosità, come servizio e anche motore dell’economia. Così la settimana della musica diventa  un modo per far scoprire o riscoprire un territorio nel nome di un artista che lo ha reso celebre a livello internazionale, fecondo di talenti in ogni campo, a due passi da Milano, Torino e Genova”. L’appuntamento, che vede coinvolte così tante istituzioni tra le quali anche il FAI di Tortona – insieme con la polazione, è destinato a diventare annuale.

Tortona città della musica, dunque, ma anche di musei, castelli, siti archeologici, itinerari nella natura e prelibatezze enogastronomiche (dal formaggio Montebore all’ottimo vino Timorasso –  stradacollitortonesi.com/newSite/it/); di miti popolari come il campione del ciclismo Fausto Coppi, sepolto nella vicina Castellania e ispiratore di un famoso museo; di artisti come Giuseppe Pellizza da Volpedo (‘Il quarto stato’), di eroi come il carabiniere Ernesto Cabruna, Medaglia d’Oro e asso della aviazione italiana nella guerra del ’15/’18, a fianco di  D’Annunzio nell’impresa di Fiume; di protagonisti della politica come Giuseppe Romita e di ‘grandi anime’ come don Orione, canonizzato da Giovanni Paolo II.

La settimana della musica tortonese si svolgerà da martedì 4 a domenica 8 ottobre e sarà inaugurata il 23 settembre con un concerto nella Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Lorenzo (piazza del Duomo 12) alle ore 21, aperto a tutti. Programma: Concerto per pianoforte e orchestra in la minore, Suite Venezia, entrambi del M° Perosi. Orchestra del Regio di Torino diretta dal M° Donato Renzetti. Al pianoforte il  tortonese Umberto Battegazzore. Con il patrocinio della Radio Vaticana e del Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma.

Per la prima volta Tortona si aprirà ai musicisti e amatori di tutta Italia (‘Invasioni musicali’), che potranno venire a suonare liberamente nelle strade e nelle piazze del Centro storico dove il 7 e l’8 ottobre saranno a disposizione quattro pianoforti di cui uno a mezza coda che sarà collocato con la piazza libera, davanti alla Cattedrale. Più di 15 postazioni indicate da un “bollino rosso” saranno a disposizione per chi vorrà esibirsi dalle ore 15 alle ore 23.

L’8 ottobre sarà dedicato in particolare ai Cori che arriveranno sia dalla Diocesi che dal resto d’Italia.

In calendario anche laboratori didattici aperti alle scuole e soprattutto ai bambini dai 5 al 12 anni.

La musica accompagnerà  la festa dei palati: non mancheranno infatti in città  spazi per scoprire e acquistare i prodotti tipici dell’enogastronomia tortonese e verranno organizzati “contest” gastronomici dai ristoratori locali, con piatti tradizionali da gustare con i grandi vini di cui queste colline sono ricche (7 e 8 ottobre, Musica & Sapori, dalle ore 15 alle ore 23).

Il 12  ottobre, concerto di ringraziamento nel Salone del Palazzo vescovile (ore 21).

Tortona, da secoli crocevia della più importante storia nazionale, luogo di commerci e sede di importanti istituzioni politiche e religiose, attende tutti gli italiani per vivere insieme momenti unici, lasciandosi coinvolgere da quelle emozioni sane e concrete che solo la provincia sa dare. Sul sito www.lorenzoperosi.net è disponibile il programma in dettaglio e le info utili per partecipare.

 

Per informazioni: www.lorenzoperosi.net – www.vivitortona.it – facebook.com/perosi60

 

DON LORENZO PEROSI: Pregare in Musica

di Roberto Iovino, Direttore Consevatorio N. Paganini di Genova

Quel poco che io sono capace di fare mi viene tutto dalla ispirazione che mi dà la religione. La mia fede è la mia vita. Quando contemplo la bellezza e la grandezza, me ne esalto ed ho bisogno di esprimere questa esaltazione col linguaggio che mi è naturale, cioè con le note musicali.

Scriveva così Don Lorenzo Perosi da Tortona (1872-1956), figura unica nel contesto musicale italiano fra XIX e XX secolo. In vita fu celebrato a livello internazionale: il suo epistolario testimonia rapporti non solo con alte figure del mondo ecclesiastico, ma anche con musicisti e studiosi di varie nazionalità, da Puccini a Mascagni, da Bossi a Martucci, da Romain Rolland a André Mocquereau da Edward Edgar a Vincent d’Indy.

In seguito, subì lo stesso trattamento riservato a molti suoi colleghi condannati per decenni all’oblio: un atteggiamento frutto non tanto di una seria valutazione critica quanto di un’aprioristica bocciatura di un’intera stagione musicale. Solo in questi ultimi anni qualcosa è cambiato negli studi musicologici con l’avvio di un’indagine più attenta, della quale certamente potrà giovarsi anche il Perosi.

Conosciuto soprattutto per i suoi oratori (si citano La Passione di N.S. Gesù secondo San Marco, 1897,  La risurrezione di Cristo, 1898, Il Natale del Redentore, 1899), il compositore tortonese vanta una produzione ampia che, accanto all’imponente settore sacro, propone anche pagine strumentali, sinfoniche e cameristiche.

