Ennio – Gianni Ventola Danese

Academy Records annuncia il nuovo progetto discografico di Gianni Ventola Danese.

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Ennio - Gianni Ventola DaneseUna selezione di composizioni di Ennio Morricone interpretate ed elaborate alla fisarmonica diatonica. Perché? Le risposte sono tante, in primo luogo perché la musica di Morricone è un centro di gravità che attira i musicisti in un processo di continuo rinnovamento. In secondo luogo, perché anche se il maestro romano raramente ha scritto per fisarmonica, il suono d’ancia è ben rappresentato nella sua estetica dall’armonica a bocca, sovente utilizzata nelle sue composizioni (sarà sufficiente ricordare L’uomo dell’armonica da C’era Una Volta Il West, 1968), strumento che ha molto in comune con l’organetto. Infine, perché la grande espressività delle sue melodie deriva anche dal fatto che Morricone nasce musicalmente come trombettista, e la tromba, in quanto strumento aerofono, può imitare le dinamiche della voce umana e questo è un punto di contatto importantissimo con la fisarmonica e con la peculiare modulazione dei suoni di mantice (non dimentichiamo che ad esempio Richard Galliano nasce come trombonista).
Che i suoni di mantice abbiano una speciale alchimia con i temi di Morricone non è una novità, basti ricordare le tante interpretazioni dei suoi temi sia alla fisarmonica cromatica che al bandoneon, e qui si può citare fra tutti il fisarmonicista e bandoneonista italiano Mario Stefano Pietrodarchi. Ma la fisarmonica diatonica, popolarmente chiamata ‘organetto’, forse per la sua limitatezza di mezzi armonici e tonali, non aveva mai compiuto un percorso coerente e rappresentativo all’interno del repertorio morriconiano. Per queste ed altre ragioni Gianni Ventola Danese ha avvicinato per la prima volta il suono della fisarmonica diatonica all’universo sonoro della musica di Morricone e il risultato non solo sembra dimostrare l’universalità della musica di Ennio Morricone, ma ne mette anche in evidenza la perfetta compatibilità musicale ed espressiva con tale strumento.
Scrivere a proposito della musica di Ennio Morricone non è semplice perché in qualità di musica assoluta contiene in sé ogni significato e nulla vi si può aggiungere. Tuttavia, anche se l’estetica musicale di Morricone è ancora all’inizio del suo itinerario storico, già da ora non possiamo parlarne solo come di musica da film.
Le sue composizioni trasfigurano la percezione della visione cinematografica, aggiungono significato, svelano verità inaccessibili al linguaggio delle immagini. La sua musica non è mai solo didascalica, ma intrinsecamente narrativa e scava molto più a fondo di quanto potrebbe fare una sequenza di fotogrammi.
Una musica che è ponte tra classicismo e innovazione. Sono molte le citazioni classiche in Morricone, l’inno liturgico Veni Creator Spiritus e l’articolazione del fraseggio in stile barocco in Gabriel’s Oboe, Offenbach in Infanzia e Maturità, Debussy nel Tema principale di Cinema Paradiso, il nome BACH celato nel tema de Il Clan dei Siciliani, sono solo alcuni esempi.
Al contempo è una musica generativa che contiene e crea nuova musica e nuovi generi. Morricone è l’inventore del pop vivaldiano che poi confluì nell’esperienza dei Rondò veneziano, ma è anche l’insospettabile precursore del tango nuevo col brano Il Clan dei Siciliani che ispirò il celebre Libertango di Astor Piazzolla.
Per la sua natura di musica geometricamente perfetta contiene un’eredità di suggestioni, quindi molti brani di questo progetto (i tre temi di Cinema Paradiso, Amico, Rabbia e Tarantella, La Califfa, Il Clan dei Siciliani) hanno la forma del tema con variazioni secondo la tecnica del contrappunto.
È una musica che si presta ad elaborazioni strumentali, quali quelle del chitarrista Mauro Di Domenico, grande musicista e amico intimo di Morricone, che mi ha gentilmente concesso di duettare con la sua registrazione di Playing Love.
Ed è una musica che qui per la prima volta entra a far parte del repertorio per fisarmonica diatonica, strumento che può varcare i limiti della sua letteratura musicale una volta spogliato dell’etichetta di mero strumento della tradizione.
Il progetto, disponibile in Cd e Digital Album, contiene 14 tracce che corrispondono a una selezione di 14 temi scritti da Ennio Morricone nella sua lunga e prolifica carriera musicale che rappresentano un percorso coerente, sia nell’estetica musicale del grande maestro, sia nell’interpretazione alla fisarmonica diatonica che, in modo inaspettato e insospettabile, trova in questo progetto un connubio ideale con la musica di Morricone.

