Forse, la tromba “messicana” di Per un pugno di dollari Ennio Morricone l’aveva nel sangue fin della nascita. Figlio di un trombettista (Mario), era nato a Roma il 10 novembre 1928 e proprio in tromba si era diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia sotto la guida di Umberto Semproni e, naturalmente, in composizione, con Goffredo Petrassi.
Ennio Morricone è stato, superfluo ricordarlo, uno dei massimi autori di colonne sonore per il cinema, dalla commedia all’italiana agli spaghetti western di Sergio Leone, da Bellocchio e Pontecorvo ai kolossal hollywoodiani, dai Leoni d’Oro di Venezia agli Oscar alla carriera e per il film The Hateful Eight di Quentin Tarantino. Cinque nomination, più di quattrocento colonne sonore originali, tutte drammaturgicamente incisive ed evocative e musicalmente singolari, che gli sono valse, tra l’altro, una stella nella Hollywood Walk of Fame (2016) e il titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2017). Accanto e ancor prima del cinema ci furono il varietà, la rivista, il teatro, la radio e la televisione, la frequentazione assidua e appassionata del jazz e la «militanza» tra le fila della musica d’avanguardia attraverso il gruppo di “Nuova consonanza”. E poi, le docenze all’Accademia Chigiana e all’Internationale Seminär für Filmgestaltung di Basilea, e i libri: di memorie e di approfondimento sulla musica per il cinema.
Ennio Morricone ci ha lasciato all’età di novantuno anni. È morto all’alba del 6 luglio, in una clinica romana per le conseguenze di una caduta. I funerali si terranno in forma privata perché, come lo stesso Maestro ha lasciato scritto nel proprio testamento, “non voglio disturbare”.