I segreti della tecnica di base del Bandoneόn – Tutorial N. 4

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Il video n. 4 analizza la posizione in piedi, che è forse la più conosciuta ed iconica del suonatore di bandoneόn nell’immaginario collettivo (sopratutto in Italia), valutando tutti i pro e i contro …
È la posizione che Astor Piazzolla ha usato per tutta la sua carriera da solista; non l’ha inventata lui, ma, senza dubbio, è lui che l’ha resa celebre! È la posizione di maggior impatto scenografico, la postura in piedi con una gamba sollevata, da al bandoneonista una immagine affascinante di potenza e di dominio che la posizione da seduto, di certo, non può avere.
Tuttavia, dal punto di vista interpretativo, ci sono più svantaggi che vantaggi …

Il primo e unico vantaggio, oltre a quello scenografico, è la possibilità di sfruttare la caduta delle casse del bandoneόn, grazie alla gravità, per ottenere una forte sonorità evitando un grande sforzo muscolare, oltre alla facilità di imprimere la corretta accentuazione, soprattutto sui brani di Piazzolla che, come descritto nel video, ha adattato la sua musica proprio per questa posizione.
Ma quali sono gli svantaggi?

Il primo è dato dall’impossibilità di avere il completo controllo del suono, poiché una volta aperto il mantice, le casse dovranno essere sorrette con le braccia, impedendo così il totale controllo delle nuances più interessanti che questo affascinante strumento può produrre. Un altro svantaggio è l’impossibilità di suonare comodamente chiudendo il mantice, sempre per il fatto che lo strumento viene sorretto in gran parte dalle braccia, ci si trova quindi costretti a suonare unicamente in fase di apertura. Altro svantaggio, sempre per lo stesso motivo, è l’impossibilità di suonare parti polifoniche complicate a due mani e di riprodurre tutti gli effetti tipici del tango che includono l’uso delle gambe.

In definitiva la posizione in piedi è da limitare, se proprio si deve usare, ai brani di Piazzolla e, comunque, andrebbe studiata solo dopo aver acquisito il totale dominio della posizione da seduto.

 

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Bandoneon FuriaFabio Furia, compositore ed arrangiatore, è considerato uno dei più importanti bandoneonisti d’Europa.

La sua attività concertistica lo ha portato ad esibirsi in tutto il mondo nelle più prestigiose sale da concerto fra cui la Dvorak Hall del Rudolfinum di Praga, il Teatro Bozar di Bruxelles, il Teatro Lirico di Cagliari, l’Onassis Culture Center di Atene e la Großer Saal di Klagenfürt.

Molto apprezzato a livello internazionale, il suo talento è noto a numerose istituzioni e festival musicali, nazionali ed internazionali. Tra gli altri: il Festival di Lubjana, l’Emilia Romagna Festival, il Festival de Nancy, il Maggio dei Monumenti (Napoli), Nei Suoni dei Luoghi, Festival Spaziomusica, Settimane musicali bresciane, Gubbio Summer Festival, Les Floraison Musicales, Recontres musicales en Lorraine.

Ha collaborato con prestigiosi musicisti ed ensemble, quali: Anna Tifu, Antony Pay, Michel Michalakakos, Franco Maggio Ormezowski, Anne Gastinel, Stefano Pagliani, Jean Ferrandis, Roberto Cappello, Solisti della Scala, Turner String Quartett, Kodàly String Quartett, Budapest String Orchestra, Hugues Leclere, Victor Hugo Villena, Hiba al Kawas, Salzburg Chamber Soloists, Orchestra Sinfonica di Kiev, Baden Baden Sinphony Orchestra, Kso Kärtner Sinfonieorchester, Quartetto Archimede, Trio Wanderer, Duo Pepicelli.

Si è esibito come solista in Italia, Canada, Messico, Croazia, Repubblica Ceca, Germania, Francia, Slovenia, Macedonia, Lituania, Austria, Spagna, Giappone, Korea, Grecia, Libano e Stati Uniti.

Inizia lo studio della fisarmonica all’età di sette anni, dapprima come autodidatta e poi sotto la guida della professoressa Eliana Zajec a Trieste. Deve tuttavia gran parte della sua formazione musicale al Prof. Corrado Rojac che, per alcuni anni durante l’adolescenza, gli impartisce lezioni di strumento, armonia e contrappunto. Successivamente, all’età di sedici anni, studia clarinetto al Conservatorio di Cagliari diplomandosi, con il massimo dei voti, in soli quattro anni, sotto la guida del M° Roberto Gander.

Si è perfezionato con alcuni tra i migliori clarinettisti del mondo tra i quali Antony Pay, Alessandro Carbonare e Wenzel Fuchs.

Parallelamente alla carriera concertistica con il clarinetto, intraprende lo studio del bandoneόn unisonoro da autodidatta. Successivamente decide di avvicinarsi al sistema bisonoro, perfezionandosi con alcuni tra i migliori bandoneonisti al mondo quali, Victor Villena e Juanjo Mosalini.

È fondatore e direttore artistico dell’associazione culturale “Anton Stadler” e dell’ Associazione “ContraMilonga”, nonché ideatore di importanti rassegne musicali quali: il “Festival Internazionale di Musica da Camera”, che giunge quest’anno alla sua XIX edizione, ARTango&Jazz Festival, la “Masterclass Internazionale di Bandoneόn” che si tiene durante il periodo estivo a Calasetta, evento capace di richiamare giovani musicisti da tutta l’Europa, “Liberevento” un importante festival letterario di cui è il direttore artistico per la parte degli eventi musicali.

È anche un apprezzato consulente musicale ed artistico, che supporta enti, associazioni e fondazioni nella programmazione di eventi e attività culturali e di spettacolo.

Si dedica, altresì alla didattica attraverso la realizzazione di corsi e masterclass per istituzioni pubbliche e private.

Dal 2014 tiene un Corso di bandoneόn e prassi stilistica del tango presso il Conservatorio di Musica “G. P. Da Palestrina” di Cagliari, unico corso ufficiale in Italia.

Collabora con la classe di Bandoneόn della Prof. Yvonne Hahn del Conservatorio di Avignone con il quale ha attivato un progetto didattico che ha sede alternativamete nei due conservatori, di Cagliari e Avignone.

Ha all’attivo varie incisioni discografiche: “ContraMilonga” (2010), “Fabio Furia in concerto” (KNS Classical – 2013), Novafonic Quartet (KNS Classical – 2015).

Suona un bandoneόn 142 della fabbrica tedesca Alfred Arnold Bandonion und Concertinafabrik Klingenthal di cui è collaboratore ed endorser. Possiede e suona anche un bellissimo bandoneόn storico Alfred Arnold “completo nacarado” del 1937, uno dei pochissimi esemplari esistenti conservati in perfette condizioni e totalmente originale.