“Qui si canta in altro modo”

Simone Baiocchi, “Cantori romani. Musica sacra a Roma nei ricordi di Otello Felici”

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Cantori romani (copertina libro)Mi capita, a volte, d’imbattermi in libri, che avrei il dovere professionale di recensire, i cui titoli mi lasciano indifferente. O, addirittura, sembrano preannunciarmi interminabili ore – o giorni – di tedio. Allora, quei libri li poso in un angolo della mia libreria: senza occultarli completamente, ma a far capolino affinché non mi dimentichi del tutto di loro. I libri, però, si sa, sono permalosi. Alcuni, sappiatelo, anche narcisisti. Ed ecco, allora, che, pur di farsi notare, ne inventano delle belle: catturano un raggio di sole che filtra dalle persiane per rendersi più visibili; oppure, mentre li sposti, magari per nasconderli meglio, lasciano cadere un comunicato stampa che l’editore ha inserito tra i fogli e che, giocoforza, non puoi fare a meno di leggere; o, ancora, si aprono (per caso?) su una pagina sulla quale è impressa una frase che cattura la tua attenzione…

È proprio quel che mi è accaduto con Cantori romani. Musica sacra a Roma nei ricordi di Otello Felici di Simone Baiocchi. La pagina in questione? Quella con cui inizia il III capitolo, intitolato “San Salvatore in Lauro”. Da devoto ammiratore di Goffredo Petrassi ho ricordato immediatamente che proprio lì, presso quella chiesa, sorgeva la scuola elementare “Angelo Braschi”, che, conferma l’autore, aveva “un particolare indirizzo musicale: in quelle aule si erano formate generazioni di musicisti, non solo cantori ma anche strumentisti e compositori che nel canto sacro e nella pratica delle cantorie di Roma avevano mosso i loro primi passi dell’arte musicale”. Tra di loro, per l’appunto, il Maestro Petrassi e, svariati anni dopo, Otello Felici, a cui il libro edito da Zecchini (2021) è dedicato. Per dirla con il Poeta, “galeotta fu la pagina…”. Nel giro di un istante era nato l’amore per questo testo, nel giro di qualche ora la sua lettura era consumata. E non solo per il richiamo a Goffredo Petrassi. Tanti altri sono gli argomenti trattati, capaci di suscitare interesse.

Il libro di Simone Baiocchi è, dunque e innanzitutto, la storia – personale e professionale – di Otello Felici (classe 1924), cantore pontificio (come recita il sottotitolo). Vicissitudini umane di grande intensità, fatte di studio, di sacrifici, di passione, di successi come di tragici lutti, raccontate a partire dalla testimonianza diretta che l’autore ha avuto la fortuna di raccogliere con l’approccio dell’antropologo culturale e dello studioso di storia orale, ma, anche, con la sensibilità di chi stava costruendo un rapporto personale con “l’oggetto” dei propri studi, perché “ci sono incontri nella vita che aprono orizzonti nuovi, imprevisti e fino a prima di quel momento, forse anche inimmaginabili”. Di altrettanta potenza è la vicenda professionale di Felici, protagonista – uno degli ultimi – di un’epopea musicale e di una genia in via d’estinzione a causa dei tanti e profondi cambiamenti cultuali e culturali. I cantori diedero voce (è proprio il caso di dirlo) alla musica nella liturgia, dando vita ad “un universo che per secoli ha gravitato attorno alle cantorie delle principali basiliche e chiese di Roma”, che hanno segnato un’epoca. Dagli esordi infantili nella parrocchia di San Salvatore in Lauro nello storico rione Ponte di Roma alla Cappella Sistina, passando per il coro della Rai di Roma e per le tante partecipazioni cinematografiche (da Carmine Gallone a Walt Disney) in qualità di doppiatore nelle parti cantate di attori privi del dono canoro, la vita musicale di Otello Felici si è dipanata dalla Roma di Pio XI agli scenari internazionali della seconda metà del Novecento tra esecuzioni di musica antica e contemporanea – anche sotto la guida di direttori come Wilhelm Furtwängler, Leonard Bernstein e Sergiu Celibidache, di cui fu amico – e insegnamento, praticato ancora oggi.

Il libro di Baiocchi è ricchissimo e permette percorsi di lettura paralleli. Testo nel testo, ad ogni nome che incontriamo, si tratti di quello di un compositore, di un cantore, di un direttore o di un organizzatore di cori, corrisponde una nota dettagliata che ne inquadra la vita e le opere senza interrompere il ritmo della narrazione che si fa, a tratti, anche divertente quando le frasi in romanesco di Otello Felici vi si affacciano felicemente, contribuendo a disegnare, con pochi schizzi, il ritratto di una Roma scomparsa come quella degli acquerelli di Ettore Roesler Franz.

La cosa da cui, però, Simone Baiocchi è rimasto maggiormente colpito, da studioso, compositore ed esecutore da sempre attento alla musica per la liturgia, è stata “quel particolare modo di cantare” dei cantori romani “che non avevo mai udito da nessun’altra parte […], un modo di declamare in canto”. Lo stesso stupore, rivela Baiocchi, lo aveva manifestato, nel 1942, il Maestro Domenico Bartolucci, che, arrivando a Roma per studiare al Pontificio Istituto di Musica Sacra, scrisse così al proprio Maestro Francesco Bagnoli che si trovava a Firenze: “Maestro, ho inteso che qui si canta in altro modo”.

 

Simone Baiocchi ha compiuto gli studi presso il Conservatorio “Gioachino. Rossini” di Pesaro, conseguendo i diplomi di Composizione, Organo e Composizione Organistica, Musica Corale e Direzione di Coro. Ha diretto numerosi cori e orchestre, in ambito professionistico e amatoriale, e ha lavorando per importanti istituzioni musicali. Dal 1991 al 1997 ha assistito ad esecuzioni e prove del coro della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”, maturando un rapporto di familiarità e di stretta collaborazione artistica con il maestro Domenico Bartolucci. In questo contesto è iniziata la sua conoscenza e il suo interesse per la pratica e la storia dell’ambiente romano della musica sacra. È membro del Consiglio Direttivo e Direttore del Segretariato Compositori dell’Associazione Italiana Santa Cecilia e della consulta dell’Ufficio Liturgico Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana.

 

Simone Baiocchi, Cantori romani. Musica sacra a Roma nei ricordi di Otello Felici

Editore: Zecchini, Varese

Anno di edizione: 2021

Pagine: 178, ill., bross., € 23,00

 

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