L’inammissibile oblio
Anna Rollando, “Le invisibili Signore della Musica. Storie vere di artiste di talento”
Per fortuna che a proteggere la musica sono state scelte due figure femminili! Euterpe per la cultura classica, Santa Cecilia per quella cristiana. Altrimenti… altrimenti chi mai si rammenterebbe delle donne compositrici nella musica colta?
A farci riflettere su questa contraddizione e a colmare questo inammissibile oblio c’è Anna Rollando, che, con il suo Le invisibili Signore della Musica (Graphofeel, 2021), ri-scrive la storia della nostra arte prediletta attraverso – come recita il sottotitolo del libro – le storie vere di artiste di talento, i cui nomi solo pochissimi, davvero pochissimi, sono in grado di citare: “Se chiedessi a chiunque di dirmi il nome di dieci compositori di musica classica, sono certa che otterrei una risposta in pochi secondi, sentendo citare alcuni tra i più famosi nomi di cui, bene o male, tutti abbiamo sentito parlare: Bach, Mozart, Beethoven, Verdi, Puccini, Debussy, Ravel… […] Ma se chiedessi il nome di sole cinque compositrici donne, che nomi sentirei citare?”.
Alla sua nuova prova di saggista, Anna Rollando, violista, didatta (e tanto altro) non solo non delude, ma dà dimostrazione di ulteriore maturità, soprattutto nella maggiore sistematicità della struttura di questo libro rispetto ai pur ottimi precedenti (Applaudire con i piedi e Applaudire con i piedi 2).
Muovendosi, come sono sue abitudine e pregio, tra cultura “alta” e “bassa”, tra storia, letteratura, psicologia e cronaca, costume, aneddotica, curiosità, citazioni e altre ghiottonerie, e senza trascurare di offrire numerosi consigli per l’ascolto, Anna Rollando si rivolge direttamente ai lettori, «dando loro del tu» e guidandoli – senza mai salire in cattedra – in un lungo, quanto gustoso, percorso di conoscenza del mondo musicale colto declinato al femminile, così come in quello di tanti compositori uomini, che non seppero e, in innumerevoli occasioni, non vollero riconoscere come proprie colleghe tante “artiste di talento” incontrate nel corso delle proprie carriere. Un esempio su tutti è quello della romana Maria Rosa Coccia (1759-1833). Bambina prodigio, all’età di tredici anni compone sei sonate per clavicembalo e un oratorio e riesce, tra mille difficoltà, ad essere ammessa e a superare brillantemente l’esame per diventare Maestro di cappella. Nel 1780, però, Francesco Capalti, collega della Cattedrale di Narni, sostenuto da altri musicisti, contesta il titolo conseguito da Maria Rosa fino ad ottenerne la revoca. Per spegnere il conflitto e risolverlo in favore dei maschi che l’avevano acceso, gli stessi esaminatori che l’avevano precedentemente promossa dichiarano di averlo fatto solamente “per gentilezza poiché era una donna”.
Ancora più drammatiche le vicende di donne pugnalate alla schiena da membri della propria famiglia. È il caso, per esempio, di Fanny Mendelshonn (1805–1847). Sorella di Felix, Fanny mostra già all’età di quattordici anni una predisposizione nel comporre musica ed è oggetto, assieme al fratello, dell’ammirazione di Johann Wolfgang von Goethe, che li invita presso la propria abitazione a Weimar. Ma il padre, il banchiere Abraham Mendelssohn, risponde così al grande intellettuale: “[…] Personalmente credo che l’invito dovrà limitarsi a mio figlio Felix, in quanto Fanny, sebbene pur ugualmente dotata, dovrà iniziare a ridurre progressivamente gli impegni musicali per dedicarsi a occupazioni domestiche e di amministrazione molto utili alla sua persona e al futuro che per lei si va preparando”.
Nelle conclusioni del libro, affidate al capitolo intitolato “Ieri, oggi e domani”, Anna Rollando si mostra ottimista circa un futuro in cui “l’unità di misura del valore” non sarà più il sesso, o la razza, o il ceto sociale, “ma solo ed esclusivamente il talento ed il valore reale delle opere e dei risultati ottenuti a parità di possibilità”. Ce lo auguriamo, sebbene, allo stato dei fatti, appaia ancora come una chimera. Più certa, invece, vedo la possibilità che questo libro abbia un seguito. Molte musiciste aspettano ancora di vedere adeguatamente riconosciute le proprie qualità e, ne sono sicuro, Anna Rollando non le deluderà.
Anna Rollando è violista, diplomata al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Concertista classica, non ha mai disdegnato la musica pop e ha suonato in numerosissime performance con altrettanto numerosissimi ensemble, da Rondò Veneziano all’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, da Massimo Ranieri a Ennio Morricone. Laureata in Scienze della Comunicazione, s’interessa di didattica musicale e della creazione di eventi musicali. Ha partecipato, in qualità di musicista e di curatore, a molte produzioni Rai e Mediaset. Tra i suoi libri, Applaudire con i piedi (Graphofeel, 2018) e Applaudire con i piedi 2 (Graphofeel, 2019). Nell’aprile 2020, ha iniziato a collaborare con “Strumenti&Musica Magazine”.
Anna Rollando, Le invisibili Signore della Musica. Storie vere di artiste di talento
Editore: Graphofeel, Roma
Anno di edizione: 2021
Pagine: 196, brossura, ill. € 19,00