Il senso melodico come fonte d’ispirazione
Frédéric Viale, “Caméléon”
Non capita spesso di ascoltare musicisti in grado di trovare un perfetto balance fra eccellente padronanza tecnica e capacità di raccontarsi e descriversi con toccante autenticità interpretativa. Ma nel caso di Frédéric Viale, talentuoso fisarmonicista e compositore francese, questo vincente mix si sente eccome. Il musicista transalpino, attraverso la sua nuova creatura discografica intitolata Caméléon, si esprime in note con ben diciannove brani, di cui otto sono figli della sua fertilità compositiva (Caméléon, Sol Pleureur, Anatole, Novecento, Iguaçu, La Matriarca, Made in Viale e Tango du Sud), mentre Frou Frou (Henri Chatau), Namely You (Gene de Paul – Johnny Mercer), Besame Mucho (Consuelo Velázquez), Salut D’Amour (Edward Elgar), Moreninha (Natallino Neto), Roman Nights (Tom Harrel), Gravy Waltz (Ray Brown), Canção Da Tarde (Hermeto Pascoal), Extrait Symphonie N°3 (Brahms), Contigo Aprendi (Armando Manzanero) e Nany (Joseph Colombo) completano la tracklist. Fisarmonicista dal fraseggio policromatico, in possesso di una tecnica sopraffina sempre al servizio della musicalità e della comunicativa, Frédéric Viale è un artista assai incline alla sperimentazione, morbosamente curioso dal punto di vista stilistico al punto di lasciarsi influenzare, soprattutto a livello di ascolto, dalla musica colta, dal jazz, dal gipsy jazz, latin jazz, afro-jazz, musica brasiliana e tango. Nell’arco della sua carriera condivide palco e studio di registrazione con numerosi musicisti di statura internazionale come Jean-Marc Jafet, Jean-Pierre Como, André Ceccarelli, Diego Imbert, Marcio Bahia, Zaza Desiderio, Natallino Neto, Nelson Veras, Emanuele Cisi e tantissimi altri ancora. Oltre a esibirsi in giro per l’Europa, calca diversi palchi prestigiosi in Cina e negli Stati Uniti. Invece, venendo alla sua discografia, dopo i suoi tre dischi Paradise, Lames Latines e La Belle Chose, ecco la sua quarta produzione fresca di stampa, stavolta in “Accordion Solo”, dal titolo Caméléon. Il brano eponimo, appunto Caméléon, crea un’atmosfera di suspense fin dalle prime misure, specie per un interessante pedale. Qui Viale alterna un playing struggente per poi trasmigrare verso un eloquio energico, di forte impatto, ritmicamente incalzante e ricco di soluzioni armoniche efficaci, accattivanti. Sol Pleureur è una composizione ispirata, evocativa, in cui il fisarmonicista sussurra inizialmente le note, gestendo la dinamica con eleganza e adornandola con intriganti modulazioni per poi esprimersi con un fraseggio più vivace. Iguaçu, sin dalle prime battute, è carico di nerbo in modo particolare per l’andamento ritmico 3+3+2 (4/4) tipico del nuevo tango. Il fisarmonicista sviscera un’elocuzione focosa, da cui emerge un trasporto emotivo coinvolgente. Il mood de La Matriarca è solare, festoso. In questo brano Frédéric Viale si racconta in modo gioioso costruendo un playing variopinto, che mette l’argento vivo addosso. Made in Viale si apre con un clima filmico, tensivo. Ciò che colpisce in maniera particolare di questa composizione è la raffinatezza attraverso cui il fisarmonicista cesella nuance timbriche pervasive, sempre sostenuto da una notevole fluidità di fraseggio e da un ottimo senso ritmico. In Tango du Sud si respira un’atmosfera velatamente inquietante, accentuata da alcuni intarsi armonici e asperità armoniche inebrianti, di ottima fattura. Poi lo scenario cambia, in quanto il pezzo si apre completamente soprattutto sotto l’aspetto melodico. Caméléon, concepito fra svariati generi musicali, dà l’idea di un vero e proprio viaggio in note, in cui gli stati d’animo sono mutevoli, l’espressività è cangiante, le sonorità sono talvolta chiaroscurali, sgargianti al contempo. Un disco in cui Frédéric Viale si mette artisticamente a nudo per raccontarsi e descriversi senza indossare una maschera, senza filtri, senza mai sfoggiare la sua pur eccellente tecnica per il mero gusto di autocompiacersi. Al contrario, lui si pone umilmente al servizio della musica, con il nobile intento di donare la sua arte attraverso un verace e alto senso melodico che lo rende un musicista sincero.
Frédéric Viale, Caméléon
Etichetta discografica: Diapason
Anno produzione: 2024
ACQUISTA L’ALBUM: