La musica come il viaggio della vita

Le esperienze artistiche e umane di Ladisalv Horák

204

Ladislav HorakFisarmonicista ceco dall’eccellente padronanza strumentale, dalla spiccata personalità stilistica e raffinatezza interpretativa, Ladislav Horák è un musicista completo, eclettico, che fa della musica la sua vera ragione di vita. Con questa chiacchierata, traccia un excursus del suo percorso musicale, umano, ricco di esperienze molto significative.

Ancora studente, hai vinto il concorso nazionale di Horovice e riscosso numerosi successi in concorsi internazionali di assoluto prestigio in Andorra, Italia e Spagna. Questi importantissimi traguardi raggiunti diversi anni fa, ti hanno fatto comprendere che saresti stato un vero e proprio predestinato?

Con l’incetta di coppe e diplomi, oltre al rispetto dei miei colleghi nei miei confronti, ho iniziato a rendermi conto che la musica potesse rappresentare il viaggio della mia vita. Tuttavia, ancor più dei titoli di laurea, sono stato allettato dall’offerta di suonare musica da camera, un qualcosa che mi ha davvero portato a intraprendere la strada dell’artista a tutti gli effetti. Collaborazioni con altri musicisti, interazione, progetti comuni: questo è stato un grande input per la mia scelta. Però, mi è dispiaciuto il fatto che durante i miei studi al conservatorio e all’università io abbia suonato solo con altri fisarmonicisti. Tuttavia, già durante il mio percorso di studi, ho fondato ensemble con altri strumenti e, anche subito dopo l’inizio dell’attività pedagogica, ho sostenuto una forma più strumentale di musica da camera, che funziona ancora oggi.

La tua brillante e prolifica attività concertistica ti ha portato a esibirti come solista, camerista e accompagnato da alcune fra le più prestigiose orchestre internazionali, oltre a essere ospite in svariati festival di altissimo livello in Nord America, Asia ed Europa. Dal punto di vista dell’approccio, come e quanto cambia il tuo modo di suonare quando sei solista, camerista e accompagnato dalle orchestre?

Prediligo soprattutto la musica da camera e ho collaborato con quasi tutti i colleghi di altri strumenti, inclusi progetti di canto e altri musicalmente drammatici. Qui posso applicare la mia esperienza, il feeling, usare le possibilità tecniche della fisarmonica, lavorare con l’acustica nella composizione e nello spazio individuale, nella tecnica di registrazione e tanto altro ancora. Da solista mi piace dar vita a nuove opere, infatti ho più di cento prime di composizioni per fisarmonica, e sono orgoglioso che la maggior parte dei brani sia assai apprezzato nel repertorio proposto. I concerti accompagnati da orchestre, per me, sono il momento clou assoluto, dove utilizzo la pratica della musica solista e da camera. Ad esempio, il prossimo anno eseguirò in prima assoluta un nuovo concerto per fisarmonica, orchestra d’archi e batteria, del famoso autore ceco Jiří Teml, dal quale lavoro ho eseguito molte composizioni solistiche e da camera e, grazie a ciò, sarò in grado di mettere in pratica la conoscenza acquisita, lo stile della sua scrittura e la successiva interpretazione nell’esecuzione orchestrale. Per i fisarmonicisti, un’esibizione solista accompagnata da un’orchestra è un’opportunità meravigliosa, unica. Sono grato di aver potuto suonare con orchestre così rinomate come la “Seongnam Soul Philharmonic”, “l’Eskisehir Metropolitan Orchestra”, “Prague Symphony Orchestra”, “Filarmonica della Moravia Olomouc”, “Filarmonica della Boemia Teplice”, “Filarmonica da camera di Praga”, orchestra da camera di Praga e di aver collaborato con direttori come l’ultimo assistente di Leonard Bernstein, il francese Patrick Souillot o il primo vincitore asiatico del Premio Karajan coreano Gum Nanse.

Hai eseguito, in prima mondiale, brani di compositori contemporanei registrati per stazioni radio ceche e internazionali. Potresti raccontare qualche aneddoto legato a questa straordinaria esperienza?

Uno dei più autorevoli compositori cechi per fisarmonica è Václav Trojan. In suo onore ho costituito il trio di Trojan in una forma non tradizionale (violino-chitarra-fisarmonica), per il quale ha composto di più. Tuttavia, il mio compagno di musica nella vita è il direttore emerito del Conservatorio di Praga e anche Pavel Trojan, noto al pubblico della fisarmonica. Ho eseguito in prima assoluta le sue composizioni, fra cui Astoriana sul tema di Astor Piazzolla al concorso di Castelfidardo. Ci sono svariati aneddoti, riguardanti i due compositori, che testimoniano un rapporto non proprio “familiare”. Dunque, ho chiesto a Pavel Trojan di scrivere una composizione che chiarisse questo aspetto. Così, quindi, è nata l’opera intitolata Variazioni su un Tema e una Memoria di Václav Trojan, in cui Pavel gli rende omaggio nonostante tutto, poiché lo considera sempre e comunque il suo modello.

