Le recensioni di S&M: ALEPH – Musicheria

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ALEPH

Musicheria

Etichetta discografica: Dodicilune Edizioni Discografiche e Musicali

Anno produzione: 2016

di Stefano Dentice

 

AlephCalde ventate di mediterraneità che conquistano all’istante, in un susseguirsi di apollinee sensazioni che mantengono sempre viva la soglia dell’attenzione. Aleph è la nuova fatica discografica ad opera di Musicheria, interessante quartetto costituito da Claudio Giovagnoli (sax tenore, sax soprano e flauto), Franco Santarnecchi (pianoforte, tastiere e fisarmonica), Carlo Bonamico (contrabbasso e basso) e Bernardo Guerra (batteria). La tracklist del CD si compone di dieci brani originali scaturiti dalla fervida fantasia compositiva di Bonamico, ad eccezione di Com’è Profondo Il Mare del compianto Lucio Dalla. L’onirico e ascetico Il Libro Di Sabbia è ricco di fascinazioni. L’incedere sassofonistico è inizialmente pacato, per poi esplodere attraverso improvvisi guizzi cromatici e vertiginose incursioni nel registro acuto che creano tensione. Guerra intesse un costrutto ritmico particolarmente stimolante e screziato, in cui vi sono chiari ammiccanti drum and bass. In Joro Gotan il sermone improvvisativo di Santarnecchi è sobrio, melodioso, calibrato con finezza. In Lilyth il nerbo espressivo è palpitante. Qui i quattro protagonisti interagiscono fittamente con travolgente e contagiosa energia. Concepito nel segno del contemporary jazz, imperlato da venature world music, Aleph è un disco dal profondo contenuto descrittivo che rappresenta una finestra spalancata dalla quale poter ammirare le meraviglie della terra.

 

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