Fu il padre Giuseppe, organista nel Duomo di Tortona ad avviare il figlio Lorenzo alla musica. La professione del padre influì anche sugli altri figli: Marziano divenne anch’egli musicista, mentre il maggiore Carlo si dedicò alla carriera ecclesiastica.

Lorenzo bruciò le tappe, ad appena 18 anni era assunto come maestro dei novizi e organista all’Abbazia benedettina di Montecassino. Ma oltre agli studi, furono i viaggi e gli incontri a guidare le scelte di Perosi in un momento in cui in Europa si stava avviando una revisione della musica sacra, con l’auspicato ritorno alla purezza del gregoriano e della polifonia cinquecentesca di ispirazione palestriniana.

Perosi svolse in questo campo un ruolo fondamentale. Nel 1893 si recò a Ratisbona che era uno dei centri più autorevoli del Cecilianesimo: lì conobbe Franz Haver Haberl (1840-1910) che aveva riproposto il canto gregoriano dell’Editio Medicea del XVII secolo. L’anno successivo, Perosi visitò invece l’Abbazia di Solesmes dove ebbe contatti con dom Mocquereau che avrebbe fatto parte della commissione  incaricata da Pio X di provvedere alla Editio Vaticana.

Ancora nel 1894 Perosi fu nominato maestro di cappella in San Marco a Venezia assumendo un ruolo che era stato dei Gabrieli e di Monteverdi. Ordinato sacerdote nel 1895, tre anni dopo fu chiamato a Roma dal papa Leone XIII come direttore perpetuo della Cappella Sistina; prima a fianco del direttore già in carica, Domenico Mustafà, poi, dal 1902 (anno in cui con ordinanza del papa, vivamente auspicata da Perosi, veniva abolito l’utilizzo degli evirati nelle cappelle pontificie) da solo.

Nel 1903 il papa Pio X firmò il “Motu proprio”  Inter sollicitudines sulla riforma della musica sacra concepita proprio con l’assistenza del musicista tortonese.

Intanto nel 1900 a Milano era stato inaugurato il Salone Perosi, nato dalla volontà del compositore di cercare per i propri oratori un luogo di esecuzione diverso tanto dalla Chiesa quanto dal Teatro, prendendo, dunque, le distanze dalla musica sacra che si sentiva normalmente in concerto. E l’ascolto dei suoi oratori, in effetti, evidenzia questa differenza di “tono”: uno stile che appare come il frutto di più influenze rilette e fatte proprie da una personalità genuinamente e profondamente religiosa: l’innegabile culto per Johann Sebastian Bach, naturalmente, ma anche gli studi su Palestrina; e poi lo studio della musica sacra francese di Franck e Massenet e, non ultimo, l’approfondimento di un altro compositore appartato e originale, l’austriaco Bruckner.

Esperienze diverse che Perosi seppe sintetizzare in una scrittura solida, costruita con mestiere di contrappuntista, ma tesa a preservare un melodismo tipicamente italiano.

Una figura, insomma, affascinante e controversa, non priva di conflitti interiori (le frequenti crisi depressive), animata dalla inesauribile aspirazione alla glorificazione dell’Altissimo, alla quale concorrevano, in egual misura, il sacerdote e il musicista.

 

”TORTONA CITTÀ DELLA MUSICA”

SOLIDALE CON LE VITTIME DEL TERREMOTO

IN NOME DEL TORTONESE DON ORIONE, IL SANTO DELLA CARITÀ

Diocesi e Comune di Tortona sono particolarmente vicina alle vittime del terremoto che ha portato la morte e la distruzione in centro Italia. Uno speciale vincolo lega infatti Tortona a quelle zone in quanto la città ha dato i natali proprio al ‘Santo della carità’ Don Orione, sempre molto sensibile alla sofferenza. Lui stesso nel lontano 1908 si recò a Messina e Reggio Calabria per aiutare i  connazionali colpiti dal sisma e di nuovo corse in soccorso dei superstiti del terremoto di Avezzano del 1915.

Per questo, Diocesi e Comune di Tortona, durante l’annunciata manifestazione “Tortona città in musica”, dal 4 all’ 8 ottobre (con il patrocinio anche del MiBACT), organizzata per il 60° anniversario della morte di un altro insigne tortonese, il grande musicista Lorenzo Perosi, hanno deciso di devolvere interamente in beneficenza le entrate incassate dalle degustazioni il 7 e 8 ottobre, durante l’evento Musica & Sapori.

L’iniziativa vuole sostenere i terremotati colpiti nel piceno, di cui è Vescovo Mons. D’Ercole, legato alla città piemontese perché Orionino.

“L’impegno verso i paesi terremotati – spiega Don Paolo Padrini, direttore artistico e ideatore della Settimana della Musica – affonda le radici nella storia del nostro territorio. Il nostro obiettivo è di seguirne l’esempio raccogliendo l’immensa testimonianza umanitaria che ci ha lasciato”.

Per “Musica& Sapori”, diversi ristoranti proporranno menu tipici in vari stand e inoltre, i visitatori, saranno invitati anche all’assaggio di prodotti tipici locali in cinque diverse “corti del gusto” poste in luoghi di interesse storico e culturale della città. Una opportunità per passare belle giornate aiutando chi ha bisogno.

 

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