Le recensioni di S&M: Giulia – Francesco Cataldo

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GIULIA

Francesco Cataldo

Etichetta discografica: Alfamiusic

Anno produzione: 2020

di Gianmichele Taormina

 

Giulia - Francesco CataldoDistante da un contorto “tempo cerebrale”, lontano da talune fuorvianti urgenze discografiche, Francesco Cataldo ritorna alla sana pratica della pubblicazione con “Giulia”, suo terzo racconto in musica. Trascorsi sette anni dallo splendore narrativo di “Spaces”, dopo un relativo intervallo di studio e di profonda riflessione etica e spirituale, l’estroso chitarrista siracusano esprime con questo suo nuovo lavoro una rinnovata fase poetica. Un ciclo che si esplica su luoghi e memorie ancor più legate alla profondità della persona, al valore terraqueo di un’anima dallo spessore volutamente (in)visibile.

Tra le tracce di “Giulia” ritroviamo intatte le colorazioni di un mondo riflessivo e ponderato. Merito della presenza preziosa e incalcolabile di Marc Copland. Musicista sobrio ma dalle innumerevoli volatili traiettorie, straordinario maestro dei silenzi e degli spazi, il pianista di Philadelphia aggiunge le tessiture necessarie alle incantevoli composizioni di Cataldo.
Si ascolti ad esempio Levante dove l’elevata caratura dei due artisti si contiene per creare lo spartito perfetto. Non è di meno la finezza evocativa del dettato di Pietro Leveratto. Il suo intervento, corposo e agile, scandisce l’entità emotiva dell’affascinante tema con un solo di contrabbasso ineccepibile.

Composto dalla medesima natura riflessiva, Two Coulors disegna l’esemplare vocabolario estetico di Cataldo. Compiutamente, un prisma flessuoso scandisce la dimensione spaziale di Two Ways interpretata da Cataldo in piano solo, disponendosi sul solco di una sognante e scenografica impronta compositiva. La sobrietà di So Small So Big segna invece l’equilibrio formale di una spontanea happyness di fondo. La misura e il grande talento del chitarrista si esplica altrove nella leggerezza delle dinamiche conferite al bel tema di Joy and Pain.
Se dovessimo invece individuare le composizioni portanti di questo affascinante decalogo, di sicuro è giusto citare il resto del lavoro. Tra questi il delizioso vertice creativo raggiunto negli impasti agrodolci di Waltz For Two, l’affascinante cantabile pulsione di Giulia, lo splendido prologo de I Tuoi Colori e, in chiusura, la grazia nostalgica e incantevole di Circles, interpretata dal compositore alla chitarra baritona, piccola opera altamente rappresentativa di un epilogo impeccabile.

Inutile infine aggiungere parole superflue al ruolo rappresentato da Adam Nussbaum. La sobrietà cristallina, l’agile gioco dei piatti, la temperatura sedimentata del suo delizioso drumming, esente sempre dallo strabordare, aggiunge una spezia impagabile alla realizzazione della raccolta.
Ma è innegabilmente il chitarrista ad illuminare con la sua sapiente finezza interpretativa ogni traccia, ogni capitolo, ogni respiro di questo splendido disco. Un lavoro che rimanda alla contemplazione e all’interiorità di se stessi, con lo sguardo rivolto ai paesaggi naturali dell’anima e ad una dolcissima deriva di emozioni. Sentimenti universali dei quali Francesco Cataldo ne incarna magistralmente i colori e lo spirito.

 

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