La musica di Gorni Kramer
Dal 22 novembre, sui più importanti store digitali, il CD antologico con i brani del celebre compositore
Gorni Kramer: un nome che, soprattutto per chi ha ormai una certa età, non ha bisogno di presentazioni; una vera e propria leggenda nell’ambito di vari generi e ambiti musicali. Musicista che ha avuto lunghi anni di popolarità grazie anche alla prima televisione in bianco e nero, dove dirigeva una grande orchestra e conduceva fortunate trasmissioni al fianco delle più grandi star dello spettacolo. Autore, fin dagli anni Trenta, di celeberrime canzoni e di commedie musicali di successo – il cosiddetto teatro di rivista – scritte in collaborazione con il binomio Garinei & Giovannini.
Ma Kramer non è stato solo questo. Fu uno dei più grandi fisarmonicisti del proprio tempo, suonava uno strumento particolare, detto da alcuni “semitonato”: a metà tra un organetto diatonico e una fisarmonica standard a bottoni; primo “Oscar Mondiale” della fisarmonica e, in assoluto, uno dei primi jazzisti in ambito europeo. Probabilmente, si può considerare il primo vero fisarmonicista jazz a livello internazionale, avendo inciso decine di tracce negli anni Trenta e Quaranta. A testimonianza di quel periodo pionieristico sono usciti, nei primi anni Duemila, alcuni CD molto interessanti intitolati Jazz in Italy, che documentano l’attività del musicista – come esecutore/improvvisatore, compositore e arrangiatore, leader di propri gruppi, combo e orchestre – a fianco di altri valorosi musicisti, predecessori del nostrano jazz attuale. Successivamente, si esibì sempre meno come fisarmonicista, praticando il jazz fondamentalmente come arrangiatore e direttore d’orchestra.
Sempre in riferimento a significative testimonianze sul musicista mantovano, sono usciti poi diversi libri sulla sua molteplice attività. Mi piace ricordare, in primis, il testo di Luca Cerchiari: Jazz e Fascismo. Dalla nascita della radio a Gorni Kramer (Mimesis, 2019).
Ricordo, inoltre, un aneddoto che conferma la popolarità di Kramer come fisarmonicista. Quando ero ancora un giovane studente di composizione, la professoressa Argia Radimiri, mia insegnante di pianoforte/lettura della partitura, sapendo che ero un fisarmonicista, un giorno, a lezione, mi disse che non conosceva proprio nessun famoso musicista da collegare al mio strumento, però si ricordava di un “noto fisarmonicista con i baffetti, che suonava di tanto in tanto in televisione…”. Ovviamente, pur non ricordandone il nome, alludeva al grande musicista mantovano.
Gorni Kramer operò anche come editore e discografico. Non fu propriamente un didatta, anche se pubblicò un paio di “metodini” per lo studio della fisarmonica, ma con le sue composizioni e i suoi arrangiamenti pubblicati – contenenti spesso esempi di improvvisazioni – oltre che con le numerose incisioni discografiche e apparizioni radiotelevisive, fu sicuramente un vero e proprio divulgatore del “primo jazz”.
Dopo il successo riscontrato dalle Rassegne nazionali intitolate a Adamo Volpi nel 2011, e poi a Bio Boccosi nel 2012, promosse dal Nuovo C.D.M.I. – Centro Didattico Musicale Italiano, nel 2013, l’associazione lanciò la Terza Rassegna dedicandola a Gorni Kramer (1913-1995) nel centenario della nascita, organizzando poi il concerto finale nella sua città natale, ovvero Rivarolo Mantovano.
Di quella memorabile serata fu realizzato un CD, testimonianza live del concerto finale della Rassegna, che offrì una panoramica piuttosto completa ed esaustiva della musica, soprattutto per fisarmonica, prodotta dal Maestro mantovano.
Ora, a distanza di circa dodici anni, questo album monografico è disponibile digitalmente, distribuito dalla Ars Spoletium, e ascoltabile/scaricabile da oggi su Spotify e tutte le principali piattaforme online.
IL PROGRAMMA
Il programma comprende brani originali, scritti appositamente per il suo strumento prediletto, arrangiamenti, soprattutto di carattere jazzistico, dello stesso Kramer, e alcuni arrangiamenti nuovi – sia per solista, sia per ensemble – realizzati appositamente per la rassegna. In definitiva, il CD abbraccia per la prima volta una parte significativa della produzione fisarmonicistica krameriana e contiene numerose prime incisioni assolute, il che ne arricchisce ulteriormente l’intrinseco valore storico-documentaristico, oltre che artistico.
La successione dei brani ricalca quasi fedelmente il programma della serata finale, nella quale sono stati presentati i giovani talenti selezionati, per i quali l’album rappresentò un premio e un ulteriore stimolo a proseguire il cammino nel mondo della musica. E dobbiamo constatare con orgoglio, che, a distanza di anni, diversi giovani presenti nell’album si stanno attualmente facendo onore sulla scena nazionale e internazionale; unitamente ai loro (ex) insegnanti, che nel disco rappresentano degnamente la Scuola fisarmonicistica italiana.