1. Love Theme, da Nuovo Cinema Paradiso, uno dei tre temi tratti dalla celebre pellicola diretta da Giuseppe Tornatore viene qui elaborato in due differenti variazioni, la prima scritta da Gianni Ventola Danese e la seconda presa a prestito dal bandoneonista Mario Stefano Pietrodarchi. Un tema che, è opportuno dirlo, non fu scritto da Ennio Morricone, ma dal figlio Andrea Morricone che fu chiamato a collaborare alla colonna sonora.

2. Gabriel’s Oboe, da The Mission, il tema vincitore in pectore del premio Oscar per la migliore colonna sonora del 1987, poi inspiegabilmente assegnato a Herbie Hancock. Un brano di una grande profondità religiosa, ispirato come ha dichiarato lo stesso Morricone dall’incipit dell’inno liturgico Veni Creator Spiritus e sviluppato secondo i canoni e gli abbellimenti tipici della musica barocca. Gianni Ventola Danese sceglie di interpretate questo brano con la sordina, in modo da ricreare il suono solenne e un po’ cupo di un oboe, protagonista della versione originale.

3. La Califfa, il tema principale dall’omonimo film che sembra ergersi come un inno laico alla classe lavoratrice, tema e oggetto della pellicola. Qui la fisarmonica di Gianni Ventola Danese varia, con la tecnica di contrappunto, la melodia principale e dialoga con il tema principale interpretato da un violoncello.

4. Love Affair, dall’omonima pellicola, un tema breve e iconico della musica di Ennio Morricone che qui trova una nuova sonorità per mezzo della fisarmonica diatonica di Gianni Ventola Danese.

5. Main Theme, Nuovo Cinema Paradiso, un tema che per le sue riverberazioni armoniche sembra ispirato alle ambientazioni musicali di Claude Debussy, viene sviluppato attraverso una lunga variazione scritta da Gianni Ventola Danese con la tecnica del perpetuum mobile.

6. Playing Love, da Il pianista sull’oceano, ft Mauro Di Domenico, il romantico e sognante tema è qui interpretato a quattro mani insieme al celebre chitarrista Mauro Di Domenico che ha concesso a Gianni Ventola Danese di duettare con la sua registrazione solistica per chitarra. Il musicista partenopeo è stato un amico intimo di Ennio Morricone e l’unico artista, insieme alla cantante Mina con Se telefonando, ad avere avuto l’onore di ricevere da Morricone una composizione espressamente scritta per lui, intitolata Non telefonare.

7. Come Romeo e Giulietta, La Cosa Buffa, una composizione che dimostra la perfetta applicazione del contrappunto da parte del maestro romano, dove un tema languido e andante viene combinato in una perfetta polifonia con un secondo tema in ottavi sincopati. Gianni Ventola Danese interpreta qui entrambi i temi con la fisarmonica diatonica, sovrapponendoli e creando una tessitura sonora inedita.

8. Un amico, da Revolver, uno dei temi che più ha affascinato Gianni Ventola Danese e che probabilmente ha ispirato e accresciuto l’interesse iniziale alla costruzione di questo progetto musicale. Un tema elegante e geometricamente perfetto che si sviluppa in due tre blocchi distinti, una prima esposizione del tema, un interludio di passaggio e una variazione del tema originale scritta da Gianni Ventola Danese.

