Felice Fugazza (1922 – 2007) – quinta parte

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Danza di fantasmi (1950, Ancona, Farfisa)

 

Danza di fantasmi (GianFelice Fugazza)Dopo il Preludio e Fuga, la seconda composizione di Fugazza dedicata alla fisarmonica fu un brano caratteristico ed evocativo: la Danza di fantasmi, pubblicata dalla “Farfisa” nel 1950. Si tratta probabilmente della prima composizione fisarmonicistica, almeno italiana, che sotto il profilo della testura e sfruttamento delle risorse dello strumento, propone qualcosa di innovativo.

Se con il Preludio e Fuga l’autore aveva voluto ancorare lo strumento alla grande tradizione della musica colta dimostrandone la valenza polifonica di natura organistica attraverso la più classica delle forme, con questo brano ne rivela altri aspetti. A partire da quello “orchestrale”, ovvero multitimbrico, grazie alla particolare scrittura e ad un uso adeguato e sapiente di determinati registri dello strumento.

Lo stesso autore la inserì tra le sue composizioni più riuscite, asserendo: «armonicamente descrittiva del soggetto, con qualche innovazione tecnica per la mano destra»[1].

Il pezzo ricorda, in vari passaggi, certe atmosfere dal sapore enigmatico e ironico, al tempo stesso, del poema sinfonico L’apprendista stregone di Paul Dukas composto nel 1897 – e reso poi celebre nel 1940 per l’utilizzo nella colonna sonora del film “Fantasia” di Walt Disney – e, per certi versi, anche la Marcia funebre per una marionetta di Charles Gounod (universalmente nota come sigla della serie televisiva Alfred Hitchcock presenta – 1950-1960*), composta per pianoforte nel 1872 e orchestrata nel 1879, all’interno della incompiuta “Suite burlesque”. Ed effettivamente l’ironia e l’umorismo saranno dei tratti distintivi che caratterizzeranno lo stile compositivo di Fugazza.

In base a quanto riferitomi personalmente da Gervasio Marcosignori*, pare che il brano sia nato per tre fisarmoniche e come tale presentato al 2° Concorso nazionale per fisarmonicisti di Ancona nel 1948 dal “Trio Regisole” di Pavia che, nell’occasione, si classificò primo nella “cat. D – Piccoli complessi”[2]. Molto probabilmente poi la casa editrice suggerì al compositore di predisporre una versione per fisarmonica sola, ai fini della pubblicazione; ciò ovviamente per motivi puramente commerciali di vendita …

Il brano fresco di stampa fu successivamente inserito come “pezzo d’obbligo” – della cat. Extra (concertisti) – nella quarta edizione del medesimo concorso nazionale di Ancona, nel 1950. Da ricordare che il vincitore di tale categoria fu un talentuoso giovane di Terni: un certo Luciano Fancelli!

 

– Analisi formale

Danza di fantasmi (GianFelice Fugazza) estratto 1Il brano è basato sostanzialmente su due temi: il motivo introduttivo, dal carattere misterioso, è costituito da un inciso ritmico-melodico che abbraccia un arco di quinta giusta e costruito sulla scala pentatonica (di sib); mentre il secondo tema, più vivace, contraddistinto da alcuni cromatismi e con un caratteristico accompagnamento in 6/8, costruito su un si-[3] che oscilla tra scala minore naturale e scala minore napoletana, con una successiva sezione costruita invece sulla scala esatonale.

Danza di fantasmi (GianFelice Fugazza) estratto 2

 

 

 

Ecco un sintetico schema formale:

Introduzione (1° tema): Moderato, 4/4 – 12 battute;
 2° tema: Allegro, 6/8 – A B A: 17/19 + 11 (3 pentagrammi) + 6 battute;
 breve ponte: 2/4 – 8 battute;
 1° tema introduzione elaborato: I tempo: 9 + 9 battute (3 pentagrammi e multimetria) con cellule/incisi del tema introduttivo;
 ripresa 2° tema: Allegro, 6/8 alternato a 2/4, con echi del 1° tema al basso – 13 battute;
 finale, ripresa 1° tema: I Tempo – 7 battute.

Come già accennato, la scrittura del brano risulta per certi versi innovativa: testura polifonica – di impronta orchestrale – che impiega talvolta anche tre pentagrammi; conseguente cura dell’aspetto timbrico/sonoro. A tal fine, l’autore sfrutta adeguatamente i registri dello strumento, ad esempio solo per le prime sette battute della sezione introduttiva vengono usati sei registri: 8′ (clarino), 8′-8′ (celeste), 16′-4′ (organo), P (mastro) per la mano destra, mentre: 8′ (acuto) e 16′ (basso) per la mano sinistra[4]. Impiego di scale diverse oltre alle consuete, quindi: minore napoletana, pentatonica, esatonale, cromatica; uso di cromatismi. Impiego anche se moderato, in alcune sezioni, della multimetria …

Come scrisse Vittorio Melocchi: «È una caratteristica composizione che mette in evidenza il peculiare carattere timbrico della fisarmonica. Ritmo e colore sono qui felicemente accoppiati». E a proposito dell’interpretazione del brano: «Di particolare importanza sono i “crescendo” e i rapidi passaggi da un “ff” a un “pp”: qui entra in campo la particolare attitudine e sensibilità dell’esecutore»[5].

