Ivano Battiston e gli Archi dell’Orchestra Filarmonica di Torino

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Martedì 13 Maggio 2014 Torino, Conservatorio “Giuseppe Verdi” ore 21
Gli Archi dell’Orchestra Filarmonica di Torino
Sergio Lamberto maestro concertatore
Ivano Battiston fisarmonica
 
RESPIRI 
 
Gustav Holst
Brook Green Suite per archi
 
Fabrizio Festa
Concerto per fisarmonica e archi
commissione Oft – prima esecuzione assoluta
 
George Antheil
Serenade n. 1 per archi
 
Astor Piazzolla
Violentango, Tristango e Libertango
(versione per fisarmonica e archi di Ivano Battiston)
 
Prova generale aperta al pubblico: Domenica 11 Maggio 2014 – Torino, Conservatorio “Giuseppe Verdi” – ore 17
(Intero: 10 euro – Ridotto: 8 euro)

 

Ivano BattistonA maggio l’Orchestra Filarmonica di Torino presenta un concerto da ascoltare a pieni polmoni!

Solista della serata Ivano Battiston, fisarmonicista straordinario e profondissimo interprete, che approda sul palcoscenico dell’Oft dopo i successi con le più stimate istituzioni della musica colta e le prestigiose collaborazioni con orchestre come I Solisti di Mosca di Yuri Bashmet, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra d’Archi Italiana, i Pomeriggi Musicali di Milano, l’Opera de Lyon…

A Battiston è dedicato il Concerto per fisarmonica e archi di Fabrizio Festa, compositore, direttore d’orchestra, critico musicale, docente, pianista di matrice jazz che torna per la terza volta a scrivere su commissione dell’Orchestra Filarmonica di Torino. Il suo Concerto, eseguito in prima assoluta, è strutturato in cinque movimenti, alcuni dei quali direttamente ispirati alla natura alternati a due adagi dall’andamento meditativo, caratterizzati da un dialogo molto intenso tra solista e orchestra. La partitura mette in luce le qualità espressive della fisarmonica e il sorprendente virtuosismo di Battiston inserito in una più ampia dialettica con gli archi, che contribuiscono a tessere la trama e l’ordito della composizione.

Il dialogo avvincente tra fisarmonica e archi proseguirà con le trascrizioni di tre celeberrimi brani di Astor Piazzolla – Violentango, Tristango e Libertango – pensate dallo stesso Ivano Battiston proprio per esaltare l’energia ritmica e lo struggimento melodico di queste pagine, caratteristiche valorizzate dal continuo gioco di rimandi che fanno emergere ora l’orchestra ora la fisarmonica o il violino solista in una stretta interazione tra le parti.

Incorniciano la serata due rarità attraversate dal vento: la Brook Green Suite di Gutav Holst – un piacevole brano per archi ispirato alle melodie tradizionali inglesi – e la vivace Serenade n. 1 di George Antheil, contraddistinta da una forte componente ritmica e dal mood jazzistico.

Biglietti in vendita presso la sede dell’Orchestra Filarmonica di Torino (via XX Settembre 58 – lun-mec-ven ore 9.30-13.30 mar-gio ore 14-18) e mezz’ora prima del concerto presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi”, a euro 21, 15, 8.
Per informazioni tel. 011 533387 – biglietteria@oft.it

Ufficio stampa – Orchestra Filarmonica di Torino

 

In questo mio Concerto per fisarmonica e orchestra d’archi – scrive Fabrizio Festa – convergono due sodalizi artistici: da un lato quello con Ivano Battiston, dall’altro quello con l’Orchestra Filarmonica di Torino, che già mi ha commissionato in passato altre opere. Una felice convergenza, dunque, che trova in questo nuovo lavoro un esito particolare.

La collaborazione con Ivano Battiston, infatti, oltre ad essersi concretizzata su terreni diversi, ha avuto come frutto recente la commissione di un brano per il Quartetto Italiano di Fisarmoniche, dal titolo Pioggia, Vento, Luce. Si è trattato di un’occasione per me importante per approfondire ulteriormente lo studio della composizione per fisarmonica, strumento al quale in questi ultimi anni ho dedicato una specifica attenzione, sollecitata peraltro da molti esecutori diversi.

