64° Festival di Spoleto: la musica torna in primo piano

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Pappano - Veaute - De AugustinisSpoleto, giovedì 26 novembre 2020. La conferenza stampa della neodirettrice Monique Veaute lancia un messaggio chiaro agli oltre sessanta giornalisti collegati su piattaforma: a partire dalla prossima edizione (la 64ͣ), la musica tornerà in primo piano al Festival dei due Mondi. E a sottolineare il proposito, anzi, il progetto, accanto a lei ci sono tre figure di spicco del panorama musicale internazionale, che dei prossimi Festival saranno protagonisti: Iván Fischer, Direttore musicale e artistico della Budapest Festival Orchestra, Antonio Pappano e Michele dall’Ongaro, rispettivamente Direttore musicale e Presidente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Entrambe le Istituzioni saranno partner dello Spoleto Festival, anche con le orchestre in residenza per le prossime cinque stagioni, “passo fondamentale per realizzare produzioni originali”. Alle due prestigiose compagini sinfoniche sono affidati i concerti di apertura e di chiusura della 64ͣ edizione del Festival dei Due Mondi. Iván Fischer dirigerà la Budapest Festival Orchestra nel concerto di apertura di venerdì 25 giugno 2021 con pagine di Milhaud, Satie e Ravel. Al direttore Antonio Pappano e a Santa Cecilia è affidato il gran finale del 11 luglio 2021, con Rossini, Fazil Say e Rimsky-Korsakov.
Budapest Festival Orchestra - FisherMonique Veaute ha sottolineato la rilevanza internazionale del Festival delle arti performative più antico d’Italia e ha ricordato l’intuizione visionaria di Gian Carlo Menotti, premio Pulitzer per la musica nel 1955, che istituì la manifestazione nel 1958, trasformando “uno scrigno di storia e bellezza qual è la città di Spoleto nel più innovativo centro per l’arte dello spettacolo in tutte le sue manifestazioni. Gli spettacoli in programma saranno costruiti partendo dai magnifici luoghi che li ospitano, e tutta la città di Spoleto sarà parte di un grande progetto artistico condiviso”. Dopo anni di una sorta di damnatio memoriae nei confronti del Maestro Menotti, anche questa affermazione di Monique Veaute, che dovrebbe avere carattere di prassi, diventa una “notizia”. Una notizia della quale non possiamo che essere felici.
Accademia Santa Cecilia - Pappano - Musacchio - Ianniello - PasqualiniLa musica, dunque: con una proposta che spazierà dalla classica alla contemporanea, dal barocco all’elettronica, e includerà concerti sinfonici e da camera, produzioni d’opera, istallazioni multimediali e live performance. “Durante il Festival” – ha detto Iván Fisher – “trasformeremo Spoleto in una cittadella della musica con tanti concerti in luoghi diversi e inusuali”. Altrettanto entusiasta Michele dall’Ongaro, “felice di poter collaborare attraverso tutte le nostre attività, che sono molto articolate: naturalmente il Maestro Pappano, l’Orchestra e il Coro ma anche le nostre formazioni giovanili, gli studenti dei corsi di perfezionamento, mentre l’attività scientifica e musicologica sarà sviluppata nel nome di Dante con un convegno internazionale che immaginiamo sia di grande interesse per gli studiosi”.
Messaggi importanti per il Festival dei Due Mondi e per la città che lo ospita, ma anche per la musica nel suo complesso, in un momento così difficile in cui è arduo immaginare progetti proiettati nel futuro.