Si inizia con un ensemble del Conservatorio di Mantova: la Piccola Orchestra Nuvolari, composta da una decina di fisarmoniche, piano, basso e batteria, che interpreta la notissima Un bacio a mezzanotte in un originale arrangiamento del M° Mario Milani, direttore del gruppo e insegnante dei giovani fisarmonicisti.
Seguono cinque giovanissimi solisti, tutti della scuola del M° Renzo Tomassetti di Castel Ritaldi (PG), che eseguono: una facile trascrizione del celeberrimo Pippo non lo sa (Debora Moriconi), il “ritmo allegro” Suona la fisarmonica (Giorgia Antonini), lo straussiano Danubio blu in un arrangiamento jazzistico dello stesso Kramer (Matteo Bolocci), la tradizionale mazurka Bella bambina (Sara Pallotta), la nota Danza delle ore riveduta e corretta dal Maestro mantovano e il tipico Tangolito (entrambi eseguiti da Edoardo Dominici). Questi brani evidenziano due filoni krameriani: la musica ballabile tradizionale, con cui Kramer iniziò la sua carriera fisarmonicistica, e gli arrangiamenti, essenzialmente in stile sincopato/swing, di brani noti, anche di estrazione classica.
Il programma prosegue poi con due interessanti pezzi tecnicamente definibili di “media difficoltà” proposti da Carlo Sampaolesi, studente dell’Istituto “Giovanni Battista Pergolesi” di Ancona (ISSM), nei quali si nota la felice e originale vena melodica di Kramer: Valzer di casa mia e Correndo sui prati.
Successivamente, Andrea Bernardini, allievo del M° Ivano Battiston – docente presso il Conservatorio “Cherubini” di Firenze –, interpreta la divertente Tarantella boogie, scritta a quattro mani da Kramer con il grande collega e amico Wolmer Beltrami; una composizione che, introducendoci nel repertorio krameriano più sostanzioso (anche dal punto di vista tecnico), miscela i sapori della tradizionale danza partenopea con i ritmi e le armonie del boogie-woogie.
Proseguendo nella carrellata fisarmonicistica, che poi si rivela anche un viaggio musicale nella memoria, possiamo riscoprire due tipici pezzi dall’inconfondibile sapore jazz: Improvvisazione – tratto dai Tre sincopati e già inciso dallo stesso Kramer negli anni Trenta – e un originale arrangiamento di I Know That You Know (Lo so che tu sai) di Youmans; entrambi i pezzi sono interpretati dal mio allievo Marco Franconi.
Segue poi uno dei brani fisarmonicistici più noti di Kramer: il Divertimento, qui proposto da Mario Giuliano Romeo, anch’egli studente del “Pergolesi” di Ancona. Mario Toppo, della scuola Tomassetti, ci propone, invece, due interessanti pezzi: Il pesce e l’uccellino – in un estroso arrangiamento “d’epoca” del grande Wolmer – e la famosa Carovana negra, brano definito come un “classico del jazz per fisarmonica”.
Verso la fine del programma possiamo apprezzare un altro arrangiamento krameriano di una celebre canzone di George Gershwin: The Man i love, interpretata da Luigino Pallotta, anch’egli allievo della scuola Mugnoz. Il pezzo faceva parte di un’interessante e, all’epoca, davvero innovativa collana edita negli anni Cinquanta da Radio Record Ricordi, intitolata I classici del Jazz elaborati per fisarmonica da Gorni Kramer.
L’ultimo solista, il siciliano Antonino De Luca – anch’egli studente del “Pergolesi” di Ancona e vincitore di un concerto premio – ci propone un suo personale arrangiamento del brano Texas, poi pubblicato dalle edizioni Prendi nota, tratto dalla raccolta Sei Swing, ultima pubblicazione del Maestro mantovano.
Il programma termina con un altro particolare ensemble: fisarmonica e 5 sax; il fisarmonicista solista Athos Donini, allievo del M° Paolo Vignani, coadiuvato da cinque giovani sassofonisti – tutti studenti del Conservatorio “Gioachino Rossini” di Pesaro – esegue un trascinante Omaggio a Kramer, medley di famosi motivi in un efficace arrangiamento di Enzo Veddov.
In conclusione, si può affermare che – nonostante la mancanza di cantanti e quindi di un settore, quello vocale, molto significativo della produzione di Gorni Kramer – la Rassegna, e quindi l’album, offre un’esauriente panoramica della sua musica, presentando le sfaccettature della personalità artistica di colui che fu definito “il Gershwin italiano”. Un musicista, che, con le sue melodie e i suoi arrangiamenti, ha fatto divertire e sognare intere generazioni, e che, ancora oggi, non è stato affatto dimenticato, se proprio sulla piattaforma Spotify – dove si può riascoltare questo album – conta qualcosa come quattromilacinquecento ascoltatori mensili: assai di più di molti fisarmonicisti-compositori, italiani ed esteri, del passato o ancora in attività.
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