 

– Gli interpreti

Audiocassetta Music for You (1988) Gervasio MarcosignoriE a proposito degli artisti più importanti che hanno eseguito la Danza di fantasmi, oltre al già citato Luciano Fancelli, il concertista che più di ogni altro l’ha fatta conoscere, a livello internazionale, inserendola nel suo repertorio – nella seconda parte della sua carriera – è stato sicuramente Gervasio Marcosignori. E certamente non è un caso che la interpretò, il più delle volte, con la fisarmonica elettronica – il mitico Syntaccordion “Farfisa” prima e con l’implementazione MIDI successivamente (Elkavox) – per trarne ancor più sonorità orchestrali ed effetti particolari. Molto probabilmente dietro ci sono i consigli e suggerimenti dello stesso Fugazza, amico e collaboratore in Farfisa, ma anche e soprattutto esperto di “musica elettronica”. L’interpretazione del grande fisarmonicista, che conserva ancora un certo fascino, è stata registrata su audiocassetta Berben Music for You del 1988 (v. discografia).
Successivamente altri interpreti interessanti sono stati Gianni Mariani, che la inserì nel suo CD Travel with the Accordion vol.1 e, più recentemente, la giovane Giorgia Comelli, la cui interpretazione è contenuta nel CD “Gian Felice Fugazza”, che presenta un’ampia panoramica della produzione del musicista pavese per fisarmonica sola; produzione realizzata nel 2015 dagli studenti del Conservatorio di Milano “diretti” dal Maestro Sergio Scappini (v. discografia).

Concludendo, possiamo affermare in base alle nostre conoscenze attuali, che in quel momento storico (anni Quaranta/Cinquanta) nel quale notoriamente la fisarmonica aveva parecchia strada da recuperare rispetto agli strumenti della tradizione “classica” e quindi rispetto alla contemporaneità, ovvero all’evoluzione della “storia della musica”, la composizione risulta probabilmente la più innovativa nel panorama italiano e non solo. La Danza di fantasmi poi preparò in qualche modo il terreno a successivi aggiornamenti stilistici da parte del nostro autore che, attraverso altri brani come Cartoni animati e Danza di gnomi, culmineranno nella Introduzione e fuga del 1959.

 

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

Boccosi Bio – Pancioni Attilio, La fisarmonica italiana, Ancona, Farfisa, 1963-64;

Melocchi Vittorio, Le composizioni per fisarmonica di Felice Fugazza, in periodico “Fisarmonica”, Ancona, Farfisa, 1963;

Mugnoz Alessandro, Ricordo di GianFelice Fugazza, articolo nei periodici Fisarmoniae, Osimo (AN), Brillarelli, 2007 e in Strumenti&Musica, Spoleto (PG), ArsSpoletium, 2007;

Strologo Sandro, a cura di, Gian Felice Fugazza. Il musicista poliedrico, Recoaro Terme (VI), P.A., 2017;

Jercog Aleksi, La fisarmonica. Organologia e Letteratura, Caselle di Altivole (Treviso), Physa, 1997;

Jercog Aleksi, Super VI Scandalli. Una fisarmonica nella storia, Caselle di Altivole (Treviso), Physa, 2004.

 

DISCOGRAFIA ESSENZIALE (lavori discografici in cui è inserita la Danza di fantasmi di Fugazza)

– Audiocassetta, Music for You, Gervasio Marcosignori, fisarmonica, Ancona, Bèrben, 1988 (reg. 07/’87).

– CD Travel with the Accordion, vol. 1, Gianni Mariani, fisarmonica, Spoleto, autoprodotto, 2013.

– CD La musica di Gianfelice Fugazza, Giorgia Comelli, fisarmonica, Caselle di Altivole (PG), Physa, 2015. Registrazione “Live” effettuata il 22/09/2015 nella “Sala Verdi” del Conservatorio di Milano; Art Director: Sergio Scappini. Con il contributo ed il patrocinio delle ditte Bugari Armando (Castelfidardo) e Stocco (Stradella) e dell’associazione Nuovo C.D.M.I.

 

[1]Cfr. Jercog, Super VI Scandalli. Una fisarmonica nella storia, Caselle di Altivole (Treviso), Physa, 2004, pag. 100.

[2]Il “trio di Pavia”, diretto dal M° A. Pizzale, si classificò primo nella “cat. D – Piccoli complessi”. Cfr. il periodico Fisarmonica, Anno I, n. 6-7, set. – ott. 1948, pag. 2. V. anche Boccosi/Pancioni, La fisarmonica italiana, Ancona, Farfisa, 1964, pag. 46.

[3]Gervasio Marcosignori mi riferì personalmente che, nella originaria versione per tre fisarmoniche, l’accordo principale nell’accompagnamento non era una semplice triade di si minore – come segnato nella partitura stampata per fisarmonica sola – bensì un accordo minore con la sesta, ovvero una triade diminuita con settima minore (o settima semidiminuita). Accordo che lui otteneva, al manuale sinistro “standard”, impiegando contemporaneamente due accordi: si- e si dim.

[4]Ho riportato i nomi dei registri così come indicati in partitura, mentre i numeri riferiti ai piedi (organistici) sono stati opportunamente “aggiornati”: ad es. 8′ anziché 4′ per la voce centrale (clarino) della mano destra.

[5]Cfr. V. Melocchi, Le composizioni per fisarmonica di Felice Fugazza, in periodico “Fisarmonica”, Ancona, Farfisa, 1963.