A quel Quartetto s’ispira anche questo nuovo Concerto. Diviso in cinque movimenti, la scrittura della parte solistica è spesso giocata più sulle qualità espressive della fisarmonica, che non sul virtuosismo, sebbene a quest’ultimo, poiché si tratta in ogni caso di un concerto per solista e orchestra, ho lasciato un suo spazio. La dialettica tra solista e archi è molto accentuata, l’uno e gli altri contribuendo a tessere sia la trama, sia l’ordito della composizione. I cinque movimenti sono legati tra loro da un motivo ispiratore extramusicale: quelli dispari hanno carattere naturalistico (Presto al mattino, Corrono le nuvole, Mattino), mentre i due pari sono indicati come Preghiera Prima e Preghiera Seconda. Dunque, anche nella titolazione c’è un riferimento al già citato Quartetto per fisarmoniche, questo Concerto costituendo intenzionalmente un ulteriore sviluppo di quanto già realizzato in quel precedente lavoro.

 

Fabrizio Festa, compositore e direttore d’orchestra, dopo una lunga attività professionale come pianista, in particolare in ambito jazzistico, il suo impegno si è incentrato sulla composizione, colta e applicata. I suoi lavori, sia cameristici sia sinfonici, sono stati eseguiti negli Stati Uniti (dove tra l’altro è stato ospite della Juilliard School of Music e del Brooklyn College of Music, e suoi brani sono stati eseguiti alle Carnegie Hall ed in altre importanti sale concertistiche statunitensi), in Canada, Cile, Argentina, Brasile, Perù, Russia, Gran Bretagna, Olanda, Germania, Francia, Svezia, Belgio, Repubblica Ceca, Svizzera, Lituania, Grecia, Turchia, Cina, Azerbajan e Libano, oltre che in Italia. Alcuni tra i più importanti teatri italiani (Opera di Roma, Massimo di Palermo, Comunale di Bologna, Valli di Reggio Emilia, ecc.) gli hanno commissionato pagine sia sinfoniche, sia operistiche, sia per il balletto. Si esibisce regolarmente con diversi ensemble, con i quali ha compiuto tour in Sud America, ed Europa, esibendosi, tra l’altro, anche al Teatro Colòn di Buenos Aires nell’ambito del Festival “Encuentros”, e al Museo Guggenheim di Bilbao per il BBK Festival e in Messico al Festival Cervantino. In Italia è stato ospite tra l’altro del Cantiere d’Arte di Montepulciano, del Festival della Filosofia di Modena, del Festival Internazionale Santo Stefano, del Festival delle Nazioni, e di molte tra le principali istituzioni teatrali nazionali. Tra le più recenti, segnaliamo “Vite”, dramma musicale su testo di Eugenio Baroncelli, pubblicato da Sonzogno, prodotto nel 2012 dal Lugo Opera Festival.
Tra i suoi lavori in ambito jazzistico segnaliamo la collaborazione con il chitarrista e compositore Al Di Meola, avviatasi nel 2000 con la registrazione del cd “The Grande Passion” (Telarc, 2000), dove ha collaborato in veste di orchestratore e direttore d’orchestra alla testa della Toronto Symphony Orchestra.
Tra le sue pubblicazioni, segnaliamo: “Musica: usi e consumi” (Pendragon, Bologna, 2009) e “Musica. Suoni, segnali, emozioni” (Editrice Compositori, Bolong,a 2010).
È direttore artistico del Concorso Internazionale di Composizione “2 Agosto” e consulente della Fondazione Musica Insieme.
È membro dell’Associazione Nazionale dei Critici Musicali.
Presso il Conservatorio di Ferrara insegna Composizione per la Musica Applicata alle Immagini all’interno del Biennio di Specializzazione in Musica Applicata, del quale è coordinatore.
 
