Bercandeon, tra visione, illusione e realtà

1° Concorso Internazionale per Bercandeon

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BercandeonSi è concluso lo scorso venerdì 4 giugno il primo Concorso Internazionale per Bercandeon, un’originale e composita iniziativa ideata e promossa dal prof. Fiorenzo Bernasconi, studioso esperto di diverse arti tra cui la musica, la scrittura, cinema e fotografia, nonché co-inventore dello strumento, insieme a Stefano Caniato. La giuria, composta dallo stesso Bernasconi, Marco Zappa, Davide Bonetti, Rossano Baldini, Stefano Caniato, Riccardo Battisti, Vito Maniscalco, Vittorio Giannico, Peter Zemp e presieduta dal musicologo prof. Renzo Cresti, ha accolto le numerosissime proposte giunte da tutto il mondo (un centinaio circa) riconoscendo e apprezzando per ognuna le specificità relative agli organici coinvolti, agli stili interpretativi, alla provenienza geografica, all’età dei concorrenti e ne ha selezionate quattro finaliste. Ma a distanza di qualche giorno dalla premiazione il pensiero trasale e come in una figurativa decantazione rimanda ad una significativa domanda. Come può uno strumento esistente ancora in pochissimi “esemplari”, conoscibile dai partecipanti solo in modo teorico, aver creato così tanto fervore intorno a sé. Che sia proprio nell’impossibilità di farne personale esperienza la sua forza attrattiva? Appare abbagliante che è di questa potenza che i partecipanti hanno inizialmente nutrito il proprio estro, lasciando emergere il desiderio/bisogno di superare ogni sorta di limite. Le partiture nascono da una sorta di illusione dello strumento, testimoniano questa spinta in perfetto stile borgesiano e ci invitano a riconoscere e confidare che l’arte e il caleidoscopico pensiero con cui si esprime rappresentano patrimonio umano ancora inestimabile ed inesauribile da cui liberamente attingere. Come rinunciare poi alla tentazione della traccia di ispirazione del concorso? Di certo “La montagna incantata” di Thomas Mann ha prodigiosamente caricato di contenuti e motivazioni. C’è davvero da complimentarsi con tutti coloro che hanno contribuito a costruire questa stimolante dinamica tanto che si è pensato di gratificare non solo i finalisti, ma tutti per merito regalando a chi ha gradito la proposta di fare parte di un’antologia di prossima uscita in una collana editoriale sempre a cura di Bernasconi. Giungono in finale: Nauris PriKsans dalla Lettonia – premio per i giovani con “Der Zuabergberg”, Julian Calarco dall’Argentina – terzo premio con “Sogno fra la neve”, Marilena Licata dall’Italia – secondo premio con “Madame Chauchat”, Gerson Batista dal Portogallo – primo premio con “Subindo a Montanha”. Se Thomas Edison diceva che “La visione senza esecuzione è illusione”, si può concludere che questo concorso internazionale, attraverso la visione dei compositori e l’esecuzione dei musicisti, ha trasformato il Bercandeon da magica illusione a magica realtà.

 

Ascolta i brani brani vincitori eseguiti da Stefano Caniato, Rossano Baldini, Davide Bonetti