9. Deborah’s Theme (solo), da Once Upon a Time in America, questo tema viene interpretato in una versione per fisarmonica diatonica solistica, e anche qui utilizzando la sordina che costruire un suono più misterioso ed evocativo. Il brano non risente delle limitazioni di uno strumento diatonico con soli 21 tasti, salvando tutti i passaggi armonici e polifonici dell’originale per orchestra, in virtù di una tecnica interpretativa alla fisarmonica diatonica che è stata costruita negli anni da Gianni Ventola Danese e che è oggetto centrale della sua attività di insegnante.

10. Infanzia e Maturità, da Nuovo Cinema Paradiso, il terzo tema della trilogia di Cinema Paradiso, un tema che nasce ispirandosi chiaramente alla Barcarola di Offenbach e che ispirerà a sua volta alcuni temi della musica per film di Nicola Piovani. La fisarmonica diatonica dialoga qui con una serie di variazioni tematiche per poi convergere sul tema originale nella sezione finale del brano.

11. Once Upon a Time in America, il tema principale dall’omonimo film trova una alchimia perfetta con il suono d’ancia della fisarmonica diatonica suonato con la sordina. Un brano che testimonia l’importanza del tempo musicale in Morricone, che non è mai un elemento fisso e rigido della costruzione musicale, ma piuttosto un elemento flessibile da usare sapientemente al servizio della risposta emozionale dello spettatore, il brano si compone infatti di due sezioni, dove la seconda esposizione del tema viene scritta dal maestro romano in un tempo molto più veloce rispetto alla prima.

12. Il Clan Dei Siciliani, non tutti sanno che Morricone fu il precursore del genere ‘tango nuevo’, questo tema infatti non è altro che un tango che quattro anni dopo riapparirà in una forma variata nella celebre composizione Libertango di Astor Piazzolla. L’interpretazione del tema alla fisarmonica diatonica da parte di Gianni Ventola Danese, peraltro unico organettista ad avere declinato il repertorio del tango argentino nel suo precedente progetto Historias, mette in evidenza la somiglianza del tema di Morricone con quello di Piazzolla. Scritto nel 1969, – proprio in quell’anno Piazzolla era in Italia -, e solo quattro anni più tardi, nel 1973, Piazzolla avrebbe pubblicato Libetango che tutti celebrano come la rivoluzione del ‘tango nuevo’, una rivoluzione che evidentemente ha le sue origini anche nel genio del compositore romano. Il brano, in questa versione, propone un contrappunto di ben quattro temi suonati insieme. Non sarà difficile riconoscere il primo tema dell’arpeggio spezzato che ha ispirato Libertango, addirittura la stessa progressione cromatica; il secondo tema consiste nel nome BACH, quattro note che per stessa ammissione di Morricone celano in questa composizione il nome del grande compositore tedesco (BACH significa appunto Si bemolle, La, Do e Si naturale); un terzo tema, una languida melodia di ispirazione siciliana, contrapposta al tema dell’arpeggio spezzato, esattamente come farà Piazzolla più tardi con Libertango; infine, un quarto e ultimo tema, scritto da Gianni Ventola Danese secondo i canoni del ‘tango nuevo’ che viene rivelato solo alla fine per, in un certo senso, svelare appieno la natura tanguera della composizione.

13. Questa Specie di Amore, dall’omonimo film, una struggente composizione in minore maggiore e minore finale, dove l’ancia della fisarmonica duetta con l’evocativa sonorità di un fagotto.

14. Rabbia e Tarantella, da Inglorious Basterds, si potrebbe dire che in un disco di organetto non può mancare una tarantella. Eccola. Un tema usato da Morricone precedentemente nel film Allonsanfàn del 1974, dei fratelli Taviani, poi riscritto in una nuova versione per il film di Tarantino del 2009 ed utilizzata in questo progetto. Al Maestro fu chiesto di comporre una tarantella arrabbiata, pugnace, marziale, quasi epica, un compito difficile per qualsiasi compositore, ma non certo per Morricone. Un brano ispirato alla tipica danza italiana che ha naturalmente attirato un suonatore di fisarmonica diatonica: Gianni Ventola Danese, mettendo a frutto la sua conoscenza del repertorio folcloristico del Centro e Suditalia, in particolare della tarantella napoletana e di quella di Montemarano, scrive per l’occasione un secondo tema originale di tarantella che si sviluppa su più frasi e che viene adagiato nel turbolento dispiegarsi di questa composizione fino all’epica modulazione finale.

