I cinque del bandoneón (2 ͣ parte)

La “generazione Ottanta”

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I cinque del bandoneón - seconda parte (El Rey del Cabaret)Genaro Espósito, di chiare origini italiane, figlio di immigrati della periferia di Napoli, ebbe una vita incredibile; non sempre felice, ma piena di avventura, di quell’avventura che lo portò a essere uno dei protagonisti più importanti nella diffusione del tango in Europa, in Francia in particolar modo. Un primo aspetto che sorprende della sua storia è stata la sua capacità di affermarsi come musicista di successo e leader dell’orchestra senza avere un’istruzione musicale. Questa arrivò nella sua carriera solo nel 1920, con il trasferimento in Europa. Ecco perché le cose importanti che riuscì a realizzare in Argentina, senza una formazione seria, diventano anche più incredibili, come, ad esempio, il fatto che fu maestro di bandoneón di Anselmo Aieta e Ricardo Brignolo.

I cinque del bandoneón - seconda parte (Coupole Restaurant)Dal 1910, lo si trova in diversi rinomati locali della capitale (spesso in trio) e già nel 1912 incise per RCA-Victor con il gruppo che portava il suo nome, Orquesta Típica Genaro Espósito, composto da bandoneón, clarinetto, chitarra e violino. All’inizio del 1913, il suo nome era così autorevole da poter chiamare nella sua orchestra due musicisti molto apprezzati, il violinista “Tito” David Roccatagliata e un’altra celebrità del tango, il pianista Roberto Firpo. Dopo qualche tempo, quando Firpo decise di lasciare l’Orquesta di Genaro, un giovane pianista si trasferì da Bahía Blanca a Buenos Aires suonando per il cinema muto per guadagnarsi da vivere; la cosa venne alle orecchie del grande Eduardo Arolas, una vera autorità all’epoca, che subito pensò di indicarlo a Espósito affinché lo inserisse nel suo gruppo: si trattava del grande Juan Carlos Cobián.

I cinque del bandoneón - seconda parte (Bijou Tango)Nel 1919, doveva essere costituita una specie di orchestra “dei campioni” per partecipare al Tango Festival di Montevideo. Genaro Espósito fu ovviamente parte del team con grandi nomi come Eduardo Arolas (bandoneón), “El Negro” José Quevedo (bandoneón), Rafael Tuegols (violino), Julio González “El Loco Julio” (violino), José Almirall (violoncello), “El Bacancito” José María Rizzuti (pianoforte) e un giovane, assai talentuoso, Julio De Caro (pianoforte). Nel 1920, la vita di Genaro cambiò: Manuel Pizarro gli propose una grande avventura dall’altra parte dell’Oceano: cavalcare l’onda del successo che il tango argentino stava riscuotendo in Europa, in particolare a Parigi. Il 15 agosto 1920, Manuel Pizarro e Genaro Espósito salparono per l’Europa da Buenos Aires sul transatlantico Garona; dopo le prime disavventure marsigliesi (scoprirono che la paga che avevano proposto loro non era sufficiente nemmeno per sfamarsi quotidianamente), i due si ritrovarono a Parigi per proporre l’orchestra Pizarro-Espósito (un mix di musicisti argentini e francesi) in un locale molto prestigioso: il cabaret Princesse. I cinque del bandoneón - seconda parte (Vestiti da gauchos)Qui avvenne una delle vicende importanti della storia del tango (di cui abbiamo già parlato nella nostra rubrica): i musicisti furono costretti a indossare abiti “gaucheschi”. Il fatto può essere letto in diversi modi: era assolutamente di moda a Parigi tutto ciò che poteva richiamare l’esotico (inteso sia nel senso della lontananza geografica, sia culturale); gli europei non avevano mezzi culturali (intesi come saggi, biografie, testi storici) adatti a inquadrare correttamente l’origine e il percorso che il tango argentino aveva compiuto fino a quel momento; un’ultima interpretazione deriva dalla biografia di Genaro Espósito scritta dal figlio Claude R. Espósito il quale afferma che si trattava di una regola creata dai sindacati dei musicisti francesi per decidere chi potesse suonare o no; quindi, per frenare la presenza di strumentisti provenienti dall’estero, gli stranieri potevano esibirsi in Francia solo se fossero un gruppo folcloristico. Nel 1922, Pizarro dovette rientrare in Argentina e Genaro proseguì da solo con la sua Orquesta Argentina Genaro Espósito (due bandoneon, due violini, pianoforte, chitarra e contrabbasso) con la quale suonò in molti locali di grande prestigio, come il club Abbaye nel quartiere di Pigalle, il cabaret L’Hermitage, il Club Apolo e il Club Daunou sull’Avenue des Champs-Élysées. I cinque del bandoneón - seconda parte (Conflicto - Tango Regalon)Nel 1929, la sua Orquesta si esibì all’inaugurazione de La Coupole, splendido locale da ballo a Montparnasse; la collaborazione con questo locale proseguirà praticamente fino allo scoppio della Seconda Guerra mondiale; in quegli anni Genaro (ormai celebre) incise dischi con Columbia, Gramophone, Fotosonor e Decca. Sempre Claude R. Espósito narra che Juan Carlos Cobián e la moglie, in segreto, si recarono al locale La Coupole per ascoltare Genaro e fargli così una bellissima improvvisata. I due amici si riabbracciarono dopo anni e decisero di andare insieme al cimitero di Saint-Ouen per portare dei fiori sulla tomba del grande Eduardo Arolas, per loro un vero punto di riferimento artistico, ma, ahimè, musicista che i francesi non avevano avuto modo di conoscere più di tanto. In questo, Espósito aveva avuto miglior sorte: per quasi vent’anni, in Francia si era potuto togliere delle belle soddisfazioni, lasciando la sua personale impronta sulla diffusione del tango in Europa. Il suo periodo d’oro 1920-1939 nel vecchio Continente occupa un posto di assoluto rilievo nella storia della «prima» diffusione internazionale del tango argentino. L’occupazione della Francia da parte dei nazisti, nel 1940, fece chiudere quasi tutti i locali travolgendo anche il lavoro delle orchestre di tango. Genaro fu rovinato economicamente e, nel 1943, fu costretto a suonare in cambio di qualcosa da mangiare a bordo dei Bateaux-mouches sulla Senna. Nel gennaio 1944, si ammalò di polmonite e morì prima di compiere cinquantotto anni. Genaro fu attivo soprattutto come esecutore e direttore, anche se, tutto sommato, i tanghi che ci ha lasciato non sono proprio pochi: La percanta, Receta médica, Bijou, La montura, Eulogia (Los de la banda), Manuel Lema, Juan José, Mon petit Claude, El crack Larrea, Pare la música, El goruta, Don Machado, La Cubanita, El manantial, Conflicto, La pelada e Mi negra. I cinque del bandoneón - seconda parte (Passaggio Conflicto)A questi possiamo aggiungere i valzer: Pienso en ti sin cesar, Amor desesperado, La flor del pago e la polka La cantinera. In questo passaggio del tango Conflicto (definito Tango Regalón) vediamo l’uso delle ottave spezzate. Ma Genaro è stato soprattutto famoso per la grande agilità che dimostrava alla mano sinistra e per la sua predilezione per i fraseggi saltellanti e staccati.