Incontri sul jazz alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio di Roma

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Wess MontgomeryA partire da domenica 30 marzo, la Scuola Popolare di Musica di Testaccio organizza “What are these things called jazz, 4 incontri con Eugenio Colombo sul jazz e dintorni”, una serie di incontri che si protrarranno fino a domenica 13 aprile e proseguiranno con un ulteriore appuntamento in data ancora da destinarsi. È interessante notare che – come ci si deve aspettare dalla scuola che è un’istituzione che ha lavorato, attraverso la ricerca, la didattica e le varie interpretazioni, su tutti i repertori delle musiche di tradizione orale del nostro paese – l’approccio al jazz e alle sue derivazioni, come il gospel e il blues, è sostanzialmente “popolare”. Volto com’è a far emergere il profilo tradizionale innanzitutto di quelle musiche e il profondo legame con le sfere sociali entro cui sono state prodotte e hanno, nell’arco del secolo scorso, assunto una straordinaria autonomia. In questo quadro, gli “argomenti” trattati riflettono la complessità delle espressioni musicali in questione. Il primo incontro, ad esempio, dal titolo “La questione religiosa”, affronta lo “Spiritual, Gospel (letteralmente God spel, cioè la parola di Dio), la religione galattica di Sun Ra, i Concerti Sacri di Duke Ellington, “A Love Supreme” di John Coltrane, “Better Get It in Your Soul” di Charles Mingus, “Son of a Preacher Man” cantato da Aretha Franklin, ma anche la conversione di massa della popolazione afro americana all’islamismo cominciata negli anni Trenta con picchi di adesione durante il periodo delle lotte per i diritti civili e della guerra in Viet-Nam… tutta la storia, non solo quella della musica, del popolo afro americano è attraversata da accenni e intromissioni più o meno evidenti della religione o quanto meno di una sorta di qualche misticismo”. Il secondo incontro, previsto per domenica 6 aprile, è dedicato al “Il popolo del blues” ed è introdotto attraverso il volume di di Leroi Jones “(oggi Amiri Barka) – Il Popolo del Blues – dove nell’introduzione” si legge “il blues e il nero americano sono nati contemporaneamente”. L’incontro di domenica 13 aprile è dedicato al tema “Europa, madre e matrigna”, sviluppato attraverso una riflessione sugli europei emigrati in America: “gli europei americani hanno portato nel loro esilio speranze, ideali e voglia di cambiare vita; ma anche usi e costumi, tra cui musica e teatro, e qualche volta delinquenza più o meno organizzata”. L’ultimo incontro, in data da destinarsi, è dedicato all’Africa, per chiudere il ciclo.

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