 
Ivano Battiston ha studiato fisarmonica con Salvatore di Gesualdo diplomandosi con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore al Conservatorio di Castelfranco Veneto. Nel 1978 ha vinto il primo premio al XXVIII Trophée Mondial de l’Accordeon e successivamente ha conseguito anche i diplomi di musica corale e di fagotto, approfondendo anche lo studio della composizione con Bruno Coltro.
Si è esibito per prestigiose istituzioni musicali italiane (Amici della Musica di Firenze, Padova e Vicenza, Nuove Sincronie e Serate Musicali di Milano, Nuovi Spazi Musicali di Roma, Società del Quartetto di Vercelli, G.O.G. di Genova, Unione Musicale di Torino, Biennale Musica di Venezia, Accademia Chigiana di Siena, Bologna Festival…) e straniere in tutta Europa, nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Russia e in Sudamerica.
Come solista di fisarmonica ha suonato con alcune tra le più importanti orchestre: I Solisti di Mosca di Yuri Bashmet, l’Orchestra della Radiotelevisione Slovena di Ljubljana, la Quad City Symphony Orchestra Filarmonica di Torino (Stati Uniti), l’Orchestra della Rai di Torino, l’Orchestra d’Archi Italiana, le Orchestre Milano Classica e I Pomeriggi Musicali di Milano, la Sinfonica di San Remo. Si è esibito inoltre con l’Orchestra Sinfonica dell’Emilia Romagna “Arturo Toscanini” e con l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna in occasione del concerto finale della settima e diciassettesima edizione del Concorso Internazionale di Composizione “2 Agosto” e con l’Orchestra da Camera di Krasnojarsk, Russia, in occasione del Festival Siberia – Italia (edizioni 2004, 2005 e 2007) e nel 2011. Ha collaborato con le orchestre dell’Opera de Lyon e dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, con l’Orchestra da camera di Padova e del Veneto, l’Orchestra Giovanile Italiana e l’Ensemble Musica / Realtà di Reggio Emilia. Sono suoi partner abituali musicisti del calibro di David Bellugi, Mario Brunello, Pamela Hebert, Vinko Globokar, Umberto Clerici, Vittorio Ceccanti, Alexander Lonquich, Daniela De Santis, Marina Popadić, Ivano Paterno, Luca Provenzani, Faye Nepon, Eugenia Amisano, Avi Avital, Enzo Caroli.
La sua discografia comprende incisioni per le editrici Belumat, Warner Fonit, P.A., Velut Luna ed Ema Records in collaborazione con i musicisti Mario Brunello e l’Orchestra d’Archi Italiana, David Bellugi, Faye Nepon, Avi Avital e Stefano Malferrari.
Pubblica per la Berbén di Ancona.
È titolare della cattedra di fisarmonica al Conservatorio di Firenze e ha tenuto masterclass in Italia, Germania, Finlandia, Croazia, Albania, Serbia, Regno Unito, Russia e Stati Uniti.
 
 
Frutto del lavoro appassionato e costante di Sergio Lamberto, primo violino dell’Oft e animatore indiscusso della formazione, Gli Archi dell’Orchestra Filarmonica di Torino hanno ormai raggiunto una meritata autonomia, pur senza venir meno al loro ruolo di cuore pulsante dell’intera orchestra. I solisti con i quali hanno collaborato, il pubblico e la critica riconoscono nelle loro esecuzioni la fondamentale attenzione al dettaglio, ma anche l’allegria e la partecipazione emotiva che caratterizza ogni concerto, segno tangibile del piacere che ogni membro del gruppo prova nel fare musica.
Nelle scorse stagioni, gli Archi dell’Orchestra Filarmonica di Torino hanno suonato, oltre che a Torino, in numerosi centri piemontesi e italiani, tra i quali Napoli, Venezia, Trieste, L’Aquila, Ferrara, Bari, Bergamo, Campobasso, La Spezia, Pescara, Pinerolo, Salò, Viterbo, Monforte d’Alba, Venaria Reale, Sulmona, Savona, Messina e in Svizzera, insieme a solisti come Anna Kravtchenko, Giampaolo Pretto, Chloë Hanslip, Leticia Moreno, Liza Ferschtman, Mihaela Martin, David Geringas, Isabelle van Keulen, Robert Cohen, Filipp Kopachevsky, Filippo Gamba, Emanuele Arciuli, Enrico Bronzi, Simonide Braconi, Giuseppe Albanese.
 
 
Sergio Lamberto è stato primo violino solista dell’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, dell’Orchestra da Camera di Torino, dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese e dal 1991 ricopre lo stesso ruolo nell’Orchestra Filarmonica di Torino. È il violinista del Trio di Torino (con Giacomo Fuga e Umberto Clerici), con cui ha vinto il primo premio di musica da camera al Concorso Internazionale “Viotti” di Vercelli nel 1990, il secondo premio all’International Chamber Music Competition di Osaka e al Concorso Internazionale di Trapani.
Con il Trio di Torino ha suonato nell’ambito dei più importanti festival e per le più prestigiose associazioni musicali in Italia, Austria, Germania, Svizzera e Giappone, effettuando inoltre incisioni discografiche per l’etichetta RS.
È primo violino concertatore de Gli Archi dell’Orchestra Filarmonica di Torino, formazione con la quale ha tenuto concerti nelle più prestigiose sedi concertistiche italiane, collaborando con solisti di fama internazionale. Dal 1982 è docente di violino presso il Conservatorio di Torino.Recentemente ha ricoperto il ruolo di preparatore dei primi violini presso l’Orchestra Giovanile Italiana a Fiesole e dal settembre 2013, su invito di Enrico Dindo, collabora con I Solisti di Pavia nel ruolo di primo violino.