L’organetto in versione 2.0

Alessandro D’Alessandro, “Canzoni” (Per Organetto Preparato ed Elettronica)

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Canzoni (Per Organetto Preparato ed Elettronica)Nell’immaginario collettivo, l’organetto viene considerato (erroneamente!) uno strumento solo ed esclusivamente appannaggio della musica tradizionale. Al contrario, invece, organettisti assai talentuosi come Alessandro D’Alessandro hanno dimostrato, e dimostrano tutt’oggi, che esso è anche uno strumento dalle sorprendenti caratteristiche innovative, dalle infinite possibilità timbriche, in questo caso specifico pure grazie all’utilizzo dell’elettronica. Canzoni (Per Organetto Preparato ed Elettronica) è la nuova creatura discografica di D’Alessandro che, avvalendosi della preziosissima collaborazione di alcuni noti artisti del calibro di Elio, David Riondino, Arnaldo Vacca, Sergio Cammariere, Joan Manuel Serrat, Bob Angelini, Musica Nuda (Petra Magoni e Ferruccio Spinetti), Daniele Sepe, Peppe Voltarelli, Sonia Bergamasco, Neri Marcorè, Daniele Di Bonaventura e l’Orchestra Bottoni, dà vita a un album contenente ben sedici canzoni di cui solo Tiritera delle Canzoni che Volano è un suo brano originale cofirmato con Riondino. Mentre Jamin-a (De Andrè-Pagani), Azzurro (Conte-Pallavicini), Il Manichino (Serrat-Paoli), Can’t Help Falling in Love (Peretti-Weiss-Creatore), Il Mare (Daniele), I Giardini di Marzo (Battisti-Mogol), Quello che non Voglio (Mesolella-Benni), Bingeol (tradizionale Armenia), Hu Hoppar Haren Kroka (tradizionale Svezia), Mario (Jannacci-Donaggio), Sul Porto di Livorno (Ciampi-Marchetti), I Shot the Sheriff (Marley), Ritals (Testa), Un Vestito y un Amor (Paez) e Campagna-Live (Senese-Del Prete) sono famosissime canzoni italiane e storici brani della tradizione popolare che completano la tracklist. Estremamente poliedrico, creativo e curioso sperimentatore, Alessandro D’Alessandro è uno fra i più stimati organettisti e compositori italiani della sua generazione. Sia in studio di registrazione, che dal vivo, stringe significative e prestigiose collaborazioni con numerosi nomi altisonanti del panorama artistico italiano e internazionale, fra cui: Sergio Cammariere, Rocco Papaleo, Petra Magoni, Gigliola Cinquetti, Daniele Sepe, Sonia Bergamasco, Neri Marcorè, Peppe Voltarelli, Maria Pia De Vito, David Riondino, Erica Mou, Massimo Wertmuller, Peppe Barra, Vinicio Marchioni, Eugenio Barba & Odin Teatret, Elena Ledda, Angelo Branduardi, Franco Battiato, Roberto Angelini, Roy Paci, Gabriele Mirabassi, Flo, Lucilla Galeazzi, Flaco Biondini, Daniele Di Bonaventura, Pino Marino, Edoardo De Angelis, RAP, Fratelli Mancuso, Lino Cannavacciuolo, Zibba, Tetes de Bois, Fausto Mesolella, Patrizio Fariselli e moltissimi altri ancora. Oltre ovviamente all’Italia, grazie al suo fulgido talento si esibisce in tutto il mondo, in nazioni quali Francia, Inghilterra, Lussemburgo, Svizzera, Germania, Albania, Polonia, Danimarca, Cile, solo per citarne alcune. Nel corso della sua brillante carriera ottiene diversi riconoscimenti, tra i quali la “Targa Tenco” (Miglior Album in Dialetto) nel 2017 per il disco Canti, Ballate ed Ipocondrie d’Ammore (Squilibri) realizzato insieme a Canio Loguercio, mentre nel 2022 vince il “Premio Nazionale Città di Loano per la Musica Tradizionale” proprio con il suo nuovo album Canzoni (Per Organetto Preparato ed Elettronica). È solista e coordinatore dell’Orchestra Bottoni, una particolare Big Band formata principalmente da organetti uniti alla voce e alla ritmica di Antonella Costanzo, con la quale pubblica svariati dischi fra cui Orchestra Bottoni Live candito alla “Targa Tenco” (2014), molto apprezzato dalla critica specializzata. Inoltre, compone e realizza musiche per teatro e cinema. E a proposito di nuovi progetti, eccolo presente sul mercato discografico proprio con Canzoni (Per Organetto Preparato ed Elettronica). In Il Manichino (con Sergio Cammariere e Joan Manuel Serrat), Alessandro D’Alessandro architetta un sopraffino manto armonico che si sposa amabilmente con la vocalità evocativa e narrativa di Cammariere, impreziosendo la canzone con una lodevole cura della dinamica e delle sfumature timbriche del suo organetto. La versione (riletta) de I Giardini di Marzo è particolarmente toccante. Qui l’organettista sfrutta magistralmente l’enorme potenziale espressivo del suo strumento attraverso un sapiente utilizzo del mantice, oltre a intessere intriganti variazioni melodiche e godibili sostituzioni armoniche di ottima fattura, locupletando il tutto con un maliardo uso dell’elettronica. In Quello che non Voglio (con Musica Nuda) brilla l’interpretazione, a tratti teatrale e profondamente descrittiva, di Petra Magoni. Elegantissimi gli interventi di Alessandro D’Alessandro, icastici ma dal grande appeal comunicativo. Con Canzoni (Per Organetto ed Elettronica) l’organettista riesce nel nobile intento di sdoganare il suo strumento da uno steccato stilistico troppo coercitivo, mostrando un altro volto dell’organetto, dunque rendendolo moderno, contemporaneo, trasversale, universale, esaltandone al massimo le sue peculiarità timbriche e incalcolabili potenzialità espressive, attraverso una spiccata personalità musicale, fervida creatività e ammirevole spirito d’intraprendenza e di ricerca.

 

(Foto di Paolo Soriani)

 

Alessandro D’Alessandro, Canzoni (Per Organetto Preparato ed Elettronica)
Etichetta discografica: Squilibri
Anno produzione: 2021
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