 

ASCOLTA LE TRACCE DEL CD

 

GIANNI VENTOLA DANESE. Fisarmonicista diatonico tra i più apprezzati e in Europa e nel mondo, polistrumentista e autore musicale, da sempre impegnato su più fronti musicali, da una decennale esperienza nella musica corale classica dove ha registrato due dischi sotto la guida dei Maestri Massimo Nosetti e Sergio Balestracci, al pianoforte classico e jazz fino al repertorio popolare per fisarmonica diatonica, Gianni Ventola Danese inizia a studiare musica all’età di cinque anni a Torino sotto la guida del M° Andrea Gallo. L’incontro con l’organetto avviene nel 1999, ne riceve in prestito uno e dopo pochi mesi debutta in Danimarca suonando repertorio folk internazionale in compagnia della violinista Marta Herrera Vallejo. Da quel momento inizia un percorso di studio e approfondimento sulle possibilità musicali tecniche, espressive e interpretative della fisarmonica diatonica tradizionale, quella a 21 tasti e 8 bassi. Dal 2001 è fondatore e Presidente dell’Accademia del Mantice, associazione per la valorizzazione della fisarmonica diatonica e del suo repertorio, e responsabile editoriale del portale italiano dedicato a tale strumento (www.organetto.info). È stato invitato a tenere corsi di organetto presso Festival nazionali e internazionali di musica folk: Tarantella Power, Capodanze, Zingaria Folk Festival, Reno Folk Festival, Gran Bal del Piemont, Festival del Folklore Garganico di Rignano, Festival Internazionale di Musica Antica di Urbino, Diatonisch International a Gratz in Austria, “Trek er Ut” in Olanda e al “Café des Arts” a Parigi. Ha dato vita a svariati progetti musicali tra i quali ‘FolkDuoLatino’ con la violinista Marta Herrera Vallejo, “Trio Danese” in compagnia del contrabbassista David Medina e della clarinettista Teresa Spagnolo, “Duo Danese Davies” in compagnia di Beatrice Davies, e ‘Colores De Tango’ in duo con il violoncello. Da sempre impegnato nell’approfondimento interpretativo del repertorio popolare internazionale, Gianni Ventola Danese si impegna anche a promuovere una visione colta della fisarmonica diatonica che non si releghi esclusivamente all’ambito folclorico ed etnocoreutico. In questo senso è precursore e ispiratore di molti filoni interpretativi: è sua la prima trascrizione di Johan Sebastian Bach per organetto, e suoi sono anche i primi arrangiamenti di canzoni pop, che insegna ai suoi allievi anche attraverso la sua attività di insegnante a distanza.
Gianni Ventola Danese nel 2006 progetta e realizza il Corso Multimediale Online di Organetto (www.organetto.name), che con i suoi oltre 700 studenti provenienti da tutto il mondo, rappresenta a tutt’oggi un’opera didattica completa ed esaustiva, tra i più apprezzati metodi di insegnamento a livello internazionale per chi vuole avvicinarsi a questo strumento o per chi invece ne vuole approfondire la prassi musicale ed esecutiva in ambito professionale. Primo e unico fisarmonicista diatonico ad avere affrontato il repertorio del tango argentino nel suo precedente progetto musicale ‘Historias’ presentato a Parigi, San Pietroburgo, Bergen (Norvegia), e in molte città italiane. Ha approfondito anche l’attività di composizione e arrangiamento per fisarmonica diatonica, svolgendo abitualmente masterclass sull’argomento. La sua pagina Facebook, dove pubblica i suoi arrangiamenti per fisarmonica diatonica e dove affronta tematiche tecniche e musicali è, tra i solisti di questo strumento, la più seguita in Italia e una delle più apprezzate nel mondo. Con il suo nuovo progetto su Ennio Morricone, Gianni Ventola Danese prova a scrivere un nuovo capitolo nel repertorio e nella storia di questo strumento musicale.