Ribelli, marginali, devianti

L. Aversano, O. Caianiello, M. Gammaitoni (a cura di), “Musiciste e compositrici. Storia e storie”

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Musiciste e compositrici - L. Aversano, O. Caianiello, M. GammaitoniDi compositrici e direttrici d’orchestra questa rubrica si è occupata in alcune occasioni (le poche in cui è stato possibile, vista la scarsa letteratura sul tema), anche assai recenti. E se il libro di cui mi accingo a scrivere proprio recente non è (SEdM, 2021), attualissimo ne è, però, il contenuto. Attualissimo quanto remoto. E, perciò, tanto più deplorevole si rivela il disinteresse di cui è stato e continua a essere oggetto da parte della storiografia musicale. Il Northon Grove Dictionary of Women Composers dedica cinquecentosedici pagine a brevi biografie di compositrici e la Oxford Library ne registra milleduecento. Eppure, solamente le opere dell’1% di queste artiste viene eseguito e nessuna di loro viene nominata nei manuali italiani di storia della musica…  Digitate, poi, la parola compositrice su Google e riceverete questa definizione: “Macchina automatica per eseguire una composizione tipografica”. Provare per credere… A colmare questo colpevole vuoto culturale contribuisce, da alcuni anni, un gruppo di ricercatori e ricercatrici con varie iniziative, tra cui la collana editoriale “Voci di musiciste”, diretta da Luca Aversano, Bianca Maria Antolini, Orietta Caianiello e Milena Gammaitoni. La mission del progetto è chiaramente espressa nell’introduzione del suo primo frutto, Musiciste e compositrici. Storia e storie: “Obiettivo della collana”, scrivono Aversano e Gammaitoni, “è moltiplicare le occasioni di visibilità e di approfondimento storico-critico delle compositrici attive nel passato e nel presente […]”. E ancora: “In sintesi, le musiciste sono state oggetto di censura, pregiudizi e stereotipi ghettizzanti e marginalizzanti, tanto da essere stigmatizzate come esempi di una tripla devianza: quella di essere donne ribelli ai costumi dell’epoca, di esercitare un’arte considerata marginale rispetto ad altre espressioni artistiche, di essere artiste e dunque per tradizione individui devianti, o stravaganti nel migliore dei casi”.

Per dicembre 2023, è prevista la pubblicazione del secondo volume, di cui, sicuramente, parleremo. Soffermiamoci, intanto, sul primo, nel quale le “voci di musiciste” prese in considerazione in diciotto saggi di altrettante/i autrici e autori (frutto del lavoro di ricerca svolto in occasione del Festival “Le Compositrici” e delle Giornate di Studio “Le Musiciste”, dal 2015 al 2019), spaziano dalla Roma antica all’Italia di oggi, passando per il Medioevo delle trobairitz, il Rinascimento, il Barocco, la Russia di Caterina II e l’età Vittoriana; da Héléne de Montgeroult e Zeneide Lebzeltern a Ethel Smyth, Teresa Procaccini e Sofija Gubajdulina, compositrice particolarmente cara sia a chi questo giornale lo scrive, sia a chi lo legge.

Per avere uno sguardo complessivo su un lavoro che intende risarcire queste donne sotto il profilo artistico e che apre la strada a un approccio metodologico in cui s’incontrano sociologia e musicologia, discipline rappresentate bene e con un buon equilibrio da autori e autrici dei contributi, consiglio di soffermarsi (in particolar modo, ma non esclusivamente, ça va sans dire) sul saggio di Milena Gammaitoni, “Un’analisi sociologica: le musiciste nella cultura e nella lotta per i diritti sociali”, che delinea una sorta di quadro d’insieme del progetto, portandone alla luce i temi centrali e i nodi cruciali.

Gammaitoni osserva come le musiciste europee e americane siano state e siano ancora oggi spesso anche impegnate sul fronte delle battaglie per il riconoscimento dei diritti delle donne. E come le loro vite abbiano espresso ed esprimano una forte sinergia tra opere e identità sociale, con storie che “definiscono un agire sociale in cui lo spazio privato e lo spazio pubblico si uniscono”. Un sintetico quanto dettagliato excursus storico dalle trobairitz del Medioevo alle jazziste e alle cantanti blues del Novecento, fino alle “trovatrici rivoluzionarie” come Violeta Parra (1917-1967), madre della Nueva Canción Chilena, o alle rapper del nostro tempo conferma questo processo di identificazione.

E se oggi, conclude Milena Gammaitoni, le musiciste occidentali e le studiose non hanno più, davanti a loro, ostacoli formali che ne impediscano l’accesso all’alta formazione o alla docenza, la loro lotta non può considerarsi conclusa e consiste nel “poter divulgare e rappresentare le centinaia di opere create fin dall’antichità, e di poter accedere facilmente a ruoli di direzione artistica nei teatri e nelle orchestre stabili”.

Luca Aversano è professore ordinario di Musicologia e Storia della musica all’Università Roma Tre (Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo). Dal 2011, è membro del consiglio direttivo dell’ADUIM (Associazione fra Docenti Universitari Italiani di Musica), di cui è attualmente segretario. Dal gennaio 2018, è Presidente della Fondazione Roma Tre Teatro Palladium. Membro del comitato direttivo di diverse riviste scientifiche, dal 2016 dirige la collana “Musica e Spettacolo” edita da Quodlibet (Macerata – Roma).

Orietta Caianiello, diplomata in pianoforte sotto la guida di Aldo Tramma presso il Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli, ha continuato gli studi in Germania (Detmold) con Werner Genuit, e a Londra con Peter Feuchtwanger. Ha seguito corsi di perfezionamento con Marina Horak, Bernard Wambach, Massimiliano Damerini ed Elizabeth Sombart, partecipando ai Ferienkurse di Darmstadt e a quelli dell’Accademia Tibor Varga di Sion. Laureata al DAMS dell’Università di Roma Tre, è titolare della cattedra di Musica da Camera al Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari. Pianista dell’ensemble Freon di Roma e dello lanus Piano Duo, ha inciso numerosi CD. All’attività concertistica affianca quella di ricerca e diffusione di musiche di compositrici attraverso molte iniziative.

Milena Gammaitoni è professoressa associata di Sociologia Generale presso I’Università di Roma Tre, Dipartimento di Scienze della Formazione. Ha svolto il dottorato di ricerca in Teoria e Ricerca Sociale, Università La Sapienza e un post dottorato presso I’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi; si è perfezionata sulla ricerca qualitativa nelle scienze sociali (Università La Sapienza) e su pari opportunità e storia del pensiero femminile (Università di Roma Tre). È docente di discipline sociologiche presso le Università di RomaTre, Università Jagellonica di Cracovia, Sorbonne Nouvelle di Parigi, Université d’Evry – Paris. I temi di studio riguardano la questione dell’identità, la condizione sociale degli artisti, la metodologia della ricerca sociale di tipo qualitativo e complementare.

 

L. Aversano, O. Caianiello, M. Gammaitoni (a cura di), Musiciste e compositrici. Storia e storie

Editore: SEdM, Roma

Anno di edizione: 2021

Pagine: 335, bross., € 25,00

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