Paesaggi sonori che invitano a scrutare l’orizzonte, fra introspezione, placidità e, al contempo, vivacità e solarità. Solstice è la nuova fatica discografica del duo formato dal bandoneonista Paolo Russo (in questo album anche al pianoforte, tastiere e percussioni) e dal chitarrista Jeppe Holst. L’album consta di dieci brani originali frutto della rigogliosa vena compositiva di Russo e Holst. Bandoneonista, pianista, compositore e arrangiatore dall’animo nobile, particolarmente espressivo, capace di raccontarsi e descriversi in note con disarmante spontaneità, Paolo Russo è uno fra gli specialisti italiani del bandoneon più talentuosi e audaci degli ultimi vent’anni. Nato e cresciuto a Pescara, ma stabilitosi in Danimarca ormai dal lontano 1996, nel corso della sua carriera ha inciso più di cinquanta dischi sia da leader che da sideman e, grazie alle sue doti, ha condiviso palco e studio di registrazione con parecchi musicisti di caratura nazionale e mondiale come Kenny Werner, Jesper Bodilsen, Stefano Bollani, Paolo Fresu, Gianluigi Trovesi, Nico Gori, Joe Barbieri, Marcello Di Leonardo, soltanto per nominarne alcuni. Le sue qualità vengono sempre riconosciute in tutto il mondo, in nazioni come Argentina, Uruguay, Brasile, Giappone, Isole Faroe, Tailandia, Tanzania, Mozambico, Algeria, Russia, Stati Uniti, Cuba, Germania. Jeppe Holst è un chitarrista e compositore danese dal profondo senso estetico, dallo stile intriso di cantabilità, lirismo e levità interpretativa. Impegnato sovente in tour in tutta Europa, è in grado di orbitare con grande consapevolezza attorno a diversi generi musicali, mosso dalla sua notevole poliedricità, inesauribile curiosità stilistica, quella stessa curiosità che lo ha spinto a sperimentare e suonare una chitarra a sette corde di nylon, spaziando dal jazz alla musica proveniente dal Sudamerica, il tutto speziato con ingredienti stilistici di matrice scandinava. In Solstice, da co-leader insieme a Paolo Russo, esprime il suo eclettismo proprio imbracciando la sette corde. A Solidão è un’aggraziata bossa nova, genere musicale appartenente alla Musica Popolare Brasiliana tanto caro a Paolo Russo. Qui l’eloquio del bandoneonista è assai ispirato, denso di pause, silenzi e spazi che alzano il livello del pathos, sempre nel segno di una musicalità soulful. Il clima esotico di Solstice, composizione eponima, è ricco di fascino. In questo brano Russo (al bandoneon) si cimenta in una ricerca intervallare di ottima fattura, figlia di inebrianti preziosismi armonici, brillantemente supportato dal comping di Jeppe Holst, che nella sua elocuzione si esprime con classe e leggiadria comunicativa. Funk de Bandoneon si apre e si sviluppa con delle soluzioni armoniche molto interessanti. Paolo Russo (sempre al bandoneon) dipinge traiettorie sonore eteree, attraverso nuance timbriche e dinamiche intense. Il tema di Calixto Mixto, fin dalle primissime battute, cattura l’attenzione. Qui il bandoneonista e il chitarrista dialogano con toccante finezza espressiva e calore interpretativo, impreziosendo la loro conversazione con sonorità intriganti. Da The Prayer, all’istante, si percepisce il mood spirituale e sentimentale del brano, dagli echi gospel. Il discorso improvvisativo di Holst è volutamente sottrattivo, in cui ogni singola nota è concepita ed eseguita quasi come se fosse sussurrata. Russo (ancora una volta al bandoneon), sulla stessa lunghezza d’onda del suo partner musicale, dà vita a un solo icastico, carezzevole. Solstice, un disco che unisce il linguaggio della Musica Popolare Brasiliana a quello più vicino all’ambito eurocolto, in cui non mancano colorazioni mediterranee, è un sano nutrimento per la sfera emozionale. Tutto ciò che viene eseguito e interpretato, dalla prima all’ultima traccia, non è mai manieristico (nell’accezione negativa del termine). Ma, esattamente al contrario, Solstice è un album concepito come se fosse un generatore di buone vibrazioni, di sensazioni positive, dove il vero e nobile intento artistico è quello di fare breccia nel cuore dell’ascoltatore in modo genuino, generoso, senza un minimo di autocompiacimento.
(Foto di Jan Olsen)
Duo Russo • Holst, Solstice
Etichetta discografica: Zina Zinetti Music
Anno produzione: 2024