Rappresenti la scuola di fisarmonica ceca in organizzazioni internazionali e, inoltre, sei stato presidente di giurie in concorsi conosciuti a livello mondiale. A tuo avviso, qual è la prima dote artistica che ogni giovane fisarmonicista dovrebbe possedere nel suo bagaglio?

Ogni anno, in molti concorsi internazionali, incontro nuovi artisti oppure ripetutamente volti famosi. So che la maggior parte di loro ha talento, diligenza, tecnica, conoscenza. Ciò che li contraddistingue, però, è l’unicità di ognuno di loro, la capacità di sapersi presentare e coinvolgere, di essere interessanti sia per gli ascoltatori che per i giurati. Mi rendo conto, allo stesso tempo, che hanno perso tanti punti ai miei occhi, perché non potevano affermarsi nel loro percorso professionale, non potevano dare qualcosa in più, qualcosa che attirasse l’attenzione, anche quella degli organizzatori. È un’esagerazione dire che molti talenti, seppur diligenti, siano rimasti seduti a casa o che non abbiano questi attributi. Ma a me colpisce profondamente un’espressività originale individuale, così come l’attitudine a creare qualcosa di nuovo, per consentirti di essere riconoscibile, di affermarti. Dico sempre questo ai miei studenti.

Ladislav HorakA proposito della tua attività didattica, attraverso la quale tieni master di fisarmonica in giro per il mondo, utilizzi un tuo particolare metodo d’insegnamento studiato ad hoc per ogni singolo allievo?

Mi avvicino individualmente ai singoli studenti e sono consapevole che ognuno di loro avrebbe bisogno di una cura didattica personale e di un proprio percorso. Il mio metodo si basa innanzitutto sulla padronanza tecnica dello strumento, attraverso la conoscenza di stili e generi diversi, fino allo sviluppo di una personalità artistica originale. Gli esercizi tecnici, per me, sono assolutamente alla base di tutto, tanto che li invento per gli studenti. Devono necessariamente conoscere la tecnica per eseguire le varie composizioni. Sono molto attendo all’aspetto tecnico di una precisa articolazione, che va appresa fin dall’inizio degli studi. E lo stesso per quanto riguarda lo stile. In questo caso il mio allievo deve completare la maggior parte degli stilemi musicali per familiarizzare con tutte le caratteristiche specifiche che portano a una corretta interpretazione. Infine, un’altra delle mie convinzioni, è che nel caso di uno studente dotato e diligente, l’insegnante giusto deve essere anche il suo manager, aiutarlo nello sviluppo della sua carriera e consigliarlo su attività che lo aiuteranno nella sua crescita musicale. Per cui, invito spesso i miei allievi ai miei concerti, li faccio suonare con i miei compagni musicali, li aiuto con borse di studio e fondazioni musicali, consiglio loro festival, partecipazioni a concorsi prestigiosi in tutto il mondo e mi prodigo per loro anche attraverso i miei contatti e i miei canali.

Soffermandosi sullo strumento, che modello di fisarmonica usi in studio di registrazione e dal vivo?

Penso che l’amplificazione di uno strumento sia più importante in questo caso. Ci sono molti modi per registrare e suonare una fisarmonica. Registrazione in studio, microfoni, inserti microfonici, stativi, uso acustico con campionatore, uso di elaborazioni, magneti su lembi: sono tutti metodi in continua evoluzione. Io stesso sono membro di un progetto che sta sviluppando una registrazione originale per fisarmonica presso l’Accademia di Musica di Praga e sono lieto che ci stiamo avvicinando, appunto, al metodo originale.

Attualmente stai lavorando a nuovi progetti discografici?

Attualmente sto preparando altre registrazioni. Innanzitutto l’incisione di un disco per il giubileo del compositore Pavel Trojan. Saranno sia brani solistici (Sonatina o Capriccio) che da camera, una fisarmonica con clarinetto, chitarra, marimba e pianoforte, un duo di fisarmoniche, una composizione per fisarmonica e un quartetto d’archi. Seguirà una registrazione della viola. Ho già registrazioni in duo con violoncello e anche con violino, e ora mi è stato proposto di registrare un disco con uno strumento estremamente interessante dal punto di vista sonoro. Incideremo brani di compositori cechi contemporanei, ma anche, ad esempio, composizioni di Astor Piazzolla, come Noche o Violentango, che sono state adattate per noi direttamente dal famoso direttore d’orchestra italiano Gian Luigi Zampieri. Ultimo ma non meno importante, attendo con impazienza nuove composizioni del mio progetto Nuova Musica per un Secondo per fisarmonica, con altri strumenti che registreremo per la radio ceca.

 

GUARDA IL VIDEO