L’organo in Cina: prospettive culturali ed economiche

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IL RUOLO DEL CONSERVATORIO ROSSINI

 

Giorgio Girelli - Shen Fanxiu - Giovanna FranzoniLe Marche, un milione e quattrocentomila abitanti circa, dispongono di 730 organi “storici” più una cinquantina circa di moderni. La Cina, un miliardo e trecento milioni di abitanti, ha più o meno, allocati o in chiese o in teatri, circa 50 organi. Eppure qui è germogliato, dopo studi svolti in Europa, un artista di eccezionale livello: Shen Fanxiu, organista docente presso il “Conservatorio Centrale” di Pechino dove è anche Direttore artistico del “Beijing International Baroque Music Festival”. Shen Fanxiu, artista di primo piano del contesto asiatico e Direttrice della China Federation of Chamber Musician, è stata l’estate scorsa ospite di Pesaro. Dopo avere realizzato numerose tournée all’estero, è il primo organista cinese ad esibirsi in Italia. I contatti sono stati favoriti da Teresa Wang Li, studentessa cinese diplomanda del Conservatorio Statale Rossini e allieva della professoressa Giovanna Franzoni. A Pesaro il concerto con musiche di Byrd, Sweelinck, Frescobaldi, Froberger, Muffat, Pachelbel e Corelli si è svolto presso la Chiesa di Sant’Agostino nella impossibilità di utilizzare l’organo dell’Auditorium Pedrotti del Conservatorio in corso di restauro. L’evento ha avuto il patrocinio del Conservatorio medesimo, del Comune di Pesaro e del Circolo Amici della Lirica. Di qui ha preso corpo l’invito a visitare la struttura cinese rivolto al presidente del Conservatorio Rossini e soprattutto alla professoressa Franzoni perché svolga concerti e conferenze presso il “Central Conservatory of Music” di Beijing (Pechino) con l’obiettivo di trasmettere conoscenze ed esperienze su una disciplina, quella dell’organo, che è uno strumento la cui storia ancora è tutta da scrivere in Cina. E di essa però una tappa assai importante è appunto la missione di Giovanna Franzoni a Pechino ed in altre città. La docente pesarese è la prima donna organista italiana ad esibirsi nel paese del Dragone con un denso programma musicale. Tre concerti si svolgeranno su due grandissimi Organi di fattura tedesca nei saloni del campus universitario: la Golden Sail Concert Hall e la Sala del Centro Nazionale per le arti e lo spettacolo. La professoressa Franzoni suonerà musiche di J.S. Bach, L. Clerambault, V. Petrali (primo insegnante di Organo a Pesaro), G. Rossini e un brano per pedale solo, di grande effetto, dell’inglese G. Thalbel Ball. Il primo appuntamento è previsto per il 17 novembre al Teatro Statale di Pechino (2000 posti di cui 1500 già prenotati). Seguiranno altri momenti di musica fra cui un concerto per Organo Portativo e orchestra d’archi con musiche di A. Vivaldi nonchè una conferenza su Girolamo Frescobaldi, uno dei più grandi compositori per Organo del 1600. L’organo è strumento ancora poco conosciuto in Cina. La sua espansione mano a mano che ne emergono caratteristiche e prestazioni ha prospettive promettenti e spazi di diffusione ora impensabili. Cui peraltro sono connessi risvolti economici non trascurabili. Non solo Pesaro ma l’Italia dispongono di un filone operativo nel settore della fabbricazione e manutenzione degli organi che andrebbe più coltivato. I cinquanta organi ora in uso in Cina sono di fabbricazione prevalentemente tedesca. Considerate la esperienza e le capacità professionali delle maestranze italiane, sono intuibili gli ambiti commerciali che potrebbero essere praticati. Nel 2012 la ditta Fratelli Ruffatti ha venduto e installato nella nuova Concert Hall di Harbin (città di dieci milioni di abitanti) un organo di quasi 2.300 canne che viene impiegato per concerti sia come strumento solista che assieme all’orchestra sinfonica. Rileva un socio della ditta: “È stato necessario far conoscere le caratteristiche dei nostri strumenti, che costituiscono una novità assoluta nel mercato cinese. La qualità e l’affidabilità sono le nostre armi vincenti”. Ma l’Italia non è sola. Prosegue l’operatore della “Ruffatti”: “In Cina soprattutto i concorrenti più qualificati e agguerriti provengono dal nord Europa, ma sono ormai molti i costruttori, anche dall’America, che ambiscono ad entrare in questo mercato”. E l’orizzonte si apre non solo nella vendita dei prodotti ma anche nel campo della manutenzione, attività purtroppo sconosciuta in Cina in quanto priva totalmente di organari. Fino a qualche tempo fa lo strumento e l’organologia in Cina sono state circondate da scetticismo e anche da sospetto perché considerate materie legate ad eventi religiosi. In proposito però va tenuto presente che ora la dimensione laica dello strumento sta acquistando spazi considerevoli ed il clima sta cambiando mano a mano che l’attività di Shen Fanxiu e della sua scuola si estende. Osservava nel 2009 il grande Jean Guillou, l’ultimo dei grandi compositori organisti francesi del Novecento: “È vero però che nelle sale da concerto l’organo ha una nuova vita. In Giappone tutti gli auditorium delle città più importanti hanno un organo. In Cina è presente nelle sale di Shangai e Pechino”. Allo sviluppo della musica per organo e alla diffusione dello strumento in Cina viene quindi conferito un proficuo apporto anche dalla attività didattica della professoressa Franzoni e del Conservatorio Rossini. Ci sono poi da considerare, in tale ambito, anche gli sviluppi della firma del recente accordo provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese. Avanzando il processo di distensione tra Vaticano e Cina la diffusione dell’organo pure nei luoghi di culto potrà trarne vantaggio. È dunque venuta così a concretizzarsi una ulteriore, significativa tappa nel consolidamento dei rapporti musicali tra Pesaro e la Cina. Tutto ebbe inizio grazie all’Istituto Confucio di Macerata che si attivò per aprire contatti tra il Conservatorio Statale Rossini e le analoghe istituzioni musicali cinesi. Come noto gli Istituti Confucio operano in tutto il mondo e sono notevolmente sostenuti dal governo cinese per alimentare contatti culturali. Ne seguì un invito formale da parte del China Conservatory of Music di Beijing (Pechino) cui il Conservatorio Rossini corrispose con l’invio della “Rossini Saxophone Orchestra”, diretta dai professori Stefano Venturi e Alberto Domizi. La missione , guidata dal maestro Bramanti e della quale ha fatto parte anche il maestro Lorenzi Bavai, nel mese di aprile 2017 si esibì sia presso la Beijing Normal University che nella sede del Conservatorio Centrale di Pechino. Il China Conservatory of Music ha dato poi vita alla costituzione della Global Music Education League, organismo internazionale che tra i soci fondatori annovera tra gli altri sette Conservatori cinesi e i Conservatori di Pesaro e Trieste. La sessione di lavoro di questa Lega ha avuto luogo il 25 ed il 26 settembre scorso con la partecipazione del maestro Ludovico Bramanti.

 

Giorgio Girelli

Presidente del Conservatorio Statale di Musica “Rossini” – Italy

 

Nella Foto: Shen Fanxiu con Giorgio Girelli e Giovanna Franzoni durante il suo concerto a Pesaro