Il Suono del Reno

Quattro domande a Adele Boghetich su "Ode al Reno. Viaggio sul Reno Romantico tra poesia, musica, dramma"

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Ode al RenoSe il substrato fisico di un territorio – nella sua interezza e in ciascuno dei suoi elementi – è generatore di vincoli e di opportunità a cui nessuna comunità umana ha mai potuto sottrarsi, il fiume va considerato, tra questi elementi, come uno dei più complessi, in grado, anche da solo, di far sviluppare nell’uomo l’aspirazione al conseguimento di obiettivi e la produzione di valori – in una parola la “cultura” – alimentandone al contempo la capacità di dotarsi dei mezzi idonei allo scopo: segni di una presenza umana di cui il fiume ha trattenuto e tramandato la memoria. Sì, il fiume ha molte storie da raccontare e Ode al Reno (Zecchini, 2024) narra il lento scorrere di quel maestoso corso d’acqua e dei grandi artisti – poeti, drammaturghi, musicisti (soprattutto) – “immersi nella contemplazione e nel Suono del fiume stesso”.

A Adele Boghetich, coautrice del libro, musicista e germanista, chiedo, innanzitutto: qual è il “Suono del Reno”?

Il “Suono del Reno” è la sua “Voce” interiore, paterna e ancestrale, che parla al poeta, che canta al musicista, che racconta al drammaturgo, che guida l’artista-viandante sui sentieri della Vita e dell’Arte: voce empatica di Natura, Storia e Mito, che raccoglie e riunifica lo “spirito” del popolo tedesco nelle sue tradizioni, nelle sue fiabe, nelle sue visioni. È la voce che sussurra maliarda nel canto di Loreley come nelle dolorose visioni di Henze; la voce pura e profonda che apre il sipario dell’Oro del Reno per poi divenire inno di libertà.

Ode al Reno è un libro scritto a tre mani: chi sono stati i suoi compagni di viaggio, da chi, tra voi, è nata l’idea del libro, e come vi siete suddivisi il lavoro?

I miei compagni di viaggio sono stati validissimi. Aurelio Canonici, musicista a 360 gradi, è anche un ottimo scrittore. Abbiamo deciso di affidargli tutti i capitoli musicali, che ha saputo offrire al lettore anche negli aspetti legati alla filosofia, e sempre con estrema chiarezza di linguaggio. Marco Mazzoleni, cultore di musica dotato di rara sensibilità, vive tra le scene dei più grandi teatri d’Europa; la sua scrittura, densa e pregnante, regala sempre grandi emozioni. Alla mia penna abbiamo affidato l’epos letterario e mitologico, dagli antichi canti dell’Edda ai carmina di Ildegarda di Bingen, dal Faust di Goethe agli inni patriottici. L’idea è nata durante la lettura del Viaggio in Italia di Goethe, quando abbiamo appreso che in quello stesso autunno del 1787 un altro colto aristocratico, questa volta italiano (Aurelio de Giorgi Bertola), partiva per il suo gran tour germanico descrivendo, da buon sensista, l’intero corso del Reno dalla natia Svizzera a Düsseldorf attraverso luci, profumi, colori, paesaggi. Abbiamo così deciso di seguirlo, di farlo rientrare con le sue suggestive descrizioni nel nostro lavoro, soffermandoci tra quei luoghi che tanta arte hanno ispirato. Il titolo del volume, infatti, definisce già l’idea di un variegato “viaggio” tra poesia, musica e dramma, che abbiamo avuto il piacere di condurre.

Ode al Reno rappresenta, infatti, un complesso e interessante percorso storico, geografico e di pensiero. Come si sviluppa questo itinerario culturale tra le pagine del libro?

Il percorso geografico è già tracciato dal Bertola. Parte dalle grandi visioni delle Alpi, attraversa Heidelberg, Worms, Magonza, Bingen, Bonn, Colonia, Düsseldorf; quello storico, e di pensiero, dai canti dell’Edda e del Nibelungenlied raggiunge il teatro di Berg e le sinfonie di Henze attraverso interessanti scrittori (Novalis, Brentano, Eichendorff, Heine, Schiller, Goethe, Hesse, Büchner…) e valenti musicisti (R. Strauss, Mahler, Beethoven, Liszt, Schumann, Šostakovic, Rihm…) tra i quali, naturalmente, domina il grande Wagner, al cui periplo del Ring sono dedicati ben tredici capitoli in triplice lettura: mitologica, musicale, drammaturgica. Un Leitmotiv attraversa le opere di questa miscellanea: una vena preziosa di follia, platonicamente intesa come delirio poetico, utopia della visione, sempre più laceratamente introspettiva quanto più ci si avvicina, e ci si inoltra, al Novecento.

Qual è stata l’importanza del Reno nel mito germanico e quali le sue implicazioni nel campo musicale, dal XII secolo di Ildegarda di Bingen al Novecento della dodecafonia e fino a Hans Werner Henze?

Come ben osserva il Maestro Daniele Gatti nella “Prefazione”, considerare il Reno nella sua pienezza significa accettare di inoltrarsi nell’avventura di uno stupore che si gioca su diversi piani: paesaggistico, antropico, storico, ma soprattutto simbolico, con “rivelazioni” che non annunciano solo il futuro ma acuiscono lo sguardo nel passato, sollevando il velo del mistero del mondo. Così le visioni mistiche di Ildegarda, i primigeni canti cosmogonici, il mito nibelungico, le chimere insite nelle antiche fiabe. Ed è il mondo fantastico che da sempre si estende lungo il corso del Reno.

 

 

Adele Boghetich, scrittrice, musicista, germanista, laureata in Lettere e diplomata in Pianoforte, collabora con prestigiose Istituzioni accademiche italiane e riviste specializzate svolgendo, con seminari, saggi e articoli, attività di divulgazione sui rapporti tra musica e letteratura nell’ambito della cultura tedesca. È autrice di dieci libri sulla musica di Richard Wagner e Gustav Mahler.

Aurelio Canonici, direttore d’orchestra, divulgatore e compositore, ha diretto importanti orchestre sinfoniche e liriche in numerose capitali europee. Laureato in Filosofia e già direttore artistico di Ravello, ha pubblicato un saggio su Wagner e uno su Rossini.

Marco Mazzoleni, imprenditore, ricopre attualmente la carica di Presidente della Società del Quartetto di Bergamo e di Consigliere del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo. È Ambasciatore del Festival Donizetti Opera di Bergamo. Nel 2020, la rivista “Classic Voice” lo ha eletto tra i dieci personaggi più rilevanti del mondo musicale.

 

Adele Boghetich, Aurelio Canonici, Marco Mazzoleni, Ode al Reno. Viaggio sul Reno Romantico tra poesia, musica, dramma

Prefazione di Daniele Gatti

Editore: Zecchini, Varese

Anno di edizione: 2024

Pagine: XII – 244,  brossura, € 30,00

 

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